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Il Senato by Renzusconi: Costituzione stravolta da uno show man e da un pregiudicato

Di Giorgio Langella Sabato 9 Agosto 2014 alle 23:44 | 1 commenti

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La "riforma" della Costituzione (a partire dalla modifica del Senato con la cancellazione del bicameralismo perfetto) ha qualcosa di inquietante per un paese democratico quale dovrebbe essere il nostro. Si è fatto di tutto per veicolare il messaggio che il "governo del fare" stava operando velocemente, con una fretta giustificata dalla mancanza di tempo.

Hanno fatto credere, con una studiata regia nella quale i maggiori organi di informazione sono stati protagonisti determinanti, che da questa "riforma" costituzionale dipendeva la soluzione della crisi che attanaglia il paese. Crisi evidenziata qualche giorno fa dal PIL calato dello 0,2% nell'ultimo trimestre. Bisogna, ci dicono, avere coraggio, correre ai ripari con le "riforme". Ma quello che ne è scaturito è uno stravolgimento della Costituzione molto pericoloso. Lo è nel metodo e nel merito.
Nel metodo perché è alquanto "insolito" che si modifichi la Costituzione (scritta con un equilibrio e una chiarezza anche linguistica eccezionali) senza un dibattito serio e approfondito, con ddl scritto da "esperti" improvvisati, ministri improponibili ed emendamenti vari contingentando i tempi della discussione parlamentare (grazie all'utilizzo del "canguro", l'ennesima figura retorico-faunistica dopo la "smacchiatura del giaguaro", i "gufi" che ostacolano le riforme, le "pitonesse" varie ed eventuali di qualche mese fa ...) e riducendo il dibattito a "spettacolo" con grida, accuse e controaccuse, santificazioni, sceneggiate da tragica operetta. Un triste teatrino dell'assurdo che dimostra il ruolo e la infima statura politica che hanno coloro che oggi si assumono l'onere (o si arrogano il diritto?) di cambiare la prima legge dello Stato. È una differenza abissale e imbarazzante tra gli odierni distruttori della Costituzione e chi l'ha costruita, prima combattendo il nazifascismo e, poi, negli anni dedicati al dibattito e all'approfondimento delle questioni durante l'assemblea che ha portato alla definizione e alla promulgazione della Costituzione entrata in vigore nel 1948.
Nel metodo, in quanto, è perlomeno "bizzarro", per una normale democrazia, che si voglia profondamente modificare la Costituzione con un parlamento di "nominati" grazie a norme, fondamentali della legge elettorale, che sono state cancellate dalla Corte Costituzionale in quanto ritenute incostituzionali.
Nel metodo perché le "riforme" costituzionali (e altre leggi fondamentali come quella elettorale) volute dal governo Renzi sono frutto di accordi più o meno sotterranei che avvengono fuori dal parlamento tra personaggi che pattuiscono cosa fare e come operare di nascosto. Ma, forse, questa "discrezione" è necessaria dal momento che uno dei protagonisti è quel Silvio Berlusconi che è stato condannato in forma definitiva per frode fiscale. Sembra che si voglia perseguire la politica del "fatto compiuto" deciso da poche persone potenti (non importa se oneste o meno) che si arrogano il "diritto" di cambiare le regole dello Stato in forma privata. Una situazione che ha poco a che vedere con la democrazia e che è sintomo di quella deriva autoritaria e oligarchica nella quale sta sprofondando il paese.

Nel merito perché quanto approvato in prima lettura dal Senato (con la protesta di una parte consistente dei senatori che non hanno partecipato al voto) è un disegno istituzionale volutamente confuso e raffazzonato. È alquanto stravagante, infatti, che proprio chi ha presentato questa "riforma" e che ha voluto venisse approvata in fretta dichiari che modifiche potranno essere apportate nelle altre tre "letture" (due alla Camera e una al Senato). Nel merito perché i nuovi senatori saranno in grandissima parte (95 su 100) nominati dai consigli regionali e dai sindaci. Saranno, quindi, espressione di quelle istituzioni che, recentemente, sono sulle prime pagine dei giornali in quanto investite da inchieste su corruzione, concussione, sperpero di denaro pubblico e quant'altro.
Nel merito perché i senatori "nominati" godranno comunque dell'immunità.
Nel merito perché il combinato con la legge elettorale prevista dal "patto del Nazareno" siglato tra Renzi e Berlusconi configura un sistema che cancella i controlli tra i poteri e le camere, costringe l'opposizione a un ruolo assolutamente marginale, istituzionalizza il contingentamento dei tempi di approvazione delle leggi, crea un parlamento formato da "dipendenti" di partiti sempre più simili a comitati d'affari che rispondono unicamente al "capo" che ne ha permesso l'elezione (sarebbe più corretto dire la "nomina").
Dopo l'approvazione in prima lettura della "riforma" che, come ha confessato il capogruppo di Forza Italia reca la firma di Berlusconi e Renzi, c'è stata la corsa all'applauso, al sorriso soddisfatto, al "bacio della vittoria".
Mentre il paese sta crollando, Renzi si gonfia di arroganza e autoritarismo e dichiara "adesso nessuno ci fermerà più". Per il bene del paese dobbiamo, invece, bloccarlo in questa sua folle corsa verso il disastro economico, occupazionale, democratico.

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Commenti

Inviato Domenica 10 Agosto 2014 alle 08:28

Basta solo stabilire quale è il bene e quale è il male, caro Langella, non so quale sia la folle corsa, se quella di Renzusconi o la sua...Francamente sono confusa di fronte a questo abuso della parola "democrazia" che proprio non riesco ad individuare, mentre è totalmente assente l'uso della parola meritocrazia.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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