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L'Italicum della Moretti

Di Citizen Writers Sabato 25 Gennaio 2014 alle 13:44 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - Leggo con il consueto interesse le dichiarazioni dell'on. Alessandra Moretti (PD) sulla nuova legge elettorale denominata “Italicum”. L'on. Moretti afferma  “L’Italicum? L’impianto è positivo ma serve correggerlo per garantire una vera alternanza di genere uno a uno”.

Si può capire che l'unica pecca della pessima  proposta di legge elettorale del duo Renzi-Berlusconi sia il fatto che non si garantisce (per legge) che, alla fin fine, ci siano tante deputate donne quanti deputati uomini.

Per l'on. Moretti, il resto della legge va bene. “L'impianto è positivo” dice. Non importa se le liste sono bloccate e non si può esprimere preferenza alcuna. Non importa se esiste un premio di maggioranza del 18% per il partito (o coalizione) che risulta il più votato con almeno il 35% dei voti (altrimenti si va al ballottaggio tra i primi due partiti, o coalizioni). Non importa se questo significa che una minoranza può raggiungere un potere quasi assoluto. Non importa neppure che ci siano soglie di sbarramento altissime che impediranno a milioni di elettori di essere rappresentati in parlamento. Soglie del 12% per la coalizione, del 5% per il partito che si presenta in coalizione (Attenzione, però, nel caso che una coalizione superi il 12% ma nessuno dei partiti raggiunga il 5% dei voti, nessuno sarà eletto. E  nessuno sarà eletto anche nel caso di un partito oltre il 5% con la sua coalizione sotto il 12%) e l'8% per il partito che si presenta da solo. Sono percentuali che, potenzialmente, significano, per chi non raggiunge lo sbarramento, tra i 2 e i 5 milioni di voti. Voti che saranno persi, cittadini che non avranno i propri rappresentanti in Parlamento.

È quel bell'esempio di democrazia che hanno in mente Renzi, il “giovane” arrogante segretario del PD, e Berlusconi, l'anziano pregiudicato pluri-inquisito.

Siamo alla negazione di una normale democrazia, alla cancellazione della Costituzione. Ma agli onorevoli come Alessandra Moretti questo non importa. Non riescono a vedere il degrado al quale ci costringono gli oligarchi che comandano il paese. Non ce la fanno. A loro importa solo quella “stabilità” che significa solamente mantenere le poltrone e il potere che occupano. Il resto (ovvero i diritti delle minoranze, il diritto al dissenso, la democrazia stessa) non è affare loro.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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