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Anche big Cina di Lang Ping battuta dall'Italia della... palla rilanciata, un bel po' biancorossa

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 6 Ottobre 2014 alle 00:24 | 0 commenti

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Marco Bonitta, l'uomo del mondiale vinto nel 2002 con Paggi, Togut e Mifkova, tre grandi campionesse del volley femminile di Vicenza che a quell'epoca faceva tremare proprio il mondo, stasera ha fatto il miracolo con la sua e nostra Italia battendo 3-1 l'imbattuta Cina e andando alle Final Six di Milano da prima del suo girone, davanti a Cina, appunto, e Repubblica Dominicana (nell'altro giorne, per finali di grande spessore, passano l'imbattuto Brasile, gli Usa e la Russia)

E Bonitta ha vinto tenendo a riposo, per il suo logico turnover dopo il tour de force fino al match vinto col Giappone, Moky De Gennaro, il libero titolare di questa nazionale piena di giovani ma anche, e soprattutto, di vecchie glorie, "vecchie" come la ventisettenne ex biancorossa, nata a Piano di Sorrento da dove arrivò a 14 anni a Vicenza col suo mentore Beppe Nica, che qui con lei e dopo di lei vinse un bel po' di titoli e scudetti giovanili.

Al posto della nostra Moky ha giocato stasera la sua avversaria di mille battaglie col Novara al palasport di Via Goldoni, la solo trentaduenne Paola Cardullo...

E in campo c'erano, come sempre, la sempre più favolosa e poderosa Valentina Arrighetti, 29 anni, e  la "maturata" Nadia Centoni, 32 anni.

Sembrebbe da questi nomi di ex biancorosse, sempre più grandi in un azzurro che ha solo 4 ragazze nate dal '90 in poi, che il tempo non si sia fermato da quando Vicenza, sarò noioso e malinconico ma è la verità, fu espropriata della sua squadra di serie A da ... se stessa e dalla pochezza degli imprenditori (Mario Novelo, Franco Ferappi, Angelo Mapelli, Fabrizio Padrin e Piero Di Stefano) che seppero operare con incapacità gestionale e sportiva a dir poco sospetta per distruggere quello che qui era stato costruito in più di 15 anni fino al 2009 e che era stato messo nelle loro ruvide ma spugnose mani da chi voleva distruggere chi vi scrive: è storia.

Il tempo sembra ancora più fermo quando sulla panchina della Cina c'è il mito Jenny Lang Ping stratega del Modena in altre indimenticabili battaglie con la squadra della nostra città, che la città ufficiale mai ha saputo apprezzare.

Ma consoliamoci con l'Italia e speriamo che negli annali del volley mondiale alle tre biancorosse del 2002 si aggiungano i nomi delle tre del 2014, che quel nome insieme a quello di Vicenza lo hanno però già portato in finale.

Con scorno, anche, lasciatemelo dire non da "vecchio" uomo di volley ma da giornalista anche sportivo, che già firmava su Il Corriere dello Sport nel 1992, di Antonio Concato e Lucio Cescato.

Due grandi appassionati di basket ma anche due ignoranti di sport, in senso letterale, lo stesso con cui ebbi modo di apostrofare un certo Gianfranco Morsoletto, assessore dello sport a sua insaputa.

Se loro chiamano, senza ironia ma con non celata invidia, "palla rilanciata" uno sport, la "palla a volo", praticato da 200.000 tesserate e che da decenni viaggia ai vertici euroepi e mondiali, "ignorano" che c'è chi è capace di amare tutto lo sport anche quello come la "palla a canestro" femminile che arriva ad avere il 5% di diffusione ma che per crescere avrebbe bisogno non dei provincialissimi Concato e Cescato di turno ma dei dirigenti, ad esempio, della "palla a nuoto", che, pur con ancora meno praticanti, conseguono successi e rispetto ben maggiori.

Detto questo per uno volta abiuro, solo foneticamente però, dalla mia nota avversione politica per il partito che per mero calcolo marketing ha usurpato la goia di urlare il suo tifo per l'Italia nel modo più tradizionale e storico. 

Abiuro e urlo "Forza Italia" ancora una volta per la palla rilanciata e sempre e comunque per qualunque palla, a canestro, a nuoto, ovale, che esalti lo sport e i valori italiani.  


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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