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Corriere del Veneto: La polizza milionaria di Veneto Sviluppo. Interrogazioni in Consiglio: «Chiarezza»

Di Rassegna Stampa Giovedi 6 Ottobre 2016 alle 09:40 | 0 commenti

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«Veneto Sviluppo sta ricostruendo tutti gli elementi decisionali connessi all’investimento effettuato e metterà quanto prima a disposizione in modo trasparente ed esaustivo tutti gli elementi utili a chiarire il processo decisionale che ha portato all’adozione dello strumento finanziario individuato e alla sua gestione conseguente». Il giorno dopo l’inchiesta del Corriere del Veneto , che ha svelato il caso della polizza assicurativa da 1,5 milioni di euro venduta nel novembre 2015 a Veneto Sviluppo dall’allora consulente finanziario Massimo Tussardi, che due mesi dopo sarebbe diventato presidente dell’ente,la finanziaria regionale si limita ad un breve comunicato, che nella sostanza ha l’effetto di buttare avanti la palla di qualche metro in attesa di una replica più strutturata.

Intanto sul caso, però, è scoppiata la battaglia politica. Se per la Regione, che detiene il 51% dell’ente (il restante 49% appartiene a nove importanti gruppi bancari), «Tussardi ha agito nel migliore dei modi» (parola dell’assessore al Bilancio e al Patrimonio, Gianluca Forcolin, unico a parlare ieri), per l’opposizione in Consiglio si tratta invece di una vicenda tutta da chiarire. Duro il Pd Piero Ruzzante, che annuncia un’interrogazione: «Credo non sia stata un’operazione corretta – afferma – Nel piano industriale 2015-2017 di Veneto Sviluppo non era contenuta una riga su questo progetto. Per altro si tratta di un investimento che non è andato ad aziende del territorio (la polizza è un prodotto di Banca Generali). E va sottolineata quindi un’altra questione: rispetto all’utilizzo di prodotti finanziari, l’elemento che fa la differenza è la possibilità di mettere in competizioni i vari strumenti finanziari. Ma da quello che possiamo capire in questo caso non è stato fatto nulla. Infine, va compreso se ci sia stato un conflitto di interessi e se il presidente Tussardi ne abbia tratto un qualche beneficio». Sulla stessa linea anche il tosiano Maurizio Conte: «Va fatta subito chiarezza – dice -. Se risultasse che il proponente sapeva di poter diventare presidente sarebbe grave. Sappiamo che molto spesso le commistioni tra la professione privata e il ruolo pubblico creano e hanno creato delle storture. È bene che le responsabilità escano subito prima che venga rinnovata la presidenza (appuntamento previsto per il prossimo 12 ottobre, dopo che la Regione ha già nominato i quattro consiglieri di sua spettanza: tra i quali lo stesso Tussardi, che mira alla riconferma come presidente ndr)». Critiche, infine, sono giunte anche da Jacopo Berti dei Cinque Stelle: «Inutile entrare nel tecnicismo – è la sua posizione- è l’uso dei soldi pubblici che è inopportuno e quanto meno singolare la tempistica degli eventi. Sicuramente è tutto legale, ma è la caratura etica del fatto che ci lascia attoniti». Resta dunque da attendere la spiegazione di Veneto Sviluppo. La vicenda della polizza risale allo scorso 25 novembre. Tussardi, all’epoca consulente finanziario (dopo aver abbandonato la carica di direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto), propone al consiglio di amministrazione della finanziaria regionale, presieduto all’epoca da Giorgio Grosso, la sottoscrizione di una polizza «Bg Stile Garantito» di Banca Generali come forma di investimento alternativo al deposito bancario. Nonostante i rilievi dell’ufficio legale interno e dei consulenti milanesi dello studio «La Scala», la polizza «vita» viene sottoscritta e intestata al direttore generale Gianmarco Russo, con la clausola però che cedole e l’eventuale riscossione finiscano all’ente. Ieri Banca Generali ha confermato che il presidente di Veneto Sviluppo all’epoca fosse un proprio agente. E ha aggiunto per altro che «ogni prassi è stata rispettata». «Tussardi – hanno fatto sapere dall’istituto – aveva chiesto preventivamente ai nostri uffici la possibilità di operare, rinunciando per altro ad ogni provvigione».
Di Giovanni Viafora, da Il Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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