Quotidiano | Categorie: Cultura

La Polizia scientifica alla caccia del vero volto di Andrea Palladio

Di Piero Casentini Sabato 3 Dicembre 2016 alle 16:32 | 0 commenti

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Quali erano le vere sembianze del volto di Andrea Palladio? Aveva barba, baffi e pochi capelli, come è immortalato dalla statua a lui dedicata affianco alla Basilica di Vicenza? Oppure era sbarbato, con una folta chioma che spuntava anche da un copricapo, come lo ritrae l'incisione che compare nella prima traduzione inglese della sua opera Quattro Libri dell'Architettura? O potrebbero essere vere entrambe queste rappresentazioni, relative all'identico uomo ritratto in momenti diversi della vita? Un mistero lungo 500 anni potrebbe chiarirsi grazie alle tecniche utilizzate dagli agenti della Polizia scientifica, le cui ricerche saranno osservabili nel percorso della mostra intitolata "Palladio. Il mistero del volto", aperta dal 3 dicembre 2016 al 4 giugno 2017 nel Palladio Museum di Vicenza.

Una mostra incentrata sull'assenza di ritratti coevi del grande architetto, che non volle tramandare la sua immagine neppure in occasione della pubblicazione della sua opera, ma che potrebbe presto arricchirsi di un ritratto proveniente da una collezione russa, dipinto niente meno che da Tintoretto prima del 1599. Altro pezzo raro che si aggiunge alle collezioni del CISA, il Centro Internazionale di studi di architettura di Vicenza, diretto dal professor Guido Beltramini, riguarda un busto marmoreo realizzato nel 1813 dall'atelier di Antonio Canova, anch'esso in mostra. Due postazioni multimediali permetteranno ai visitatori di osservare i confronti che i tecnici della Polizia di Stato stanno svolgendo sui particolari del volto estrapolati dai vari ritratti del Palladio, insieme alle elaborazioni del probabile invecchiamento del volto del grande architetto.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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