Laghetto, dal rimpasto al banchetto: Giunta Pigato spa
Martedi 26 Aprile 2011 alle 01:23 | 0 commenti
Green Way e giunta Variati allargata: è nato prima l'uovo o la gallina?
Un eroe, il nostro Ario. Un eroe. Quattro giorni ci ha messo per schiodare dal porto la sua corazzata, allegramente preceduta dal nostro barchino corsaro. Se il quotidiano locale per eccellenza prende una buca del genere da un quindicinale come il nostro, i casi sono due: o l'ammiraglio è assopito o si trastulla.
Il quinto giorno Il Giornale di Vicenza si è accorto finalmente della questione Laghetto (qui la nostra Photo gallery) e abbiamo potuto leggere cose davvero interessanti. L'assessore alla cultura e (con quali poteri?) all'urbanistica ci tranquillizza: nessuna decisione presa, tutto in alto mare, non mi fa impazzire la denominazione inglese, proporrò un nome italiano per il progetto di Laghetto, parleremo col quartiere. A fianco, l'architetto Cucinella precisa al non troppo solerte cronista, un tempo ammiratore degli architetti di Ingui, dettagli di un progetto che a me, che non sono un esperto, pare già a livello molto , molto avanzato. Ho chiesto in giro. Mi hanno risposto: lì manca poco più che il computo metrico. C'è il numero dei piani delle case, dentro, fuori e di lato. E persino i "leggeri movimenti di terra" per nascondere i parcheggi a piano campagna.Niente da dire. Sarà una cosa meravigliosa. Piste ciclabili, corridoi ecologici, parchi lineari non invasi dal traffico, passaggi pedonali che rendano fruibile tutta l'area. E per giunta, ciliegina sulla torta, zero emissioni di CO2. In Svezia siamo, altro che al Laghetto! E qua ci viene un piccolo dubbio rognoso: ma perché una meraviglia del genere la si voleva tenere nascosta? Consiglieri comunali e assessori affermano che non ne sapevano nulla. Non sono credibili. Per il loro onore non sono credibili. Ma noi vogliamo lo stesso crederci. Tutto di nascosto, tutto sotto banco. Se non era per questo piccolo quindicinale, non se ne saprebbe ancora nulla e magari l'arch. Bortoli avrebbe già firmato l'accordo con tutta l'allegra brigata dei proprietari coordinata dal navigato professionista che risponde al nome di Sergio Carta. Di solito sono le brutture (porcherie?) quelle che si tengono nascoste, non le meraviglie, non le cose belle, non i progetti avveniristici, zero CO2. Qua, invece, per mesi hanno lavorato, si sono incontrati, hanno dato un incarico ad un illustre professionista di Bologna amico personale del navigato professionista di cui sopra. Hanno ripetutamente incontrato amministratori comunali o chi per loro, hanno avuto le debite assicurazioni che non stavano lavorando invano. E nulla trapelava. Segreto assoluto. Riservatezza totale. L'operazione l'hanno chiamata, a Lazzari piacendo o no, "Green-Way Laghetto". Bravi. Una "strada verde". Verde e nascosta. A tutti. Non ci riuscì neanche Hüllweck col Dal Molin. Loro ci stavano riuscendo. Noi abbiamo acceso una lucetta e si è visto un nuovo quartiere di Vicenza già bell'e studiato e progettato, pronto per essere inserito nel Piano degli Interventi. Noi vorremmo che il Sindaco ci spiegasse il perché di tanta segretezza, o magari anche il suo portavoce, che per noi fa lo stesso. Finché non ce lo spiega, noi ci permettiamo di avanzare delle ipotesi. C'è di mezzo, ad esempio, un consigliere comunale che di recente ha cambiato sponda. Dall'opposizione , dall'alleanza con la ex grande avversaria del Sindaco, Amalia Sartori, è passato, armi bagagli e Cicero, in maggioranza. Si dà il caso che questo consigliere, il Nico Pigato, sia uno dei proprietari dei terreni del Laghetto, un bel po' di "Green-Way". Non bello. Neanche molto decoroso per un Sindaco che ha sbandierato come suoi vessilli la trasparenza e la democrazia. Già aver fatto sbarcare dal Consiglio comunale tutta la sinistra e aver poi imbarcato naufraghi della destra non era raccomandabile né elegante che comparisse nella fedina politica del nostro amato Sindaco. Correre il rischio che qualche maligno mettesse in giro la voce che l'imbarco era avvenuto a pagamento, un'operazione da Verdini, non da Variati, poteva apparire francamente intollerabile. Meglio allora far passare del tempo, più tempo che si poteva. C'era poi anche la faccia della povera Lazzari. Magari la bozza dell'accordo gliela dai all'ultimo momento, magari ti rodi dentro per l'errore che hai fatto di metterla anche lì, che stava così bene solo alla cultura, ma la povera crista aveva detto, e chiaramente: al Laghetto non si farà più niente. Anche in questo caso, tempo al tempo... Così un'operazione che Cucinella per la penna di Mancassola ci ha descritto come una meraviglia, è diventata un esempio di cattiva amministrazione e di pessima democrazia: progettare quartieri senza dir nulla a nessuno, proprio a nessuno. Noi intanto continuiamo a mettere insieme le tessere del mosaico. Nel box accanto pubblichiamo l'elenco dei proprietari interessati all'operazione, alcuni già noti. Nel prossimo numero faremo quattro conti su quello che ricaverà il Comune e quello che si metteranno in tasca i privati. E cercheremo di dire quello che di buono e di brutto verrà al quartiere. Alla prossima puntata ...
Ecco i proprietari
Effebi s.a.s. ( di Fioretto F.lli)
Fioretto Giuliano e fratelli
Edilnord s.r.l.
Gedis s.r.l. ( Marcello Cestaro)
Pigato s.r.l.
Fondazione Zanecchin (I.P.A.B.)
Rossetto Mario
Ediltezze
Più Bianca Aurora
Coletta Enzo Bozzaotra
Palma Imm. Aurora
Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 212 in distribuzione e scaricabile in pdf
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