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Accordo Lovato Gas, c'è qualcosa che non va: in 70 incentivati all'uscita o accompagnati... Come a breve per la Omba dei Malacalza?

Di Giorgio Langella Mercoledi 17 Gennaio 2018 alle 12:45 | 0 commenti

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Mi dispiace, ma credo che ci sia qualcosa che non vada nella vicenda della Lovato Gas e nell'accordo raggiunto tra sindacati e proprietà. Il risultato ottenuto è sostanzialmente quello di evitare la chiusura della storica azienda vicentina. Un risultato positivo, certamente, ma a che prezzo? Si legge di una pesantissima riduzione di personale. Certo, mantenere 23 dipendenti (in un altro sito produttivo) è meglio che "mandare tutti a casa". Certo, gli "esuberi" (quasi 70) saranno , come si legge, "accompagnati dalla Regione in un percorso di ricollocazione lavorativa" o "incentivati all'uscita"...

Ma il risultato è che evitare la chiusura comporta, comunque, il licenziamento di decine di addetti. La proprietà ha ottenuto, quindi, quello che plausibilmente voleva. Una diminuzione dei costi e il "trasferimento" del "problema licenziamenti" ad altri. Un accordo, quello della Lovato Gas, che, forse, non poteva essere migliore (nessuno, penso, voglia né possa mettere in dubbio il grande impegno sindacale fatto dallla Fiom CGIL) ma che dimostra una debolezza nei rapporti di forza tra chi vive del proprio lavoro e il "datore di lavoro" sempre più preoccupante. Il risultato che si ottiene è comunque sempre "al ribasso" e con poche prospettive per il futuro dei lavoratori. Sembra di rivivere sempre uno stesso copione: si annuncia il licenziamento di tanti lavoratori, si contratta, si ottiene l'allontanamento di meno lavoratori (comunque sempre tanti) e tutti sono soddisfatti.

Non credo sia così. In più parti si legge che questo accordo "salva l'impresa" o, come afferma l'on. Erika Stefani, che "il nuovo Governo che verrà dopo le elezioni del 4 marzo dovrà dare finalmente risposte alla richiesta degli imprenditori che chiedono mercati, chiedono meno burocrazia, una giustizia veloce e quindi chiedono solo di lavorare". Mi sembra che queste affermazioni siano chiare e veritiere. Ha vinto l'impresa. Non hanno perso, per il momento e forse, le poche lavoratrici e lavoratori che resteranno occupati e che, probabilmente, saranno sotto ricatto occupazionale. Hanno perso gli altri che saranno "accompagnati" verso altre occupazioni o all'uscita dal mondo del lavoro. E ha perso anche il territorio vicentino che vede l'allontanamento progressivo della produzione verso altri luoghi dove "tutto" (lavoro, sicurezza, diritti) costa meno.

Risolta la vertenza Lovato Gas, secondo tanti in maniera "positiva", adesso toccherà alla Omba di Torri di Quartesolo. Il futuro non sembra roseo.

Leggi tutti gli articoli su: Fiom Cgil, Erika Stefani, Lovato Gas, Malacalza

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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