Langella:affaire Brancher,(il)legittimo impedimento
Domenica 27 Giugno 2010 alle 11:21 | 0 commenti
Giorgio Langella - Come volevasi dimostrare. Nominato poco più di una settimana fa ministro di "non si sa bene cosa", Brancher (nella foto Il Corriere del Veneto) ha preteso di non farsi processare invocando il legittimo impedimento. Per fortuna la Presidenza della Repubblica ha mandato una nota che, di fatto, censurava la posizione del neoministro. Il PM del processo, dicendo testualmente che si sentiva preso in giro dal ministro, ieri ha chiesto alla Corte di respingere la pretesa di Brancher.
La vicenda ha tutto l'aspetto di una promozione "ad personam" per evitare un processo scomodo a qualcuno di quelli che oggi governano il paese. Dopo la presa di posizione (questa volta netta) di Napolitano, la dichiarazione del PM e la successiva e tardiva "presa di distanza" della Lega, Brancher ha annunciato che "rinuncia al legittimo impedimento". Bontà sua. In altre nazioni gli esponenti politici che devono essere processati si dimettono o vengono almeno sospesi dalle loro funzioni fino a che non dimostrano la loro estraneità ai fatti contestati. Nell'Italia di Berlusconi e della Lega vengono, invece, promossi per evitare il giudizio. Povera Patria.
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