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Leopoldo Lopez ricevuto da Variati in sala Stucchi. Comune e Pd sostengono il figlio in prigione in Venezuela: "ce l'hanno chiesto i venezuelani di Vicenza"
Martedi 22 Novembre 2016 alle 15:27 | 0 commenti
Il consiglio comunale di Vicenza tratterà nella seduta di oggi 22 novembre una mozione su "Diritti umani e per la liberazione dei prigionieri politici nella Repubblica Bolivariana di Venezuela". Leopoldo Lopez Gil, attivista per i diritti umani e padre di Leopoldo Lopez, da mille giorni in carcere, oppositore politico del governo socialista venezuelano, è stato ricevuto in Sala Stucchi a Palazzo Trissino dal sindaco Achille Variati, dal presidente del consiglio comunale Federico Formisano e dal consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai, primo firmatario della mozione. In sala anche il segretario del Pd di Vicenza Enrico Peroni con tanto di maglietta raffigurante il viso di Lopez in stile Che Guevara.Â
"Abbiamo avuto degli incontri con la nutrita comunità venezuelana di Vicenza - spiega Possamai - è una situazione particolare di cui si parla poco, volevamo sollevare l'attenzione su questo caso: il chavismo (l'ideologia socialista dell’ex presidente Hugo Chavez ndr) è stato per lungo tempo riferimento e simbolo, ma oggi ne vediamo i risultati".
In Venezuela, infatti, le manifestazioni di piazza e gli scioperi per protestare contro il governo in carica del nuovo presidente Nicolas Maduro, insediato dopo la morte di Chavez avvenuta nel 2013, sono all'ordine del giorno.Â
"Trattiamo rararmente questioni di politica internazionale - ha detto Variati - però ci è sembrato che questa mozione sia in linea con lo spirito del nostro statuto comunale".
Poi spazio al lungo discorso in sala Stucchi di Lopez padre, inframezzato dalla traduzione in italiano:Â
"Siamo legati al nord Italia, la moglie di mio figlio e i suoi nipoti hanno origini italiane, abbiamo la cultura italiana nel sangue. In Venezuela l'economia è distrutta, si è basata sul petrolio e quando il prezzo è crollato è iniziata una crisi spaventosa, anche per alimenti e farmaci. Il Venezuela è diventato una fabbrica di multimiliardari dove non c'è libertà ".
Lopez, che attualmente vive in Spagna, è accompagnato da una numerosa delegazione di connazionali arrivata appositamente in Italia per la mozione del Consiglio comunale di Vicenza.
E risponde con pacatezza, ringraziando della domanda, anche quando facciamo notare le accuse rivolte al figlio di essere un militante di estrema destra che ha compiuto atti sovversivi e omicidio:
"Le accuse sono false e mio figlio non ha avuto l'opportunità di difendersi, la Nazioni Unite e altre organizzazioni per i diritti umani si sono pronunciati a favore della sua libertà : anche 36 presidenti di governo mondiali, tra cui Barack Obama, hanno chiesto la liberazione".
Prima di saluti e foto di gruppo finale, però, con il sindaco Variati che si è defilato velocemente, ci rimane un dubbio: tra tutti i prigionieri politici nel mondo, alcuni dei quali nemmeno accusati di violenze, ma in carcere solo per le proprie ideologie poltiche o sui diritti civili, perchè i consiglieri firmatari della mozione (tutti del Pd, Alessandra Marobin, Lorenza Rizzini, Giancarlo Pesce, Valter Bettiato Fava, Ennio Tosetto, Eugenio Capitanio, Stefano Dal Pra Caputo, Federico Formisano, Renato Vivian, Bianca Ambrosini), hanno scelto solo il caso del "novello Che Guevara" Lopez?
La risposta lapidaria arriva proprio dal proponente Possamai:Â
"Ce l'hanno chiesto i venezuelani di Vicenza".
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