La "presidente studente" Ale in mensa mangia patatine e... Zaia. Anche sull'indipendenza
Martedi 11 Novembre 2014 alle 01:25 | 0 commenti
Ricordate il “presidente operaio†delle campagne elettorali di berlusconiana memoria? Ora arriva anche il “presidente studente†che mangia alla mensa universitaria. Merito di Alessandra Moretti e della sua portavoce Beatrice Rutiloni, la quale dopo il pranzo alla mensa di Padova ha deciso di informare i cittadini con tanto di “diario†della visita (qui la photo gallery).
La stessa portavoce che il giorno della presentazione per le primarie in piazza dei Signori, alla nostra richiesta di fare qualche domanda ad Ale ha risposto “e quali domande volete fare?â€, preoccupata come una sorella maggiore per la povera, debole e indifesa “sorellinaâ€, salvo poi arrendersi subito, cortesemente, alla nostra risposta: “non lo so, ci pensiamo liveâ€.
Portavoce che, facendo, bisogna diro, "bene" il lavoro per cui è stata ingaggiata, ha inviato alle redazioni, oltre a una decina di foto sulla giornata in mensa, frasi del tipo:
“In fila con i ragazzi, vassoio alla mano: Ale prende arrosto e patatine, i ragazzi preferiscono la pastaâ€.
Non sorridete per favore.
Intanto sarebbe interessante capire se l’onorevole eurodeputata PD abbia modificato il nome di battesimo all’anagrafe, visto che negli ultimi comunicati ufficiali viene identificata come Ale.
Ma d’altronde si sa, lei quarantunenne politica, già ex avvocatessa, ex candidata in diverse liste civiche, ex vicesindaco, ex portavoce di Bersani, ex deputata italiana PD e, probabilmente, futura ex eurodeputata, (se sarà presidente del Veneto, sennò, vuoi vedere?, farà il "sacrificio" di rimanere in Europa...) punta a fare breccia nei cuori giovanili, per conquistare quel cospicuo numero di elettori sempre più lontani dalle urne. E quale occasione migliore poteva esserci se non una mensa universitaria come al solito affollata di studenti comuni mortali in fila con il proprio vassoio?
“A pranzo con Margherita, Valeria, Jacopo, Denis, Enrico, Greta e Massimiliano c'era oggi un'ospite speciale: Ale Morettiâ€.
Mentre i poveri studenti (una volta almeno c'erano i secchioni, quelli di oggi pensano che il 68 sia il nome di una discoteca) si limitano a una semplice “pastasciutta†Ale, però, “prende arrosto e patatine†ci fa sapere la portavoce, non pensando che forse il popolo elettore vegetariano, sempre più in crescita negli ultimi anni, potrebbe anche impuntarsi su questi piccoli dettagli, salvo organizzare il prossimo pranzo a base di insalate e verdure, sempre migliore, pensiamo, della cena elettorale di Ale "chez Maltauro", imbandita per lei prima delle Europee nel giorno dell'arresto dell'ex Ad Enrico... arrivato così al settimo patteggiamento per tangenti et similia a manager e politici.
Ma Ale avrà mangiato tutto il cibo sul piatto dopo le spontanee foto d'ordinanza? O anche il suo, sarebbe anche questo un dettaglio popolare e interessante da conoscere, è finito nella spazzatura dato che il cibo preso dagli studenti a prezzi di favore, grazie all’iscrizione universitaria, storicamente viene avanzato ogni anno in quantità enormi?
Invece la “sorella†portavoce si limita a farci sapere che:
“Si è presentata intorno alle 13 alla mensa universitaria di S. Francesco di Padova la candidata alle primarie del Pd del 30 novembre ed è stata accolta con entusiasmo dal gruppo di studenti e dalle cuoche che hanno voluto fare delle foto con leiâ€.
Certo, da studenti universitari in piena età di esplosione ormonale e “selfistica†che alla presenza della bella Ale, ormai personaggio da copertine glamour e della tv, si sono movimentati a frotte.
Poi però, e finalmente direte, finite le foto ricordo con la vip di turno, neanche si fosse sul set di una fiction qualunque, ci si confronta sul diritto allo studio.
Ma allora via con il sermone politico conquista (o allontana?) studenti della Moretti:
"Sono venuta qui perché il diritto allo studio, una delle più importanti competenze regionali, non è mai stata una priorità dell'amministrazione di Zaia, i dati parlano chiaro: le risorse proprie che il Veneto ha investito negli ultimi 5 anni sono letteralmente crollate: se nel 2009 il fondo era di 1,2 milioni di euro, nel 2014 la Regione ha stanziato solo 150 mila euro. Per non parlare degli aumenti delle tasse e dei pasticci fatti sulle fasce di reddito, che hanno pesato sulle tasche delle famiglie venete. Insomma: gli studenti veneti l'università se la pagano da soli: basti guardare gli introiti della tassa regionale per il diritto allo studio aumentati in maniera esponenziale e utilizzati ormai come unica fonte per l'erogazione delle borse di studio. Ci sono cose concrete che si possono fare per investire sul futuro di questi ragazzi, non possiamo continuare ad assistere alla fuga di cervelli, una vera emorragia che vede la nostra Regione con il triste primato di essere tra le meno attraenti per i giovani. Per Marco e per Tommy, dunque, ma per tutti noi, perché la nostra comunità riprenda a crescere, occorre dotare il Veneto di una vera legge regionale sul Diritto allo Studio, togliere dal patto di stabilità i fondi destinati alla copertura delle borse di studio e creare una carta dei servizi per gli studenti universitari che permetta sconti per il trasporto pubblico e per i luoghi di cultura. Quanto a Zaia verrebbe da chiedere se lo sa che lo studio è un diritto e non una tassaâ€.
Zaia preso di mira anche sulla questione dell’indipendenza del Veneto, tornata in auge dopo il voto del referendum in Catalogna per staccarsi dalla Spagna:
“A quanto pare il governatore Zaia, non riuscendo più a motivare nemmeno i suoi sull'indipendenza, si aggancia al successo del referendum in Catalogna per tentare di rinvigorire un tema che è diventato uno storico fallimento della politica leghista. I veneti stanno però dimostrando di non credere più ai suoi proclami: basta dare un occhio all'andamento della raccolta di fondi per il referendum, che il Presidente ha pensato bene di proporre ai veneti : in un momento così grave di crisi Zaia chiede 14 milioni di euro per finanziare un referendum incostituzionale. I veneti, giustamente, gli rispondono con un flop: finora sono stati raccolti poco più di 70 mila euro. Di questo passo Zaia riuscirà a completare la raccolta nel 2030: Presidente ti tocca far presto! È ora di voltare pagina e intraprendere, finalmente, un serio percorso di autonomia per una Regione che merita molto di più delle chiacchiere".
Chiacchiere, giusto. Ne sentiremo tante, in questi mesi di campagna elettorale pre elezioni regionali.
Da una parte e dall’altra.
Con due maestri, altro che studenti.
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