Langella, FdS: oggi la parte sana del paese è scesa in piazza
Domenica 13 Febbraio 2011 alle 19:12 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, Federazione della Sinistra - Oggi la parte sana del paese è scesa in piazza. Ha fatto sentire la propria voce, con forza e determinazione ha gridato che l'Italia non è rappresentata da Berlusconi e dalla sua corte.
A migliaia a Vicenza (qui la Photo gallery)Â hanno sfilato lungo corso Palladio. Hanno riempito ogni metro. Hanno gridato la propria indignazione sincera moltissime donne e uomini.
In altre piazze (230) italiane centinaia di migliaia di persone hanno fatto la stessa cosa. Una manifestazione oltre ogni speranza degli organizzatori e oltre ogni incubo di chi sta al governo. Ormai è chiaro, sempre più cittadini non sopportano più di essere rappresentati da un presidente del consiglio e da ministri che sono impegnati unicamente a non farsi processare.
Un atteggiamento degno di quei regimi che sono stati abbattuti in Tunisia e in Egitto.
Mariastella Gelmini (sedicente ministro dell'istruzione) ha, per l'ennesima volta, evidenziato la propria pochezza intellettuale dichiarando che "Le donne che scendono oggi in piazza sono solo poche radical chic che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne". Daniela Santanchè dichiara che le donne oggi scese in piazza lo fanno solo per "l'odio nei confronti di un uomo e non l'amore per le donne stesse". Sgarbi parla di "odioso sfruttamento delle donne per abbattere Berlusconi" (che invece, evidentemente, per Sgarbi le donne le "ama"). Questi che parlano a vanvera non sono degli sprovveduti. Sono persone che pretendono di avere potere e di imporre il loro punto di vista e che non perdono mai l'occasione di restare zitte e pensare.
Oggi centinaia di migliaia di donne e uomini di ogni età e di ogni professione si sono trovati uniti e non si sono chiesti che idea politica avesse il vicino di manifestazioni. Si sono uniti perché non è più sopportabile avere un presidente del consiglio arrogante che crede di essere al di sopra della legge. E perché non si sente rappresentato da un governo che è diventato la corte di un vecchio sovrano in evidente declino politico e personale. Abbiamo chiesto che questi tristi figuri vadano a casa, si sottopongano ai processi e ci permettano di uscire dalla crisi economica e morale nella quale ci hanno costretto.
Ora basta! Berlusconi se ne faccia una ragione. Siamo stanchi di subire i suoi capricci. Lui e la sua corte tolgano il disturbo e ci lascino sperare che sia possibile costruire un futuro migliore.
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