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La Lega cerca ma non trova unità: Brunetta corteggia Tosi

Di Rassegna Stampa Domenica 22 Febbraio 2015 alle 10:49 | 0 commenti

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Ci sarebbe stata una telefonata oltreoceano per cercare di ricucire i pezzi e mettere insieme una super Lega Nord per stravincere alle regionali e portare così dritto dritto al mandato bis il governatore veneto Luca Zaia. Obiettivo miseramente fallito. Sarà che ormai non parlano da tempo più la stessa lingua, o sarà stata colpa del fuso orario, ma i due big del Carroccio, Matteo Salvini e il segretario del Veneto Flavio Tosi (negli Usa per impegni legati al Comune e alla Fiera), proprio non si sarebbero intesi e avrebbero chiuso la conversazione sempre più distanti.

Salvini quindi intende prendere le redini e condurre a buon fine il "caso veneto". Quando questo accadrà ancora non si sa. In quell´occasione tutto potrebbe finire a tarallucci e vino. Oppure, potrebbe arrivare lo strappo definitivo con Tosi che esce dalla Lega sbattendo la porta. Ma, come dice il detto, quando se ne chiude una, si apre un portone? Ad attenderlo a braccia spalancate ci sarebbe Renato Brunetta, capogruppo di FI alla Camera, che giusto due giorni fa profetizzava: «Con Tosi alla fine magari vinciamo». L´azzurro insomma sostiene che un candidato anti-Zaia, capace davvero di dialogare con FI, Ncd e Ap c´è: è Tosi. E potrebbe essere lui il cavallo di razza capace di correre la sfida delle regionali e arrivare primo.

SOLI E PURI. Del resto, la Lega di Salvini sta sempre più mostrando i muscoli per la prova di forza in solitaria. Una Lega sempre più estremista che nei sondaggi sta crescendo a vista d´occhio dimostrando di essere uscita dal periodo nero del cerchio magico bossiano. Ma questa è l´operazione in scala nazionale di Salvini. Sul Veneto è altra storia. E il segretario federale lo ha ammesso senza tanti giri di parole dopo il vertice di lunedì scorso dei tre big a Vicenza (appunto Salvini, Tosi e Zaia): «Io ho un´idea politica chiara - ha detto -: cioè correre da soli e stabilire il tetto dei due mandati per candidarsi. Ma se in Veneto si vuole fare diversamente e c´è intesa, va bene». L´intesa la dovrebbero trovare Tosi e Zaia. Per ora si è in stand-by non solo per il viaggio negli Usa del sindaco di Verona. Con il ritorno in terra veneta, atteso per oggi, ogni giorno potrebbe essere quello giusto. Ma sembra che ci sia poca fretta di incontrarsi perché si sa che finirebbe come sempre: muro contro muro. Lo stesso Zaia, dice chi gli è vicino, non è entusiasta all'idea di affrontare faccia a faccia il nodo capace di far deflagrare la Liga: la scelta dei candidati. Tosi vuole più civiche per allargare il consenso e decidere lui i nomi. Zaia invece chiede l´ultima parola sui candidati nelle liste della Lega e in quella del presidente per evitare di trovarsi a governare con una squadra che dipende da ordini esterni. Va da sè che la proposta di Salvini del tetto dei due mandati avrebbe fatto un gran favore a Zaia, escludendo dalle elezioni i "generali" fedeli al segretario e non al governatore. Posizione bocciata da Tosi all´ultimo consiglio veneto.
LA VISIONE DI TOSI. Anche la partita di Tosi - in cerca di prospettive visto che la sua carriera di sindaco terminerà fra due anni - è da leggere su più piani: quello Veneto e quello nazionale. Sì, perché da anni il sindaco sta studiando per costruire e costruirsi una strada come leader di un centrodestra nuovo, diverso da quello di FI di Berlusconi e oltre alle attuali sigle centriste. Persino oltre la Lega. Una visione che lo ha portato a fondare "Ricostruiamo il paese" e a cercare alleanze con altre forze politiche. Alleanze che potrebbero concretizzarsi in una sua civica alle regionali. Ma la domanda resta: questa civica andrà in appoggio a Zaia, magari trovando un equilibrio tra veti incrociati nella composizio insieme al governatore uscente? O alla fine sarà strappo e quindi sarà lui a metterci la faccia? Sì, perché Brunetta il messaggio forte e chiaro l'ha inviato a Salvini: «In assenza di accordi saremo costretti ad andare da soli noi di FI, Ncd e Ap. E se ci si mette anche Tosi magari vinciamo pure».

di Cristina Giacomuzzo, da Il Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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