La protesta M5s su Spv e sanità veneta: “il tempo dei segreti è finito"
Venerdi 27 Febbraio 2015 alle 15:36 | 0 commenti
I consiglieri eletti della provincia di Vicenza e i candidati vicentini alle regionali venete del Movimento 5 Stelle intervengono sul caso Breganze-Superstrada Pedemontana Veneta. Ma il M5S del Veneto torna anche all'attacco sulla sanità veneta: “Il tempo dei segreti è finito. Apriremo i cassetti della sanità e i veneti sapranno tutto. Butteremo fuori chi nega la trasparenza. E sui Tagli alla sanità : "La salute non è un business. Taglieremo dirigenti e uffici inutili, non i posti letto".
Le note del M5S:
E’ notizia di qualche giorno fa della comunicazione pervenuta al comune di Breganze in cui, parlando della proposta di una continuità delle complanari adiacenti alla Superstrada Pedemontana Veneta, si scrive: “quest’ Ufficio (Commissario Delegato Ing. Silvano Vernizzi, ndr), …., non ha ritenuto, ad oggi, di aderire alla richiesta del Comune relativa alla nuova viabilità complanare. Si rappresenta, infatti, che l’assenso a tale soluzione esporrebbe la Regione, quale soggetto concedente, ad una significativa richiesta di ristoro economico da parte del Concessionario, non tanto connesso alla fase realizzativa delle opere, quanto piuttosto a quella delle successiva gestione, per il necessario riequilibrio del piano economico finanziario.†In breve, costruire la complanare ORA, non comporterebbe un aumento dei costi, ma solo dei benefici ai residenti locali che avrebbero una viabilità alternativa gratuita per raggiungere i centri limitrofi, ma, c’è sempre un ma, e questo ma pesa come un macigno su un’opera mai così inutile per i veneti: il Commissario dice testualmente che questa superstrada a pagamento è, e deve essere, pagata anche dai residenti. Il motivo? Semplice: se ai residenti “offriamo†una viabilità alternativa di facile percorrenza, questi non utilizzerebbero MAI la pedemontana a pagamento, e di conseguenza tutti noi dovremmo con le nostre tasse supplire ai mancati pedaggi. A chi serve, quindi, la Pedemontana? Chi altro infatti dovrebbe usare una complanare che collega i comuni limitrofi a Breganze con il bassanese? Di sicuro non chi transita da Montecchio Maggiore verso Treviso che non uscirebbe dalla superstrada nel tragitto. Se i veneti non aprono gli occhi, questa Lega nel Veneto e questo governo di centro sinistra a Roma, foraggeranno, come in una bella partita a carte, il tavolo, lasciando ai veneti una bella distesa di asfalto che li obbligherà a pedaggi sempre più onerosi per i prossimi quarant’anni. Ricordiamo che, con i dati in nostro possesso, si stima un costo ogni dieci chilometri percorsi, pari a circa un euro; quindi, per un residente in zona Breganze e limitrofi, andare e tornare da Bassano del Grappa potrebbe costare anche due euro; l’alternativa? Farsi le vecchie statali che dopo l’apertura della SPV, diventeranno la vera emergenza del Veneto. Il MoVimento 5 Stelle combatte da tempo con i cittadini e le amministrazioni locali per modificare quest’ opera inutile in un’opera utile, togliendo il pedaggio e migliorando l’asse viario esistente, ma come sempre, Lega e Governo PD non ascoltano, o non vogliono ascoltare, incuranti dei bisogni delle PMI Venete e dei cittadini.
