Morti bianche a nordest primi 7 mesi: il triste primato al Veneto, Vicenza quarta in regione
Martedi 9 Agosto 2011 alle 19:07 | 0 commenti
Osservatorio Sicurezza Lavoro Vega Engineering - Nel cuore dell'estate il bilancio delle morti bianche a nordest non si arresta. E sono 42 le vittime del lavoro registrate nei primi sette mesi dell'anno. 301 quelle rilevate in tutto il paese con un incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al 7, 5 per cento. Nel solo mese di luglio in Triveneto sono deceduti 7 lavoratori, di cui 4 in Veneto due in Trentino e uno in Friuli Venezia Giulia (foto d'archivio, qui Statistiche incidenze, qui Statistiche morti lavoro).
Il Veneto è in effetti in cima alla graduatoria con 25 vittime, seguito dal Trentino Alto Adige (10) e dal Friuli Venezia Giulia (7). Bolzano continua ad essere la provincia più coinvolta dal dramma ed è seguita da Rovigo, Venezia, Vicenza, Padova, Treviso, Verona, Gorizia e Pordenone. Più di quattro incidenti su dieci si verificano nei campi e 2 su dieci in edilizia. Il giovedì il giorno più nero per il lavoro con oltre il 20 per cento degli incidenti mortali.
Le pause estive e i ritmi lavorativi rallentati non sono sufficienti ad arrestare il tragico ritmo delle morti bianche. Tant'è che da gennaio a luglio sono 42 le persone che hanno perso la vita sul lavoro a Nordest e 301 in tutto il Paese (con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari al 7,5 per cento). Nel solo mese di luglio in Triveneto sono deceduti 7 lavoratori, vale a dire quasi due alla settimana. Solo in Veneto le croci sul lavoro di luglio sono state 4.
A fornire la prima delle più tristi istantanee del mercato occupazionale è l'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering; la società di Ingegneria mestrina, specializzata nel settore, che attraverso i numeri punta ad una maggiore sensibilizzazione per la diffusione della cultura della sicurezza e per sollecitare l'impegno da parte del mondo imprenditoriale sul fronte della formazione dei lavoratori.
Intanto a fa emergere la situazione peggiore dell'emergenza in termini assoluti a Nordest è come sempre il Veneto che a fine luglio contava 25 vittime, seguito dal Trentino Alto Adige (10) e dal Friuli Venezia Giulia (7).
Cambiando prospettiva, invece, e analizzando la graduatoria sulla base del rapporto tra morti bianche e popolazione occupata è il Trentino Alto Adige a detenere il primato a Nordest con un indice di incidenza di 21,4 (contro una media del Paese pari a 19,3), e al quinto posto della graduatoria nazionale. In Veneto viene registrato un indice pari a 11,8 e a 13,8 in Friuli Venezia Giulia.
Rimane Bolzano la provincia in cui si conta il maggior numero di morti bianche a Nordest con 8 vittime (terza, purtroppo anche a livello nazionale dopo Milano 11 e Torino 9); seguono Rovigo e Venezia (nella provincia lagunare tre morti solo nel mese di luglio), Vicenza (4), Padova, Treviso, Verona, Gorizia e Pordenone (3), due i decessi rilevati a Belluno e a Trento. Una vittima nell'udinese e fortunatamente ancora nessuna croce sul lavoro a Trieste.
Nella classifica del Paese elaborata dagli esperti dell'Osservatorio Vega Engineering, (dati disponibili nel sito www.vegaengineering.com) si scopre poi che il Veneto occupa il secondo posto (era al terzo a fine giugno) dopo la Lombardia e alla pari con l'Emilia Romagna.
I campi continuano ad assumere il ruolo di protagonisti della maggior parte delle tragedie a Nordest con il 43 per cento dei casi di morte. Segue il settore delle costruzioni (21,4 per cento). Viene registrato poi il 9,5 per cento dei decessi nel commercio e attività artigianali, il 7,1 nello smaltimento rifiuti, il 4,8 per cento nella produzione, distribuzione, manutenzione di energia elettrica, acqua e gas, il 2,4 per cento nel settore del legno, dell'industria alimentare, della fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici, nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni, nelle associazioni ricreative, culturali e sportive, e nelle industrie estrattive.
Per la prima volta dall'inizio dell'anno, la causa di morte più frequente non è solo lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti sulle persone, ma anche la caduta dall'alto. In entrambi i casi si rileva il 23,8 per cento delle morti bianche a Nordest. Seguono quindi il ribaltamento di un veicolo o di un mezzo in movimento (19 per cento), l'annegamento (11,9 per cento), l'investimento di un mezzo semovente (7,1 per cento dei casi di morte). Mentre arrivano al 2,4 per cento le morti dovute a cause elettriche, contatto con organi lavoratori in movimento, a contatto con oggetti o mezzi in movimento, a contatto o ingestione di agenti chimici e a seppellimento o sprofondamento.
La mortalità femminile a Nordest è assente, mentre nel Paese è stata stimata fino a fine luglio in sette decessi, mentre quella relativa agli stranieri in 38 vittime (5 a Nordest).
La mortalità più elevata continua ad essere registrata tra i cinquantenni (13 vittime). Seguita da quella dei quarantenni (9 decessi) e dei trentenni (7) tanti quanti gli ultrasessantenni.
Il giorno più nero in assoluto è il giovedì con oltre il 20 per cento degli incidenti mortali.
N.B.: le nostre elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro ordinario e quindi sono esclusi quelli in itinere e quelli dovuti alla circolazione stradale.
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