La svalutazione della azioni della BPVi si è "mangiata" il cibo di un anno di tutti i Famila
Giovedi 9 Aprile 2015 alle 01:19 | 2 commenti
Al 31 dicembre 2013 il capitale sociale della Banca Popolare di Vicenza, si legge sul Documento di registrazione depositato presso la Consob in data 9 maggio 2014, «era suddiviso in n. 83.658.475 azioni ordinarie del valore nominale di euro 3,75, interamente liberate», per cui, visto che il valore di ogni azione fissato dalla banca era di 62,50 euro, la capitalizzazione (valore delle azioni per gli oltre centomila soci) a quella data era di cinque miliardi e 228 milioni.
Oggi, dopo il "doveroso" deprezzamento deciso dalla BPVi (che noi, Cassandre inascoltate, temevamo da tempo) da 62,50 euro ad azione a 48 euro, la capitalizzazione complessiva è scesa a quattro miliardi e 15 milioni.
In buona sostanza gli azionisti (risparmiatori e piccoli investitori soprattutto vicentini) hanno perso in un giorno un miliardo e 213 milioni circa, in cifra tonda.
Ora Vicenza e il Vicentino, questo è il dato certo che viene prima di ogni analisi, devono confrontarsi con questo "buco" nei portafogli, anche se la perdita è arrivata magari dopo i guadagni, tra quotazoni e dividendi, degli anni scorsi (per chi le azioni le aveva da tempo, ma non certo, però, per i moltissimi arrivati da poco a sottoscrivere con fiducia aumenti di capitale e obbligazioni).
Sapremo a breve quanto peseranno sull'economia reale (meno ho, meno spendo, meno risparmi ho, meno programmo di spendere per il futuro) gli oltre un miliardo e duecento milioni realmente persi sui cinque miliardi e duecento milioni ipoteticamente al sicuro.
Per dare un'idea di quanto sia un miliardo e 200 milioni ricordiamo che le previsioni di entrate complessive dell'intero Comune di Vicenza ammontano per il 2015 a centonovantamilioni di euro (meno di un sesto della svalutazione), che il valore della produzione del Gruppo Aim nel 2013 è stato pari a 320 milioni di euro (circa un quarto del deprezzamento delle azioni), che il fatturato 2012 della Unicomm del vicentino Cestaro (quella dei supermercati Famila e non solo) era di un miliardo e 37 milioni di euro mentre quello sommato di Sisa nord e Prix, catene entrambe guida vicentina, era di poco più di 752 milioni di euro.
Come a dire che la svalutazione delle azioni da 62,50 euro a 48 (e non parliamo di quanto analogamente avverrà per altre banche d'area, come la Veneto Banca) significa essersi "mangiati" in un giorno più del "cibo" che i Famila & c. vendono in tutta Italia in un anno o poco meno del doppio di quanto facciano al nord Sisa e Prix insieme...
C'è solo da confidare che le operazioni annunciate in questi giorni dai vertici della Popolare di Vicenza, e di cui il deprezzamento è solo la parte più visibilmente dolorosa, portino a un'inversione di tendenza per i valori della banca, inversione che va accompagnata, però, da maggior finanziamenti a privati e ad aziende, senza i quali il colpo subito oggi dall'economia locale potrebbe rivelarsi tragico.
E non solo per i centomila che hanno creduto alla gestione di Gianni Zonin e di chi lo ha lasciato fare pur di star seduti accanto a lui nel Cda.
In primis Giuseppe Zigliotto e Roberto Zuccato, che o non hanno visto o non hanno voluto vedere o, peggio, non hanno capito quello che succedeva.
Ma d'altronde loro sono solo i reucci di Confindustria Vicenza e di quella veneta, di quel che rimane, cioè, di quello che una volta era un impero.
Oggi bizantinamente decadente grazie alle pessime scelte dei grandi imprenditori locali che hanno tirato i remi i barca o non hanno saputo comporre le loro liti auto-costringendosi, quindi, a delegare i due soci dell'Ares Line a fare scelte strategiche ancora peggiori perchè più grandi di loro.
P.S. Chissà , però, se l'inadeguatezza di lorsignori li ha spinti fino a mantenere nel loro gruzzolo anche azioni della loro banca...
Troviamoci in Assemblea e se non ci faranno entrare, teniamoci in contatto, non mi vogliono dare la lettera per partecipare all'Assemblea di sabato 11 aprile 2015, alle ore 9.00,presso il Centro Congressi - Ente Fiera, via dell’Oreficeria n. 16, Vicenza
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