Opinioni | Quotidiano |

Massimo Pecori lascia assessorato per carriera paterna, ma rimangono altre incompatibilità

Di Citizen Writers Mercoledi 13 Luglio 2011 alle 20:56 | 0 commenti

ArticleImage

Riceviamo su [email protected] da Franca Equizi, ex consigliere comunale, e pubblichiamo.

Il magistrato Paolo Pecori, da decenni è in forza alla Procura della Repubblica di Vicenza e da oltre sei mesi è procuratore reggente. Ha seguito e sta seguendo (direttamente o con la supervisione che spetta al capo dell'ufficio), varie inchieste che riguardano l'amministrazione comunale: tra queste la vicenda di Ponte Alto dove con altri, in qualità di dirigente comunale, è indagata la moglie dell'ex sindaco. E ancora la vicenda Aim dove è indagato anche l'ex presidente Giuseppe Rossi nominato dallo stesso ex sindaco.

Entrambe queste inchieste si stanno avviando, secondo me incomprensibilmente, verso la prescrizione. Il Guardasigilli dovrebbe mandare gli ispettori per verificare come mai, dopo ben undici anni dal mio primo esposto, il processo relativo all'edificio di Ponte Alto è ancora in corso. Quali sono i motivi di tanta lentezza? Mancanza di personale? Troppe pratiche? Si è preferito fare altri processi prima? Come si stabiliscono le priorità? come mai l'inchiesta per diffamazione a mio carico, relativa all'esposto summenzionato, su denuncia della stessa ex dirigente è partita con una rapidità incredibile a differenza di quella che ha portato al processo in corso?

Pecori padre è da oltre un ventennio in forza alla procura di Vicenza ed è naturale ed umano che, abitando nella nostra piccola città da molto tempo, risiedano a Vicenza molti amici e conoscenti della sua famiglia. Sul piano teorico è sempre molto difficile essere obbiettivi di fronte a persone indagate che si conoscono o si frequentano. Un magistrato, a mio avviso, non dovrebbe svolgere la propria attività nella città dove risiede proprio per evitare intrecci fra vita privata e lavorativa. O meglio non dovrebbe rimanere presso la medesima sede per non più di una decina d'anni. In questo senso ribadisco che la carriera di Pecori de facto ha avuto corso intramente a Vicenza.

Chi scrive, nel novembre 2010 in un esposto inviato al "Consiglio superiore della Magistratura" ebbe a domandare: «Si chiede ai VS. organi di vagliare la posizione del pm dottor Paolo Pecori. I figli di quest'ultimo infatti (Massimo e Laura) esercitano la professione di avvocato presso il foro di Vicenza e più nel dettaglio proprio nel capoluogo vicentino. L'avvocato Massimo Pecori per di più è un esponente di primo piano dell'UDC locale. Dopo due anni passati sui banchi della opposizione consiliare, è recentemente passato in maggioranza e poi in giunta dove ha assunto la carica di assessore con delega, fra le altre, agli affari legali ed istituzionali, al patrimonio. Si chiede così ai VS. organi se rispetto a quanto descritto si possano ravvedere i termini di una sorta di incompatibilità per conflitto di interessi. Si tratta peraltro di vicende assai note in città, dibattute sui media locali; rispetto alle quali però l'attuale procuratore capo, Ivano Nelson Salvarani, a quanto risulta alla scrivente, non ha mai espresso giudizi».

Nel gennaio 2011 inoltrai un secondo esposto segnalando quanto segue: «Da Il Giornale di Vicenza del 4 gennaio 2011 a pagina 30 si apprende che l'avvocato Massimo Pecori, assieme ad altri colleghi, risulta essere legale di fiducia di un industriale sottoposto ad un procedimento amministrativo da parte della provincia e ad un procedimento penale da parte della procura di Vicenza per una vicenda di presunti illeciti ambientali. Sempre dalla stampa locale (Il Giornale di Vicenza di mercoledì primo dicembre 2010; pagina 33i) si apprende che l'Arpa di Vicenza ha inviato proprio alla procura (pm Marco Peraro) una segnalazione circa il comportamento dell'imprenditore in questione il quale si chiama Silvio Sartori ed è titolare della conceria Cadore ad Arzignano nel Vicentino) a carico di quest'ultimo poi, sempre secondo Il Giornale di Vicenza, sarebbe pure pendente un altro fascicolo istruito sempre dal pubblico ministero Peraro».

Che cosa dice la famiglia Pecori circa la incompatibilità fra il ruolo di legale del foro vicentino sia di Massimo sia di sua sorella, entrambi avvocati, con il ruolo del padre prima sostituto procuratore, ora reggente e a breve capo della procura? Si sentirebbe tutelato un cittadino che si trova quale avvocato della controparte uno dei figli del procuratore capo?

A Torino due magistrati sono stati messi sotto procedimento disciplinare perché si erano fidanzati con avvocati del loro stesso foro. Forse a Torino si sono voluti evitare intrecci investigativi giudiziario-talari; a Vicenza sono tollerati per caso intrecci investigativi giudiziario-familiari? Speriamo che al Csm non si adottino due pesi e due misure vista l'appartenenza all'UDC sia di Pecori sia del vicepresidente del CSM Vietti.

Ora, dopo quasi un anno, finalmente l'assessore Massimo Pecori ha posto fine a una situazione politico amministrativa imbarazzante per la nostra città e non solo. Si è dimesso, parole sue, per non ostacolare la corsa del padre alla carica di capo della procura di Vicenza. Non esisterebbero, a suo dire, incompatibilità, ma in futuro ci potrebbero essere imbarazzi istituzionali e giudiziari. E finora no? Possibile che si sia reso conto solo ora della sua delicata posizione? Quale fiducia nella procura possono avere i cittadini che eventualmente si muovessero sul piano legale contro il comune di Vicenza? Mi chiedo come mai il sindaco Achille Variati del Pd lo abbia nominato assessore addirittura agli affari legali. Considerato che Variati, almeno stando alle sue parole, non nominerà un nuovo assessore, chi ci assicura che, dopo la nomina del padre, il Pecori figlio non torni a fare l'assessore? Sono indignata inoltre dalle dichiarazioni rilasciate in questi giorni dai politici locali che considerano Pecori figlio l'icona della trasparenza e l'agnello sacrificato alla carriera del padre; eppure anche nel caso specifico le incompatibilità sono molteplici. Finalmente dopo circa un anno si pone fine all'imbarazzo istituzionale e, nella speranza che la scelta del nuovo procuratore capo non sia condizionata dall'appartenenza politica, anche all'imbarazzo della procura vicentina.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network