Le bizze della casta
Sabato 3 Dicembre 2011 alle 09:27 | 0 commenti
Il nuovo governo ha imparato subito a fare la casta, a partire dal presidente del consiglio che ha ricevuto la cooptazione nella casta con la nomina a senatore a vita, in un periodo dove era preferibile non procedere in tale direzione. Oggi ci troviamo di fronte alle bizze di due ministri che non hanno trovato niente di meglio per farsi notare che letteralmente "fare le bizze" come i primi attori, consapevoli del loro ruolo e che quindi possono permettersi anche di dire la propria quando la scrivania non sia di loro gradimento.
Ci ha pensato il neoministro Enzo Moavero, cui sono stati affidati i destini tecnici del Ministero degli Affari europei. La scrivania che si è trovato nel suo ufficio e che era stata del Presidente del Consiglio Benito Mussolini, non gli andava a genio, lui non è un tecnico, ma un antifascista in primo luogo e pertanto le sue mani non possono appoggiarsi sui legni che videro il sudore, si fa per dire, del romagnolo. Insomma la posizione è politica e non tecnica. In fretta si è accontentata la volontà del ministro. Speriamo che ora ritorni ad essere un tecnico e riesca a tracciare provvedimenti che durino negli anni, come fece il duce, di cui conserviamo ancora provvedimenti che non vogliamo certo toglierci come la tredicesima o la buona uscita. Di altro genere la bizza da casta della neoministra Paola Severino che per prima cosa fa professione politica e non tecnica. Vuole la scrivania che fu di Togliatti. In questo caso lo spirito, si fa per dire visto l'ateismo del capo comunista, possa trasmettersi e lei possa con capacità tecnica ispirata però dalla politica comunista del Migliore fare provvedimenti come l'amnistia che fece Togliatti. A me paiono "bizze" e non cose serie, soprattutto indicano che questo governo non ha molto di tecnico finora, ma moltissimo di politico anzi di politically (in)correct!
Italo Francesco Baldo
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