Variati ha liquidato la fiera di Vicenza, Ieg ha liquidato Matteo Marzotto. Lui e Michela Cavalieri sono i vecchi rappresentanti nel cda ma sono desaparecidos a VicenzaOro
Mercoledi 26 Settembre 2018 alle 23:00 | 1 commenti
Si conclude l'edizione del Settembre 2018 di VicenzaOro e, da quel che si legge con buoni risultati e questo fa solo piacere. Alla inaugurazione, avvenuta il 23 c.m. si sono sentite parole interessanti da parte di importanti personalità sia della politica e della amministrazione pubblica sia della stessa nuova proprietà , la IEG. A conferma riporto un brano (Il Sole 24 Ore) del presidente di IEG, Lorenzo Cagnoni che dice "VicenzaOro è diventata, nei suoi oltre 60 anni di vita, la piattaforma internazionale per accedere ai più importanti mercati di consumo del mondo". La frase mi ha fatto molto piacere, da un lato, e un poco meno da un altro. Oggi è una espressione della manifattura orafa italiana tra le più importanti del mondo.Â
La "punta di diamante, assieme alla moda" per il viceministro per lo Sviluppo Economico Dario Galli, Secondo il presidente di Ice Michele Scannavini VicenzaOro è la vetrina più prestigiosa e importante dell'oreficeria e gioielleria italiana e, grazie al lavoro di Ieg nell'integrazione con gli altri attori del settore, può ambire a diventare la più importante manifestazione al mondo. Insomma una affermazione che inorgoglisce tutti e che fa ben sperare per il futuro di questa "nostra" grande fiera dell'oro. Un tentativo di rammentarci in qualche misura la vicentinità di questa istituzione è giunto dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, la senatrice vicentina Erika Stefani ("è la manifestazione che rappresenta anche la storia e la tradizione orafa vicentina e la nostra porta sul mondo") e dal sindaco di Vicenza avv. Francesco Rucco che, nel presentare la prima edizione di ViOff, il Fuori Fiera dedicato a VicenzaOro, dichiara, con una punta di giusto orgoglio, che "l'obiettivo è anche quello che gli ospiti di Ieg tornino a casa con un bel ricordo della città .". Dice bene Francesco Rucco nel rammentare a tutti noi che i nostri graditi "ospiti" abbiano un bon ricordo di Vicenza. Tutto questo evidentemente è quello che mi ha fatto molto piacere.
Al contrario non mi è piaciuto che la nostra fiera in realtà non sia proprio per nulla ancora nostra, se non per un sottile filo tessuto di recente proprio da Francesco Rucco per far si che una presenza vicentina con un qualche peso reale comunque rimanga nel CdA della IEG. Ma se questa edizione di VicenzaOro ha decretato la forza di una idea nata e sviluppatasi a Vicenza per la volontà dei vicentini più di sessanta anni or sono, ha anche sottolineato che, al di là della location e del nome, altro non rimane. E di questo, qualcuno, arbitro del fare e del disfare di un recente passato, Achille Variati, dovrebbe rendere conto alla nostra città . Quando è nata, ufficialmente, la vicenda dell'accorpamento delle due fiere, di Rimini e Vicenza, le spiegazioni date non sono state molto convincenti e nemmeno i tempi dichiarati. Tanto meno la formula dell'81% al 19%. Eppure vi è stato chi di questo si è vantato ed ha affermato che si trattava di un successo. Personalmente sono convinto che IEG avrà un grande successo, perché ha dimostrato di avere importanti dirigenti, ben ferrati e determinati nel portare avanti i suoi obiettivi. Ma tutto questo è una altra storia.
Nella foto di rito, pubblicata da vari giornali (personalmente ho tratto ogni spunto compreso quello dalla fotografia dal Sole 24ORE), si vedono intente al rito del taglio del nastro molte importanti e significative personalità ma una ne manca. Una assenza che si è notata e che è stata sottolineata da vari mass media. Non una persona qualsiasi che non era potuta arrivare per una qualsiasi causa o impedimento straordinario. Ma quella persona, Matteo Marzotto, già presidente della "nostra" Fiera che si era dichiarato fiero del risultato ottenuto con la cessione della nostra Fiera a Rimini e che ne aveva tratto motivo di soddisfazione e di orgoglio, non ha per nulla data dimostrazione positiva di tanto compiacimento.
Si troveranno sempre ragioni, a posteriori, per spiegare una assenza così significativa che, personalmente, non ritengo sia frutto di tensioni tra i soci vicentini e quelli di Rimini. Tensioni che non mi pare abbiano ragione di esistere. Oramai il dado è stato tratto e il cammino segnato. Vicenza ospiterà senza dubbio le future edizioni orafe, la IEG proseguirà nel suo camminino e nel suo programma. Rimane da chiarire solo una piccola doppia cosa: che ci stanno a fare a Rimini, nel CdA della IEG il dott. Matteo Marzotto e la dott.ssa Michela Cavalieri? Sono frutto di scelte del passato, non appaiono essere i garanti della nostra pur modesta quota di partecipazione alla IEG; e lo dimostra la loro assenza al taglio del nastro il 23 settembre. Eppure vi è chi racconta che il vice presidente quel giorno passeggiasse in Corso Palladio. Qualsiasi sia il motivo di questa duplice assenza essa appare un segnale di ben scarsa sensibilità verso la nostra città . Se vi sono tensioni, incomprensioni, insoddisfazioni o si portano con chiarezza a conoscenza degli enti locali dei quali sono espressione i soggetti interessati, oppure è bene rammentarsi che esiste l'istituto delle dimissioni.-Â
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