Lavoratori morti nel vicentino, la protesta di Usb: "contro la continua guerra sui posti di lavoro"
Mercoledi 7 Dicembre 2016 alle 15:48 | 0 commenti
Germano Raniero, Unione Sindacale di Base Vicenza
Due lavoratori morti ieri nel vicentino: basta! Si lavora per vivere, non per morire. Siamo qui con dolore a protestare contro la continua guerra che si combatte ogni giorno sui posti di lavoro in tema di sicurezza e salute. Nei posti di lavoro è una strage; ogni anno oltre 1000 morti e 600 mila incidenti sul lavoro descrivono la drammatica situazione che vede l'87% delle ditte controllate non rispettare i criteri di sicurezza e salvaguardia di diritto alla vita di chi lavora. Ieri a morire addirittura un lavoratore di 78 anni... Essere costretti a lavorare a quell'età e' scandaloso, inaccettabile.
Nei giorni scorsi a essere ucciso un ragazzo di 23 anni a Cuneo. Un mese fa a Piacenza un lavoratore preso sotto e ucciso durante una iniziativa sindacale davanti al proprio posto di lavoro.
Questo per ricordare gli omicidi sul lavoro saliti alla cronaca.
Siamo qui davanti allo Spisal per denunciare la situazione di chi in Italia muore per guadagnarsi il pane, per chi ricattato per paura di perdere il posto di lavoro subisce e non ha la forza per denunciare.
Gli ultimi governi hanno sempre più precarizzato il lavoro e sono corresponsabili di questi omicidi sul lavoro.
La strage degli operai, i cui dati ufficiali non tengono conto delle morti nascoste, degli abusivi, dei muratori assoldati a giornata, lasciati feriti sulle strade fingendo incidenti stradali dopo essere caduti dalle impalcature, pagati, non tengono conto dei lavoratori pagati con voucher, o durante gli stage, i tirocini e sono milioni i lavoratori costretti a questa precarietà e falsa occupazione...questa strage va fermata.
Il profitto dei padroni non vale la vita di nessuno.
Non servono le lacrime di coccodrillo, sono ipocrite.
Le leggi ci sono, devono essere rispettate, devono essere aumentati i controlli e per poterli fare deve essere potenziato il numero degli ispettori oggi carente sia in Spisal, che nell'ispettorato del lavoro.
Ma le leggi non bastano a fermare la strage: serve la mobilitazione sindacale e sociale che permetta di avere diritto alla vita e al lavoro: no alla precarieta', al ricatto, ai voucher.
Il lavoro va retribuito e riconosciuto.
Il diritto alla salute è inalienabile.
Questi sono gli interessi dei lavoratori. Schiavi mai!
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