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Metallo nero: il capitano Pietro De Angelis e il traffico di materiale plastico e ferroso

Di Marco Milioni Sabato 21 Maggio 2011 alle 11:14 | 0 commenti

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Metallo nero

Il monito di Bankitalia sulla pericolosità sociale del  riciclaggio di danaro sporco trova un puntualedi materiale ferroso condotta dalla finanza di Bassano e Thiene. riscontro vicentino nella maxi operazione sui traffici illeciti di materiale ferroso condotta dalla finanza di Bassano e Thiene

«Il riciclaggio pesa per oltre il 10% del Pil italiano contro il 5% stimato dal Fondo monetario internazionale a livello mondiale... Il riciclaggio, nella sua essenza, consiste in tutte le attività volte al trasferimento o alla conversione di danaro o altri beni, allo scopo di occultarne o dissimularne la provenienza criminosa... Si tratta di un reato caratterizzato da una particolare pericolosità sia economica che sociale: è lo strumento per rendere davvero profittevoli i reati patrimoniali e, al za contempo, consente alla criminalità di ampliare il proprio potere e la propria influenza sulla economia legale».

È questo uno dei passaggi salienti dell'intervento di Anna Maria Tarantola, stimatissimo funzionario di Bankitalia che nella sua veste di vicedirettore dell'istituto di Palazzo Koch era intervenuto il 10 maggio a Roma  durante un simposio dello Ssff, la scuola di alta specializzazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

 

Si tratta di una sorta di chiosa ideale che cade pochi giorni dopo le clamorose rivelazioni della stampa vicentina la quale all'inizio di maggio aveva dato ampio risalto ad una maxi operazione  denominata “Pugno di ferro” nell'ambito della quale gli investigatori hanno scoperto un lucroso traffico illecito di materiali ferrosi che avrebbe danneggiato il fisco per cento milioni di euro: una cifra da brivido a detta degli stessi detective.

 

Il capitano Pietro De Angelis (nella foto) è il comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa che ha materialmente coordinato il lavoro di una equipe investigativa all'interno della quale figurano anche gli uomini della dipendente tenenza di Thiene: proprio nell'Alto Vicentino infatti sono stati registrati i primi spunti d'indagine.

 

«Indagine spiega De Angelis che abbiamo dovuto immediatamente estendere poiché già sulle prime ci siamo resi conto che si trattava di un giro di vaste proporzioni». I media vicentini infatti hanno raccontato con dovizia di dettagli alcuni numeri tra i quali spiccano una ventina di arresti mentre gli indagati sono un'ottantina. Al momento le indagini sono sotto la supervisione della procura di Vicenza, ma per una serie di episodi collegati gli atti sono stati inviati anche ad altre procure. «Durante il nostro lavoro - spiega De Angelis, che comanda la compagnia bassanese dal 2009 - abbiamo potuto constatare che l'organizzazione criminale aveva molte propaggini». Dal Veneto alle Marche sino ad arrivare in Austria e Bulgaria.

 

Il capitano spiega che alla base del meccanismo criminale c'era l'acquisto di materiale sia plastico sia ferroso in nero, «spesso perfino in carenza di precisi requisiti di legge in materia amministrativa o ambientale». Una volta acquistato in nero il materiale, l'organizzazione, che agiva de facto come una vera e propria società di servizi, seppur illegali, si occupava di emettere fatture fasulle le quali «servivano a giustificare introiti o spese derivanti da acquisti al nero», ma servivano anche a far lievitare surrettiziamente i costi per operazioni mai effettuate in modo da imbrogliare il fisco.  Questo traffico illecito ha coinvolto anche una serie di rivenditori che poi si preoccupavano di far giungere il materiale ferroso, nel caso della siderurgia, di dubbia provenienza sino alle fonderie e alle acciaierie dalle quali arrivavano invece i soldi buoni che l'organizzazione reimmetteva in circolo per autofinanziarsi.

 

In un contesto del genere i numeri della vicedirettrice di Bankitalia non hanno colto di sorpresa De Angelis il quale sottolinea che l'evasione è «un fenomeno che purtroppo accomuna tutta l'Italia e rispetto al quale sarebbe sterile accapigliarsi in questione di campanile ».

 

Durante gli accertamenti le fiamme gialle bassanesi e thienesi hanno tra l'altro affiancato alle indagini tradizionali (pedinamenti, intercettazioni, analisi dei documenti) anche uno studio «rigoroso e puntiglioso» di un parterre normativo complesso con l'obiettivo di dare «all'intera indagine quella coerenza anche in termini di diritto, fattispecie che comunque poi passa al vaglio del magistrato». E sempre in termini di norma il capitano segnala che i tempi dell'inchiesta sono spesso tiranni. Si rallegra per la rapidità con la quale gli inquirenti sono giunti ai primi provvedimenti importanti da parte dei magistrati  (si stanno per chiedere i primi rinvii a giudizio), ma contemporaneamente si auspica che «la norma in futuro ci permetta di sapere in termini più rapidi che cosa possiamo chiedere e che cosa non possiamo chiedere».

 

Il comandante si riferisce soprattutto alle rogatorie per ottenere informazioni sensibili specie da quei paesi  come Austria, Svizzera e molti altri che in materia di riservatezza bancaria sono molto restii a collaborare con le autorità straniere. Secondo De Angelis «ovviamente la sola repressione» non porta a grandi risultati «se non cambia» il sentire diffuso della gente. Situazioni come quelle emerse durante l'operazione “Pugno di ferro” infatti «possono essere tantissime con un enorme danno per la collettività».

 

Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 214 in distribuzione


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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