Riforma fiscale di Tremonti con tre aliquote: il guadagno maggiore per i redditi più alti
Giovedi 23 Giugno 2011 alle 20:45 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Anche se il condizionale è d'obbligo è giusto conoscere le prime indiscrezioni della famosa riforma fiscale di Tremonti. Quella delle tre aliquote, tanto per intendersi. Ebbene, queste aliquote sarebbero, secondo la CGIA di Mestre, le seguenti: 20% fino a 15.000 euro di imponibile, 30% da 15.001 euro a 55.000 euro, 40% per la parte di imponibile eccedente i 55.000 euro. Le aliquote attuali sono 5: 23% fino a 15.000 euro, 27% da 15.001 a 28.000 euro, 38% da 28.001 a 55.000 euro, 41% da 55.001 a 75.000 euro, 43% oltre i 75.000 euro.
Facendo rapidi calcoli il guadagno maggiore ci sarebbe per i redditi più alti. Ovvero i più ricchi trarrebbero i maggiori benefici. Tanto per fare un esempio per redditi di 28.000 euro ci sarebbe un guadagno annuale di 60 euro, per redditi pari a 100.000 euro il guadagno sarebbe di 3.170 euro. Se si considera, poi, il probabile aumento di un punto sull'iva, si capisce come questa manovra serva solo a lorsignori. I ricchi sarebbero sempre più ricchi e, invece, chi vive del proprio onesto lavoro in fabbrica o in ufficio verrebbe costretto a fare ulteriori sacrifici. La proposta di Tremonti, qualora fosse quella ipotizzata dalla CGIA di Mestre, sarebbe una vera e propria "manovra di classe". La classe dei ricchi. Una maniera imbarazzante per fare cassa. A pagare di più sarebbero sempre i soliti, chi ha meno reddito e le tasse le ha sempre pagate. Sarebbe l'ennesimo tentativo di smantellare progressivamente la Costituzione che determina, per il sistema tributario, criteri di progressività (art. 53). È il principio che chi è più ricco deve pagare di più.
Ma non ci si deve stupire. Tremonti e soci sono abituati a manovre che favoriscono chi ha più capitali. Questa "riforma" ricorda il famigerato scudo fiscale che è servito a far rientrare i denari illegalmente esportati all'estero versando all'erario un misero 5% complessivo da pagare in "comode rate annuali".
Rendiamocene conto, questo governo è dalla parte dei più ricchi, senza se e senza ma. Fa i loro interessi, li favorisce come e quando può. Per i lavoratori e i pensionati, per i giovani che non hanno lavoro, non fa nulla. Anzi li penalizza. Si può assistere indifferenti allo disastro nel quale stanno gettando l'Italia? Noi pensiamo che sia venuto il momento di reagire. Uniamo tutte le forze democratiche che si richiamano alla Costituzione. Difendiamola e costringiamo il governo alle dimissioni. Per il bene del paese.
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