Lavoro, Langella: alcune considerazioni sulla Fiat
Mercoledi 4 Luglio 2012 alle 18:29 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario provinciale PdCI-FdS - 1. La Fiat è stata condannata per discriminazione perché a Pomigliano nessuno dei lavoratori assunti era iscritto alla FIOM. Una "anomalia" creata dalla proprietà visto che, in base alla simulazione statistica di un professore di Birmingham, la possibilità che questo accadesse era di meno di una su dieci milioni. L'amministratore delegato della fabbrica torinese, il noto Marchionne, ha dichiarato che tale sentenza è dovuta a regole folkloristiche italiane.
Marchione mente o non ignora le cose visto che la sentenza che condanna la Fiat è stata emessa in base a una normativa del 2003 che recepisce direttive europee sulle discriminazioni.
2. "Non conosco esattamente quale sia il salario dei lavoratori cinesi impiegati nello stabilimento di Changsha. Posso dire che il salario di questi operai si piazza in un rapporto tra 1:5 e 1:4,5 rispetto allo stipendio dei lavoratori italiani". Lo afferma Marchionne dalla Cina. Visto che Marchionne, a suo dire, non sa quale sia il salario di un operaio cinese ma ne conosce il rapporto con quello di un operaio italiano, evidentemente (è la logica che lo suggerisce) l'amministratore delegato della FIAT non sa quanto prende un dipendente dell'azienda che dirige.
3. Si conosce esattamente, invece, quanto ha percepito Marchionne nel 2011. Circa 17 milioni di euro tra "fisso" e azioni! Qual è il rapporto tra il salario di un operaio Fiat e la remunerazione di Marchionne? Uno a mille (ad essere cauti). Per inciso i compensi percepiti da Marchionne sono stati resi pubblici dalla relazione sulla remunerazione pubblicata dal gruppo torinese. In dettaglio Marchionne ha avuto una quota fissa di 2,45 milioni di euro dalla SpA, un importo di 2,55 milioni di euro dalla Fiat Industrial, oltre 12 milioni per le azioni della società cedute gratuitamente (stock option e stock grant). Sorge un dubbio: cosa incide maggiormente sui costi delle automobili prodotte: il costo del lavoro operaio o il costo dei grandi dirigenti?
4. Secondo la CGIA di Mestre, tra il 1977 e il 2009 la FIAT ha ricevuto dallo Stato Italiano (quindi da noi) poco più di 7,6 miliardi di euro in finanziamenti di varia natura.
5. Dichiara Marchionne: "con questo mercato c'è una fabbrica di troppo in Italia". Poi continua che la Fiat ha "bisogno di tranquillità per produrre nel Belpaese". Dove sono andati a finire gli investimenti promessi dal Marchionne non tanto tempo fa?
6. Le vendite delle automobili FIAT sono in continuo calo. La colpa è della mancanza di tranquillità o di qualcosa d'altro? Forse i modelli poco interessanti? L'incapacità dei grandi manager?
7. La FIAT depositerà l'appello contro la sentenza di reintegro a Pomigliano dei 145 lavoratori iscritti alla FIOM. Marchionne minaccia: "se saremo costretti ad assumere 145 persone, 145 persone dovranno uscire dal sistema". La dimostrazione della pochezza del personaggio. Il miserabile tentativo di mettere lavoratori contro altri lavoratori.
Queste sono alcune notizie recenti dal "mondo FIAT". Le solite cose... promesse, minacce, menzogne. Nulla di nuovo e niente di buono. Soprattutto per i lavoratori.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.