Larghe intese, Della Lucilla: la sinistra non scappa
Mercoledi 22 Maggio 2013 alle 20:20 | 0 commenti
Niccolò Della Lucilla, candidato Sel - Il neo segretario del Pd, Guglielmo Epifani, da neanche un mese divenuto segretario del Pd, ha rimesso le mani sul timone impazzito del suo partito. E lo ha fatto con un'aggressività che non gli si vedeva da tempo. Un monito duro a Berlusconi , un generoso auspicio di buon governo a Letta ed, in ultima istanza, un attacco durissimo a Sel ed alla sinistra "che scappa". Proprio quest'ultimo intervento dell'ex segretario della Cgil dovrebbe essere analizzato con più profondità e non essere declassato ad un puerile tentativo di difendere la scelta democratica di siglare un'alleanza politica con Berlusconi.
Cosa mai può indurre il segretario del Pd a formulare un tale duro attacco al suo ex alleato Sel?
La tesi del Pd è che vi sia una sinistra responsabile, che si sacrifica per il bene del paese sporcandosi le mani con alleanze di legislatura con la destra, ed una sinistra irresponsabile che "scappa" dagli obblighi di governo, considerati come inevitabili. Da tale posizione emerge chiaramente un riposizionamento tattico e politico del Pd.
Dopo l'ecatombe morale e politica avvenuta durante le elezioni del Presidente della Repubblica, i democratici sono caduti per 2 settimane nel caos più totale. L'inciucio sottobanco col Pdl per l'elezione di Marini, il siluramento del padre fondatore del Pd Romano Prodi e la rielezione di Napolitano in spregio a 60 di prassi costituzionale hanno fatto tremare alle fondamenta un partito ormai apparentemente decotto e privo di credibilità .
La successiva scelta di creare un'alleanza politica e di legislatura con Berlusconi hanno poi posto le basi per una definitiva implosione di questo goffo ed ambiguo soggetto politico.
Per zittire i malumori interni e calmare la propria base la dirigenza democratica ha dovuto attuare dapprima un'operazione d'equilibrio e d'immagine per rendere digeribile il nuovo governo Letta. Da lì l'idea di mettere volti nuovi e freschi al governo: una canoista, una donna di colore, un renziano, un paio di giovani turchi, una infarinatura di quote rosa ed una bella dose di plagio mediatico. Tali scelte hanno saputo rendere il neonato Governo Letta quasi presentabile agli occhi degli italiani e pure ad ampie fette dell'ormai disilluso popolo democratico.
La presentabilità mediatica però non è abbastanza per garantire lunga durata ad un governo inevitabilmente affetto da incompatibilità paradossali.
Epifani e la dirigenza del PD stanno capendo che per rendere il governo Letta accettabile anche sotto un profilo politico si deve trovare una legittimazione teorica dello status quo. Da qui deriva l'attacco a SEL ed alla sinistra che "scappa". Si vuole così fare passare il messaggio che le scelte del PD erano obbligate, attuate in buona fede per il bene del paese, che la sinistra di SEL è massimalista ed irresponsabile, che Beppe Grillo è "ridicolo". E'stato incredibilmente breve il periodo di riflessione ed autocritica dei democratici.
Il PD sta incominciando a delegittimare l'opposizione, tra l'altro con mantra vecchi e logori, per legittimare il suo operato e tentando al tempo stesso di insabbiare e guardare avanti ed oltre ai tragici disastri compiuti negli ultimi due mesi.
Tutta questa operazione è evidentemente tattica d'altri tempi.
Gli elettori del centrosinistra difficilmente dimenticheranno le vicende che hanno portato a questa situazione. Non esiste una sinistra che scappa.
Al contrario stiamo assistendo ad un PD che scappa dal suo popolo, dai suoi principi e dai suoi valori, regalando un altro decennio al ventennio berlusconiano.
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