Morti bianche, Rossato: il nuovo Governo non abbandoni priorità sicurezza sul lavoro
Mercoledi 16 Novembre 2011 alle 15:36 | 0 commenti
Mauro Rossato, Presidente Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering - "E' una delle emergenze che appartiene, purtroppo, alla quotidianità del nostro Paese, per questo ci auguriamo che il nuovo Governo non abbandoni la priorità assoluta della sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché la lista dei decessi in Italia si allunga inesorabilmente giorno dopo giorno". L'appello giunge da Mauro Rossato, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza Sul Lavoro di Vega Engineering, la società mestrina che si occupa di monitorare ed elaborare i dati sulle morti bianche nella nostra Penisola. E in effetti il bilancio del 2011 appare già più sconfortante di quello del 2010.
Da gennaio ad ottobre le vittime sul lavoro sono state 460 contro le 441 dello stesso periodo del 2010. E c'è di più: nel mese di ottobre gli incidenti mortali sono stati 57, tredici in più rispetto alla media mensile registrata nel 2011 nel nostro Paese e pari a 43 casi. I dati, quindi, non lasciano dubbi: la situazione peggiora e l'incremento della mortalità del 4,3 per cento tra il 2010 e il 2011 ne è una conferma".
"Uno scenario drammatico - spiega l'ingegner Rossato - che deve spingere la classe politica a rinnovare la propria coscienza e la propria consapevolezza sul tema. E' necessario intraprendere con urgenza un percorso di diffusione della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro con maggior tenacia ed efficienza. Specie nei settori più colpiti dal dramma delle morti bianche, ovvero l'agricoltura e l'edilizia".
E la testimonianza giunge ancora dai numeri. I campi, secondo i dati rilevati ed elaborati dall'Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, da gennaio ad ottobre, (disponibili sul sito www.vegaengineering.com) continuano ad essere i luoghi in cui si spezza il maggior numero di vite sul lavoro (39,6 per cento del totale); il 22,2 per cento degli incidenti mortali si verifica invece nel settore delle costruzioni.
Spazi di lavoro e di morte. E intanto, tra le cause che conducono al decesso, in cima alla graduatoria c'è la caduta di persona dall'alto (23,9 per cento delle morti bianche verificatesi in Italia nei primi dieci mesi del 2011), seguita dal ribaltamento di un veicolo o di un mezzo in movimento (22, per cento dei casi); terza lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti sulle vittime (18,3 per cento).
Cause e luoghi che portano alle tragedie e che sono noti da anni. Ciononostante da Nord a Sud del Paese si continuano ad interrompere brutalmente esistenze tra impalcature, terreni agricoli e fabbriche.
E così tra le maglie nere italiane quando si parla di vittime sul lavoro accanto alla Lombardia con 60 vite spezzate, ci sono: l'Emilia Romagna (42), il Piemonte (39), il Veneto (38), la Toscana (34), la Sicilia e la Campania (32), il Lazio (29) e la Puglia (28).
"Numeri inquietanti per chiunque e soprattutto per chi come noi si trova quotidianamente innanzi ad un bollettino della morte - prosegue il Presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering - Per questo la sicurezza dei lavoratori deve rimanere in primo piano nella nuova fase politica italiana".
"Per tale ragione auspichiamo che il nuovo Governo si impegni su questo fronte attraverso un più rigoroso controllo da parte delle istituzioni sull'applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro - conclude Rossato - e attraverso un'adeguata campagna di diffusione della sicurezza; perché il diritto al lavoro non abbia mai la possibilità di declinarsi anche in diritto al dolore e alla tragedia".
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