Quotidiano | Categorie: Politica, Immigrazione

Pilan, Rebesani e Condè: passa consiglio degli stranieri con opposizione seria e responsabile

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 18 Novembre 2014 alle 01:11 | 0 commenti

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«Grande vittoria storica della democrazia per Vicenza! Dopo anni di battaglie il consiglio comunale ha approvato l'istituzione del consiglio degli stranieri e di 2 consiglieri aggiunti stranieri! Abbiamo dato voce e rappresentanza a chi non ce l'ha!». E poi: «Abbiamo lavorato anche nell'ombra per arrivare al risultato di oggi, sai quanto è difficile lavorare con gli immigrati ma ne è valsa la pena...un momento storico per Vicenza!» (foto esclusiva del festeggiamento dopo l'approvazione, ndr).

Chi è che con queste parole gioisce per l'approvazione in Consiglio comunale della rappresentanza, sia pure consultiva, per gli stranieri, comunitari e non, ovviamente regolari?

È il vice sindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, che nella sua relazione introduttiva, da presentatore del provvedimento, ha quantificato in 16.100 i "beneficiari" della concessione di questi diritti che pongono «Vicenza all'avangardia» per l'integrazione democratica e culturae di chi in Italia è arrivato per lavorare e contribuire alla crescita del Paese?

No, è Mattia Pilan, esponente di Sel, ma soprattutto un "volontario della politica" e da anni impegnato concretamente nel sostenere i diritti di quelli che, specialmente i più deboli extra comunitari, hanno lasciato i propri paesi.

Ed è lui che nella sua dichiarazione finale di emozionato entusiasmo dà un'ulteriore prova del gioco di squadra e non certo "per qualche voto in più", voto he tra l'altro non l'ha premiato alle ultime amministrative magari proprio per le sue aperture: «Dopo il consiglio abbiamo chiamato Ousmane Condè storico rappresentante degli immigrati a Vicenza e da poco emigrato in Svizzera e lui ha gioito con noi. Questa battaglia è infatti iniziata nel 2011 quando io, lui e Fulvio Rebesani abbiamo portato al sindaco Variati la proposta approvata oggi».

Bulgarini, col supporto di Valter Bettiato Fava e degli intervenuti della maggioranza, questa volta sostenuta anche da Sel con Valentina Dovigo e M5S, con Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin, ha portato a riflettere su concetti condivisibili di integrazione e interculturalità in una società in cui il 16% dei residenti non ha diritto al voto anche avendo tutti i doveri legati al vivere in Italia.

Ma non tutti hanno la volontà o non sentono la priorità di condividere questa decisione, che sa almeno di ricerca dell'effetto "mediatico" e non di risultati concreti, per chi non la condivide pur non sentendola inaccettabile, come invece hanno ribadito nei toni e nelle parole i residui rappresentanti della Lega Nord, Manuela Dal Lago e Sabrina Bastianello, e consiglieri più vicini alle ideologie di destra tradizionale come Rucco e Gioia, che hanno insistito a sottolineare anche gli aspetti legati ai costi di attuazione dei nuovi diritti, che Bulgarini e i favorevoli al consiglio degli stranieri si sono affrettati a ridurre nell'ordine di qualche migliaio di euro all'anno.

Un tono degli interventi più accomodante dell'opposizione (responsabile?) al provvedimento è stato quello di Claudo Cicero, questa volta fermo ma pacato anche quando ricordava la sua necessità di assoggettarsi alle leggi della natia Libia, atteggiamento che vorrebbe anche a Vicenza, e quando sottolineava, in contrasto con i nuovi diritti in arrivo per gli stranieri, la riduzione della rappresentanza democratica dei cittadini italiani: consigli comunali ridotti anche a Vicenza da 40 a 32 consiglieri e elezioni indirette delle province, non più eliminate mentre ad essere eliminati sono stati i voti dei cittadini...

Alessandro FrigiolaE responsabile, oltre che spesso in grado di interessare con i suoi lazzi di sana ironia politica tutti i 32 consiglieri presenti in Sala Bernarda (un pienone anche per la precedente presentazione delle iniziative umanitarie all'estero del cardiochirurgo vicentino Alessandro Frigiola),  è stato Michele Dalla Negra, che ha evidenziato anche che l'interculturalità non è presente soprattutto tra gli stranieri stessi divisi per etnie e credi religiosi fortemente diversi e difficilmente conciliabili in un organo unico, mentre gli attuali comitati di rappresentanza meglio avrebbero assolto alle loro necesità di partecipazione.

Secondo Dalla Negra, poi, che spesso ha contatti con studenti stranieri a cui insegna o con clienti extra comunitari del suo studio di avvocato, la situazione di difficoltà economica, che colpisce di più chi, come gl immigrati, non ha reti familiari di protezione, e la loro disabitudine storica al voto in molti dei loro paese di origine porteranno, inoltre, le prime elezioni a un flop di presenza per cui ad essere presenti in Consiglio non saranno che gli attauli rappresentanti dei vari gruppi nazionali con nessun allargameno partecitivo reale.

L'ex assessore del Pdl e ora forzista ha concluso con due forti interrogativi che, in effetti, fanno riflettere anche chi vi scrive.

Il primo lo ha posto a tutti i presenti: «se in Africa vengono spesi 34 miliardi per armamenti all'anno, pagati alla Russia (noi aggiungiamo anche alla Cina, ndr) per una miriade i conflitti locali perchè Frigiola, e quindi l'Italia, deve portare lì gratuitamente apparecchiature mediche per 350.00 euro l'una?».

Il secondo, molto... legale, lo ha posto a Bulgarini: «Accetti di votare il mio emendamento che lega l'apertura ai Consigli degli stranieri all'obbligo di reciprocità di questo e di altri diritti, ome quelli religiosi, nei loro Paesi d'origine? Se lo voerai, io voterò per il Consiglio degli stranieri!»

Bulgarini e la maggioranza allargata a Sel e M5S non hanno "votato" per l'emendamento di Dalla Negra ma hanno approvato la rappresentanza come entusiasticamente salutata da Mattia Pilan.

Bene, ma forse qualche riflesione in più va fatta. Per gli stranieri e gli italiani... all'estero.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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