Damian e la Tac - Tav: fa ridere Zuccato che dà ordini a Renzi. No a case abbattute, sì a stop di treni veloci nella stazione di Vicenza
Domenica 6 Dicembre 2015 alle 16:12 | 0 commenti
Luigi Damian risponde a Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Veneto, che sul tema dell'AV/AC ha sollecitato con forza il primo ministro, Matteo Renzi, a trovare e sbloccare i fondi necessari alla sua realizzazione in base alle esigenze per Vicenza che corrisponderebbero agli interessi della categoria degli industriali che lui rappresenta e non a quelli più generali della città .
Egregio Direttore, se non fosse che il problema coinvolge drammaticamente tutti i vicentini, interessati o meno dall'abbattimento della casa, ci sarebbe da ridere a crepapelle.
Zuccato, presidente di Confindustria Veneto, che dal quotidiano locale el 5 dicembre scorso impartisce ordini addirittura al presidente del Consiglio e gli intima di cacciare i soldi per la TAV e di far partire immediatamente i cantieri visto che si è perso inutilmente un anno (nella foto la presentazione delle prime tavole del progetto Tac Tav a Vicenza).Â
Passiamo alle cose serie: nell'ultimo incontro (23/11/2015) di alcune associazioni e comitati con il sindaco di Vicenza ci si era lasciati con l'accordo che sarebbe stato richiesto ad RFI di valutare l'opportunità di un potenziamento della linea storica attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie, come deciso per la linea ferroviaria VE-TS. Per quanto abbia condiviso la proposta, su questa eventuale soluzione nutro grosse perplessità .
E' impensabile che RFI, vista anche la nuova suddivisione in 3 lotti, porti la linea TAV sino a 4,4 Km dall'attuale fabbricato viaggiatori (bivio Vicenza), la riprenda dopo l'attraversamento della città (altro bivio) e lasci per tutto questo tratto solo i due binari attuali, per quanto tecnologicamentea ammodernati e potenziati.
Ma tutto questo fa ben sperare per il semplice motivo che i tecnici RFI, tutt'altro che sprovveduti, probabilmente pensano che, nel frattempo, il progetto TAV prosegua: a Vicenza rimane questo "buco nero" anche se ridotto rispetto allo shuntaggio previsto che andava da Montebello a Grisignano; un domani verrà riproposto il passaggio fuori città passando a "sud dell'autostrada".
Questa soluzione, unica per Vicenza, porterà fra gli altri i seguenti benefici:
-spesa infinitesimale rispetto all'attuale studio di fattibilitÃ
-la città non verrà letteralmente smembrata
-tranquillità per tutti quei cittadini che non si vedranno abbattuta la casa
-si eviterà un ventennio di cantieri che sarebbero deleteri per la già critica mobilità sia a motore che lenta.
Vicenza eliminata dal servizio TAV?
Tutt'altro in quanto attraverso i " bivi" si faranno entrare in città solo i treni alta velocità che fermeranno nell'attuale stazione la quale, quasi completamente ristrutturata all'interno, sta subendo un ammodernamento anche nel piazzale antistante con cospicuo investimento di denaro pubblico che sarebbe, anche questo, buttato al vento in caso di malaugurate soluzioni diverse.
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