Vi.Fin. lascia il Vicenza Calcio o almeno lo fa Pastorelli. Franchetto con Polato ricominci da Lega tre. Il segreto dell'uovo di Colombo: 2,5 i milioni dati al Lane. Non ci risulta di più
Giovedi 10 Marzo 2016 alle 12:47 | 1 commenti
Con un maldestro tentativo di scaricare tutto sul collega della stampa locale, che stavolta non possiamo che difendere per quello che oggi ha scritto magari ricordando solo al suo giornale che, come per la Banca Popolare di Vicenza, arriva spesso tardi visto che è da tempo che sosteniamo la "non credibilità " di Pastorelli e del suo progetto, per la parte personale molto legato alle possibilità di "business", il presidente di Vi.Fin. spa scrive oggi renzianamente sul suo profilo Faceboook: «A tutti i tifosi del nostro Vicenza comunico che a far data del presente la Colombo finanziaria da me presieduta si ritira dal progetto Vicenza Calcio. Grazie per le manifestazioni di simpatia che la maggior parte di voi mi ha manifestato ma come dice un vecchio detto non si può stare in paradiso (se paradiso si può dire) a dispetto dei Santi».
È cosa risaputa da tutti, meno che da ciechi, sordi e muti, che il Vicenza Calcio sia un pozzo di debiti noti e meno noti (un componente importante della famiglia Diquigiovanni una volta, allontanandosi dalla trattativa per il Vicenza Calcio, ci disse, come scrivemmo, che «di molti debiti nulla vogliamo conoscere...»), tra quelli fiscali in gestione, quelli con fornitori abbattuti per oltre 4 milioni, come ha detto l'ad Marco Franchetto probabilmente, aggiungiamo noi, con lucrose operazioni di cessioni di crediti, settore in cui Pastorelli è un "professionista", e quelli incrociati con la River a trazione Cassingena Preto (tramite Pannorica, la famosa fiduciaria, con le altre quote sotto sequestro cautelativo legato alle vicende mafiose dei Lo Piccolo).
Ora Pastorelli si offende, scrive «una cosa ho omesso di dirvi che quanto da me deciso è dovuto solo ed esclusivamente a quello che è stato scritto dal sig. Francesco Guiotto del giornale di Vicenza», prende il cappello e decide (dice?) di uscire dal progetto.
Ma il cappello sulla sua testa, come fa notare e noi ci permettiamo di sottolineare, è quello della sua Colombo Finanziaria, proprietaria del 17,69% dela Vi.Fin., che per il 32,92% è in mano a due tifosi storici (veri?) del Vicenza, cioè la famiglia Franchetto per il 23,47% e il presidente Polato per il restante 9,45%, e per le altre quote a un gruppo di imprenditori, su cui varrebbe la pena di fare un'analisi per distinguere tra chi ama il Lane e chi dice di farlo.
Vedremo se la "rabbia" del 17,69% affosserà il "progetto" di tutti gli altri, se quella su FB è solo un'ennesima boutade mediatica, che al Vicenza può solo fare del male ulteriore rispetto a quello fatto contro i suoi storici colori e i suoi sempre innamorati tifosi.
Se è una boutade o un belato lamentoso dei... Pastorelli (per farsi notare o per alzare il prezzo della trattativa che tale più non è perchè neanche l'Eni impiega così tanto tempo per aprire pozzi in Iran...) forse è meglio che le cose serie in futuro nel e per il Lane le facciano altri.
Se, invece, allo sfogo odierno seguirà l'abbandono dell'altro e maggioritario 82,31% della Vi.Fin. spa questo non farebbe che confermare che il "salvataggio" del Lane, quando è stato "progettato", nella primavera del 2015 con la promozione possibile in serie A dei biancorossi, era un puro, si fa per dire, "affare", che si sarebbe finanziato con i contributi della Lega maggiore e che avrebbe fatto da volano ai sogni del nuovo stadio («abbiamo 35 milioni di euro pronti da investire» dissero i soci alla stampa locale), a cui lo stesso Variati ebbe a dichiararci di non credere troppo in assenza di fatti concreti messi in dubbio anche dalla contemporanea richiesta del Vicenza Calcio di rateizzare 500.000 euro di affitti del vecchio Menti non pagati in sei anni.
Se il vice direttore generale vicario della Popolare di Vicenza ci aggiunse (lo abbiamo riporttao) che i compratori del club non avevano i soldi per farlo, se il Comune ha azzerato la possibilità della rateizzazione dell'affitto, che sarebbe stata concessa a un club professionsitico per tanti euro ma non per pochi alle piccole società fatte da volontari, se la Ulss ha "ingiunto" di pagare 39.000 euro arretrati per le ambulanze di servizio allo stadio (poco più di uno starnuto in serie B), se un presidente di una finanziaria, sia pure con un'opzione di acquisto siglata con la spa calcistica, minaccia di non pagare gli stipendi (cosa non consentita dalla Lega al Club e tanto meno a un soggetto non abilitato a rappresenatrlo federalmente), beh ora si scopre l'uovo di Colombo, sia pure sotto forma di finanziaria.
