Marchionne "ci è o ci fa"?, Langella (FdS)
Lunedi 13 Dicembre 2010 alle 10:01 | 0 commenti
Giorgio Langella, Federazione della Sinistra di Vicenza - Il "grande manager" Sergio Marchionne, a margine dell'incontro di qualche giorno fa con Emma Marcegaglia, ha dichiarato: "senza l'approvazione dei lavoratori, non ci sarà nessun investimento a Mirafiori". Poi, secondo una sua consolidata abitudine, ha fatto scattare il ricatto affermando: "sarebbe un grandissimo peccato, anche perché ci sono tanti altri siti produttivi disponibili".
Non contento ha proseguito commentando le 2500 firme contro l'accordo che la Fiom ha raccolto in un paio di giorni tra gli operai di Mirafiori: "se fosse vero vuol dire che i lavoratori non vogliono l'investimento. Se quella è la risposta, allora c'è un problema più fondamentale".
Al solito Marchionne vuole imporre accordi punitivi per i lavoratori senza contradditorio, non ammette che qualcuno possa dissentire, minaccia di chiudere le fabbriche, usa il ricatto come forma di trattativa, dà la colpa ai lavoratori che vogliono dire la loro e lottano per i propri diritti ...
Ma siamo sicuri che Marchionne sia veramente un ""bravo manager" o, forse, soltanto il "colonnello" di un capitalismo arrogante e cialtrone che vuole solo guadagnare tanto e subito a scapito di qualsiasi cosa? Un capitalismo che ha usufruito e usufruisce di investimenti e aiuti pubblici senza dare mai nulla in cambio.
Non sarebbe un atto di giustizia pretendere da Marchionne e dalla Fiat la restituzione di tutto quanto è stato loro elargito in decenni di aiuti e regali da parte dello Stato?
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