Nell'intento di far luce sulla mega opera del nuovo Ospedale Unico di Monselice-Este il M5s ha effettuato sei richieste di accesso agli atti (tra luglio e settembre) fino ad arrivare al mese di ottobre quando miracolosamente l'ULSS 17 ha risposto alla richiesta di un nostro attivista del Meet up Bassa Padovana, mandandogli il contratto del Project (che sarebbe dovuto essere online da almeno 2 anni stando alle leggi sulla trasparenza). Il contratto è mancante però di buona parte degli allegati. Ovviamente i più importanti. Nel frattempo passa un mese e il nuovo ospedale apre i battenti, senza però che qualsiasi normale cittadino possa essere opportunamente informato sui criteri con cui dei privati dovranno gestire dei servizi pubblici. Abbiamo dunque pensato di intervenire con figure istituzionali, sperando che questi signori privi di rispetto per i cittadini prestassero più attenzione alla richiesta. Così il 2 febbraio 2015 i portavoce M5s di Monselice, Conselve e al Senato, Bernardini, Martinello ed Endrizzi insieme col candidato presidente del Veneto Jacopo Berti hanno rinnovato la richiesta di accesso agli atti. La risposta? Secondo il dipartimento giuridico amministrativo, nella persona del Direttore UOC affari generali e legali Manuela Trivellin: “L'istanza appare sproporzionata rispetto all'effettivo interesse conoscitivo. I dati tecnico-economici rivestono un carattere di riservatezza che impedisce l'accesso a soggetti portatori di interessi non meglio definitiâ€. Gli interessi che la signora definisce “non meglio definiti†sono gli interessi dei cittadini che ci hanno eletto e che rappresentiamo in quanto esponenti del M5s. Sono questi insufficienti? Non sono certo gli interessi milionari di appalti e tangenti. Sono gli interessi di chi lavora e si ammala, di chi ha diritto di sapere che fine fanno i propri soldi e di essere curato! Abbiamo cercato giuridicamente di ottenere quella trasparenza che dovrebbe essere invece la regola. Siamo stati respinti. I cittadini sono stati respinti. Benissimo, significa che a maggio dopo aver buttato fuori chi sperpera i soldi dei veneti, rivaluteremo tutte le figure che ricoprono incarichi dirigenziali in settori sensibili, come quello della sanità . Apriremo tutti i cassetti dei palazzi, tutte le cartelle e i dossier, e mostreremo tutto, pubblicamente, ai veneti. Le porte delle istituzioni saranno spalancate per i cittadini, mentre per quelli che hanno sbagliato saranno spalancate solamente le porte della galera. Il Veneto non conosceà più “dati che rivestono carattere di riservatezzaâ€. Soprattutto se riguardano i soldi dei veneti. Il tempo dei segreti è finito.
La conferenza Stato-Regioni taglia 240 milioni alla sanità del Veneto. Questo è gravissimo e come sempre saranno i cittadini a dover colmare la perdita, in una macchina mangia soldi come la sanità della nostra regione.
È inaccettabile che il nostro sistema sanitario arranchi nonostante i miliardi presi da Galan e Zaia per la cosiddetta "finanza di progetto" degli ospedali di tutte le province. Dove sono finiti tutti quei soldi? Queste giunte hanno trattato la salute come un business, gli ospedali come mangiatoie.
Si lamentano dei tagli ai fondi, ma negli ultimi tre anni hanno continuamente tagliato i posti letto. Sono i cittadini gli unici ad aver diritto di protestare!
Serve una sanità diversa in Veneto ed è quella che porterà il M5s: una politica sanitaria che metta al primo posto i cittadini, che non spenda soldi per improbabili investimenti, ma per fare funzionare bene gli ospedali che già ci sono.
Il M5s taglierà insieme ai costi della politica ogni spreco pubblico. Manderemo a casa quei dirigenti senza merito, gli amici degli amici, vigileremo sulle parentopoli. La clinica privata di San Dona' di Piave che ha una serie di convenzioni danarose per esempio è gestita dal fratello del sindaco. Dove è il suo curriculum, come è stato assunto?
Meno dirigenti, meno uffici, più assistenza sul territorio e domiciliare. L'Assistenza domiciliare non deve essere, come oggi, un modo per risparmiare e abbandonare il malato e i suoi familiari. Ma un modo per ripartire dal territorio e dare respiro agli ospedali e al pronto soccorso.
I soldi ci sono, basta saperli spendere. Questo può essere fatto solo da una classe dirigente onesta e disinteressata alle poltrone.
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