Opinioni | Quotidiano | Categorie: Storia

Nerone non incendiò Roma: fu precursore di Tremonti, dell'ex Bondi e di Gino Strada

Di Angela Mignano Giovedi 14 Aprile 2011 alle 08:21 | 0 commenti

ArticleImage

Nerone? Non incendiò Roma, ma fu precursore di Tremonti, dell'ex Bondi e di Gino Strada: varò una 'patrimoniale', finanziò la cultura e l'arte e fu pacifista convinto

Le nuove letture della storia (riportate ultimamente anche da L'Espresso, ma frutto di lunghi e documentati studi proprio nell'anno in cui sta esplodendo il mito culturale e turistico della grande Roma imperiale) confermano che Nerone, pur con le sue folli contraddizioni, con l'incendio di Roma non ebbe nulla a che fare, anzi aiutò di persona gli scampati e, dopo la distruzione, si dimostrò un grande urbanista.

Dopo il disastro, infatti, elaborò un piano regolatore modernissimo per l'epoca e ricostruì la capitale dell'impero "più bella che pria", lo dovette ammettere anche Tacito.
Fu, poi, matricida, ma detestava la guerra e non mise mai piede in un campo militare. I suoi unici tiranni erano, infatti, la poesia e l'amore per la seconda, impegnativa moglie Poppea. Salito al trono a meno di 17 anni e suicida a soli 30, l'ultimo imperatore della dinastia Giulio-Claudia, successore di Augusto e nipote del grande generale Germanico, non fu né la macchietta che di lui hanno fatto molti film, né il tiranno dissoluto descritto dagli storici, anche se i suoi comportamenti (non va mai dimenticata l'epoca in cui si collocano) furono spesso sopra le righe e istrionici.
Non fu però, ce lo giurano oggi gli storici, tra cui Marisa Ranieri Panetta, archeologa e studiosa neroniana, né lascivo nè crudele grazie anche precettori del calibro di Seneca (il precursore di Gianni Letta?), praticò la musica e la letteratura, amò le gare sportive e i divertimenti circensi.
Una mostra che si inaugura a Roma il 12 aprile documenta il "nuovo" Nerone: "non era un personaggio negativo a tutto tondo. Fu un monarca molto amato dal popolo romano e dalle sue legioni. La gente, dopo la sua morte, continuò per anni a depositare fiori sulla sua tomba" - dice la Panetta a L'Espresso -. "La mostra cerca di raccontare nel bene e nel male un'intera epoca. Bisogna tirare fuori dalle ragnatele Nerone rileggendo i documenti e con l'aiuto dei reperti archeologici scoperti negli scavi più recenti. Quando parliamo della romanità quotidiana, erotica, religiosa, dobbiamo sempre fare lo sforzo di calarci nella mentalità del tempo e non giudicare col nostro metro, frutto di duemila anni di filosofia e di cristianesimo".
E Nerone, così raccontato, appare addirittura un precursore e anche storici e biografi a lui ostili, come Svetonio e Tacito, non ne tacciono la grandissima popolarità del popolo (per cui inventò i "missilia", dei gettoni con premi lanciati durante i giochi al Colosseo) e la fedeltà dei soldati, che pure mai visitò nei loro accampamenti. A lui dovettero riconoscenza i senatori in difficoltà per gli stipendi a vita a loro favore che decretò. E fu proprio Nerone a imporre lo svolgimento pubblico dei processi, diminuendo i premi ai "pentiti" di allora, i delatori. Oltre all'impronta grandiosa e scenografica data a Roma dopo l'incendio, attribuitogli a torto, si occupò anche dei porti di Anzio e Ostia, che fornì di un sistema di canali all'avanguardia. Inutile dire che anche nella promozione fu un "leader": quando arrivò a Roma Tiridate, fratello del re dei Parti, avvolse la città nell'oro.
Allora perché il Senato lo dichiarò "hostis publicus", nemico pubblico? Semplice, allora come ora (vero Tremonti?) all'origine dei dissidi ci furono le tasse, sui ricchi in quel caso e la sua riforma tributaria che oggi potremmo definire una specie di "patrimoniale", basata sul censo. Nerone non fece guerre di conquista per ricoprire Roma e le sue casse dei bottini di guerra. Le risorse imperiali non erano inesauribili, così pensò di introdurre la "patrimoniale" e fu guerra, questa volta sì, col Senato, che cominciò a sbandierare pubblicamente la sua vita privata, certo non monacale. Ma Nerone, come abbiamo accennato, fu anche un pacifista a modo suo (ci perdoni Gino Strada) e per i tempi in cui regnava: chiuse le porte del tempio di Giano per dimostrare che l'impero era in pace, non fece guerre di conquista, ma badò a difendere i confini, non si recò mai negli accampamenti, eppure gran parte delle legioni gli furono fedeli fino all'ultimo, quando alcune province si ribellarono. Il suo modello erano i greci: voleva essere un novello Apollo, incoraggiò i concorsi di poesia e le gare atletiche. La cultura, l'arte e l'architettura ebbero tutti gli onori. Bondi a quei tempi avrebbe trovato in lui maggior comprensione.

Leggi tutti gli articoli su: Sandro Bondi, L'Espresso, Gino Strada, Giulio Tremonti, Nerone

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network