Le bitch di Vicenza tra BPVi, Tac/Tav e Campo Marzo
Lunedi 16 Maggio 2016 alle 22:35 | 0 commenti
Si sono scandalizzati per primi il presidente di FestAmbiente Vicenza Adriano Vernau e il consigliere delegato a Campo Marzo, Stefano Dal Pra Caputo, a cui poi si sono accodati in molti altri. "Bitch" parola impressa su una maglietta di una locandina per un evento a Campo Marzo in gergo anglosassone giovanile se associata ad altro aggettivo, come "Supreme" come in questo caso, è utilizzata in modo colloquiale scherzoso. Ma nella puritana Vicenza, però, per alcune persone sembrano dare più fastidio certe sottigliezze rispetto a drammi come quelli della Banca Popolare di Vicenza o a progetti faraonici, ora che Vicenza ha perso la banca e sta perdendo la Fiera, come la Tav/Tac ferroviaria.
Spesso le polemiche riguardano il proprio orticello, visto la contemporaneità di Festambiente con l'evento di Campo Marzo, luogo quest'ultimo che per il consigliere Dal Pra Caputo sembra diventato oramai una sorta di campana di vetro intoccabile da chiunque.
I veri "sons of a bitch" (figli di...) a Vicenza bisognerebbe invece andarli a cercare tra quelli, vertici bancari e loro complici di ogni tipo, che hanno fatto comprare a decine di migliaia di cittadini azioni fuffa (che fa rima con truffa) della BPVi; o che a seconda dell'interesse di turno creano confusione sul progetto Tav/Tac a Vicenza, che fino a qualche tempo fa faceva tuonare, per la sua limitatezza e per gli "zero treni veloci in più" in stazione, gli industriali e il loro foglio locale che, ora che stanno ottenendo grazie anche a quelle urla un bel contentino, esaltano ritorni miliardari, per giunta ambientali, e il 20% di frecce e freccette in più, alla faccia non tanto della coerenza ma dei numeri.
Che "sons of a bitch" direbbero scherzosamente a Londra o negli Usa, ma qui no, non si può dire sennò ci citano.
Per danni milionari...
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