Lega silura Marcigaglia, Danese e Tommasi
Domenica 19 Settembre 2010 alle 18:24 | 0 commenti
Concia, evasione e mazzette. I vertici veneti del Carroccio silurano Marcigaglia, Danese e Tommasi
Mentre il senatore leghista Alberto Filippi lancia una controffensiva sul caso concia dopo essere stato chiamato in causa da Presa Diretta, una nuova bufera politica si abbatte sul comprensorio di Arzignano.
Il consiglio nazionale veneto (massimo organo regionale della Lega Nord) due giorni fa ha deciso in fretta e furia il siluramento di tre pezzi da novanta del partito di Arzignano. Si tratta di Giulia Danese, coordinatore cittadino del partito, dell'ex presidente del consiglio comunale Gianmarco Tommasi e del potentissimo presidente di Acque Chiampo spa Renzo Marcigaglia (nella foto). Più nel dettaglio la sezione capitanata da Danese è stata commissariata mentre a Tommasi e a Marcigaglia è stato chiesto di restituire la tessera. Questi ultimi fra l'altro risultano indagati a vario titolo per reati legati all'evasione fiscale e in qualche maniera collegati all'inchiesta "pelle sporca" che da mesi sta sferzando la Valchiampo. Questo almeno è quanto riferisce Il Gazzettino di oggi a pagina 8. Sempre secondo il quotidiano del Nordest la Danese, a sua volta finita invischiata in una indagine per evasione, sarebbe stata presa di mira anche per non avere vigilato sulla statura etica e morale dei nuovi tesserati del Carroccio. E sempre il consiglio nazionale veneto della Lega avrebbe chiesto a Sergio Bruni di restituire la tessera al movimento. Bruni, commercialista molto noto in provincia, è implicato in un'altra storia di mazzette a sottufficiali della Guardia di Finanza.
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