Marlane Marzotto, Langella: il silenzio,anche il vostro, un macigno che opprime la democrazia
Venerdi 29 Ottobre 2010 alle 20:26 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella (Federazione della Sinistra, PdCI, Prc) e pubblichiamo.
Oggi al processo Marlane-Marzotto la difesa dei dirigenti indagati ha negato ogni addebito. Una cosa normale, naturale. Meno normale è stata la continua richiesta di rinvio del dibattimento e del suo trasferimento che gli avvocati difensori hanno fatto da qualche mese a questa parte. Oggi il processo è entrato nel vivo, almeno sembra, con gli interventi degli avvocati della difesa (foto Corrieveneto.it striscione Marlane a Tezze, n.d.r.) .
Come risulta dalle prime notizie, la loro argomentazione è che non ci sarebbe nessun nesso tra l'esposizione alle sostanze tossiche e le morti di una cinquantina di lavoratori e la malattia di altre decine. Se questa è l'argomentazione vuol dire che c'è l'ammissione dell'esistenza di sostanze tossiche ma che, queste, non erano pericolose. Evidentemente, per lorsignori, è "normale" che in una fabbrica così "sicura" come era la Marlane ci sia stata, tra i lavoratori, una percentuale elevatissima di tumori. Tutto il lavoro avveniva in "sicurezza", tanto più che, sempre per scongiurare le malattie, ai lavoratori veniva data una busta di latte perché si disintossicassero ... cosa potevano fare di più?
Come a Tezze sul Brenta, l'inquinamento e il lavoro in luoghi pericolosi per la salute, sono cose di cui i padroni, i loro dirigenti e i loro manager ritengono di non essere responsabili. Si credono sempre e comunque innocenti. Per lorsignori ammalarsi e morire perché si lavora è solo una normale fatalità .
Ora il processo va avanti. La prossima udienza sarà la settimana prossima (il 5 novembre, n.d.r.) e i difensori concluderanno gli interventi. Il giudice deciderà se gli indagati saranno rinviati a giudizio. Sapremo, finalmente, se i lavoratori della Marlane e le loro famiglie avranno speranza di ottenere giustizia.
Intanto, se qualcuno vuole capire quello che è successo a Praia a Mare, può guardare una breve video fiction . Se lo fate sappiate che ricordare non basta, ma serve almeno a non uccidere i lavoratori una seconda volta. Alle forze politiche e sindacali della nostra provincia ricordiamo sempre che non si può tacere e che dobbiamo tutti lottare al fianco dei lavoratori della Marlane e delle loro famiglie. Dite almeno qualcosa, prendete posizione. Il silenzio, anche il vostro, è come un macigno che opprime la democrazia.
Giorgio Langella
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza
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