Pastorelli dice di uscire con la sua Colombo Finanziaria, ma, in attesa di sapere cosa faranno gli altri "salvatori", proviamo ad associare al dichiarato mecenatismo della Vi.Fin. spa dei numeri reali o, almeno, documentabili.
Leggiamo da sempre e oggi lo sottolinea il buon Guiotto (a cui Pastorelli dovrebbe essere grato per il merito che gli dà e non prendere cappello per le verità che, magari tardivamente, scrive) che: l'anno scorso «proprio di questi tempi, con la squadra che al contrario stava vivendo la sua esaltante cavalcata nel sogno di raggiungere la serie A, il club di via Schio non era nelle condizioni finanziarie di chiudere il campionato e rispettare le ultime scadenze per il pagamento di stipendi e contributi, a cominciare appunto da quella del 16 aprile. Fu allora che in soccorso del Vicenza Calcio arrivarono per la prima volta i liquidi garantiti dalla neocostituita finanziaria Vi.Fin, che da lì in avanti ha provveduto in toto ai pagamenti per conto di via Schio...».
Vediamo quanto sia questo "in toto" per lo meno da quello che troviamo alla voce "capitale sociale" della Vi.Fin., che un giorno sì e l'altro pure sbandierava sulla stampa continui aumenti per onorare gli impegni (senza contropartite?) del Vicenza.
Ebbene la Vi.Fin. spa fu costituita il 14 aprile 2015 con un capitale sociale di 865.000 euro.Â
Oggi, nella visura appena fatta in Camera di Commercio, il capitale deliberato ammonta a 2.646.000 euro di cui, al 3 marzo 2016, risultano versati 2.571.000 euro perchè, evidentemente, tra i soci c'è chi non vuole o non può versare.
Se diciamo che tutto il capitale, a parte poche spese amministrative, sia stato girato al Vicenza Calcio per onorare i suoi debiti, quel "toto" di sacrifici (ammesso che non ci siano contropartite e garanzie) ammonta a 2.500.000.
Poco, molto?
Non sta a noi dirlo, ma quella è la cifra perchè non si può pensare, sulla base dei documenti ufficiali, a finanziamenti di altro tipo (prestiti, sconto crediti, anticipo fatture) che comunque sarebbero a "rientro" sostanzialmente garantito.
In attesa del "pentimento" mediatico di Pastorelli, che però dovrebbe farsi guidare in futuro da un p.r. avveduto, ci permettiamo di rivolgerci a quel 32,92% di Vi.Fin. spa rappresentato dallo storico sodalizio tra la famiglia Franchetto, con la signora da sempre super tifosa, e l'avvocato Polato.
Incontrate voi, che fate anche tifo per il Lane, gli altri soci e imitate chi, come Fiorentina e Napoli, prima, con Della Valle e De Laurentiis, e il Parma ora (per non parlare della... BPVi) hanno indicato l'unica strada seria percorribile, che ci siamo già permessi in tempi non sospetti di suggerire proprio noi che, nel nostro piccolo, per salvare una società pallavolistica femminile di serie A decotta fin dai primi anni di gestione altrui, per non chiuderla e visto che non avevamo le vostre possibilità economiche per ripartire e portarla avanti, ci siamo bruciati tutto e di... Più prima di affidarla a "investitori" che l'hanno chiusa del tutto svuotandola anche dei valori sportivi.
Piuttosto che affrontare il ridicolo quotidiano e prendere per il c... i tifosi, come voi stessi, si faccia fallire il Vicenza Calcio e si costituisca, in base alle leggi esistenti, una società nuova, lasciando ai vecchi soci le responsabilità che a loro competono e che sta a loro gestire (Francesco Iorio ha fatto sostanzialmente una cosa simile con i poveri vecchi piccoli soci della Popolare di Vicenza, che, per giunta, non erano responsabili del buco da coprire...).
Il nuovo Vicenza riparta da zero, anzi no, senza debiti ricomici da tre nella terza Lega professionistica, e, come Fiorentina e Napoli, usi i vostri capitali freschi, se veramente volete metterli, per puntare in alto con un programma pluriennale: già quei 2,5 milioni spesi sarebbero stati una bella cifra per una Lega Pro di vertice.
Almeno così riteniamo noi a meno che non pensiate di recuperarli grazie a garanzie che non conosciamo ma che, se le aveste, dovrebbero far cessare l'equiparazione di Colombo Finanziaria e Vi.Fin. a santi salvatori.
Forza Franchetto, forza Polato, forza Lane!
Precipitare è brutto ma ricominciare da tre stavolta sarebbe stupendo.
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anche la Fin:Vi. lascia, non ci resta che piangere. Nato nel 1903, l'Associazione Calcio Vicenza è alla fine!
Ai posteri l'ardua sentenza! Intanto Romeo Menti, la Curva Sud, la Curva Azzurra da me promossa con Pieraldo andrà tra le cose incompiute. Mala tempora currunt.