La pièce contraddittoria e la pantomima: Comune,Maltauro,Sartorello,Aim Bonifiche ...
Mercoledi 27 Aprile 2011 alle 19:09 | 0 commenti
Sul palco della politica vicentina è in cartellone una pièce dal sapori contraddittori. Solo ieri infatti la stampa locale annunciava una presa di posizione molto dura della giunta la quale ha deciso de facto di costituirsi parte civile nell'ambito del processo penale sul cosiddetto caso Marghera. Processo che vede coinvolti tra gli altri l'ex presidente del cda di San Biagio Beppe Rossi e l'ex assessore alle multiutility Gianni Giglioli.
Passa un giorno (ieri su VicenzaPiù .com) e sempre i media locali riferiscono di un'Aim pronta a cercare acquirenti per quella stessa piattaforma che tanti danni avrebbe cagionato alla collettività berica. Tant'è che la durezza che in qualche maniera traspare dalla notizia della costituzione di parte civile, mal collima con le parole bonarie di Roberto Fazioli. Il presidente di Aim infatti su Il Giornale di Vicenza di oggi a pagina 18 (sempre ieri su VicenzaPiu.com, n.d.r.) dichiara: «Con la cessione di Aim Bonifiche auspico si stemperino polemiche e si superino tensioni che in passato hanno coinvolto la capogruppo a seguito dell'acquisto dell'area di Marghera. Aim ha bisogno di lavorare in un clima sereno, potendo contare sulla leale collaborazione di tutte le componenti civili ed economiche vicentine, per il bene della collettività e dell'azienda stessa». A chi sono rivolte queste parole? Che cosa vuole dire in realtà ? A chi parla veramente? Agli indagati per l'affaire Marghera? Al vecchio cda col quale l'Aim ha ancora in essere un contenzioso civile milionario? Al Gruppo Maltauro col quale sempre Aim ha in piedi una seconda azione civile per milioni di euro? Per caso è in arrivo un'indulgenza plenaria? Rispetto a questa giostra peraltro la Maltauro rimanendo zitta non fa una gran figura. Soprattutto alla luce della tegola giudiziaria che la vede coinvolta assieme ad un altra compagine storicamente vicina all'amministrazione comunale, il Gruppo Sartorello. Il GdV di oggi infatti, seppur senza i titoloni che la vicenda meriterebbe, pubblica un puntiglioso servizio a pagina 16.
Servizio nel quale racconta la storia dei rifiuti che sarebbero poi finiti illecitamente nel grande cantiere che la stessa Maltauro ha aperto a Caldogno. Ma è possibile che di fronte ad eventi del genere la politica locale, unitamente alla cosiddetta società civile, non si ponga almeno qualche domanda? Perché tanto silenzio? A Vicenza c'è una opposizione? E a Caldogno? Siamo di fronte ad una pièce dal sapore contraddittorio o a una pantomima?
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