La morale di lorsignori: a Bergamo hanno applaudito Harald Espenhahn, Ad Thyssen
Domenica 8 Maggio 2011 alle 18:18 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdSÂ -Â Ieri a Bergamo si sono svolte a porte le "assise generali 2011" di lorsignori industriali. Otto ore di confronto tra 5.700 padroni. Gli stessi che sono, in grande misura, responsabili della crisi che viviamo. Sui giornali, oggi, ci sono pagine intere di approfondimenti, commenti e quant'altro. Le prime pagine riportano con risalto quanto avvenuto. Una differenza notevole con gli striminziti articoli sullo sciopero generale del giorno prima indetto dalla CGIL.
Eppure sono scesi in piazza decine di migliaia di lavoratori e studenti. La parte sana del paese, quelli che faticano e pagano le tasse. Gli stessi a cui "lorsignori padroni" vogliono far pagare la crisi. Questa è l'ennesima dimostrazione di cosa è diventata l'informazione in Italia. È la dimostrazione chiara e palese della scelta di campo di tante testate giornalistiche. Hanno scelto i padroni che pagano e a loro si deve dare il massimo spazio. La questione è che se è giusto dare risalto a quanto dicono gli industriali, sarebbe altrettanto giusto dare lo stesso risalto alle proteste dei lavoratori.
Ma andiamo avanti. Emma Marcegaglia ha affermato che sono gli industriali a "tenere in piedi il paese". Ma a chi si riferisce? A quelli che delocalizzano? A quelli che licenziano e chiudono gli stabilimenti per poter speculare sulle aree che si liberano? A quelli che portano all'estero i capitali? A quelli che non pagano le tasse? A quelli che inquinano? A quelli che vogliono cancellare i diritti dei lavoratori? Ci dica la presidente Marcegaglia se sono questi che tengono in piedi il paese? Ma a quale paese si riferisce?
La Marcegaglia non fa sconti al governo, si legge. Ma cosa significa? Confindustria e governo (questo governicchio troppo simile alla corte decadente di un sovrano in declino) sono sempre stati d'accordo su tantissime cose. Sull'attacco alla CGIL e alla FIOM in particolare. Sono sempre stati d'accordo quando hanno ottenuto lo scudo fiscale o la possibilità di tagliare il diritto di sciopero. Sempre d'accordo quando si trattava di cancellare il contratto nazionale o di rendere sempre più precario il lavoro. Quelle di confindustria e governo sono posizioni solo apparentemente differenti (soprattutto a parole) ma assolutamente simili nei fatti, quelli che contano realmente. Più privilegi per qualcuno e meno diritti per tutti. Questo ha chiesto e ottenuto confindustria. Solo che adesso, a lorsignori, quanto avuto non basta più.
Infine vogliamo evidenziare un fatto molto triste che dimostra chi siano gli industriali che si sono trovati a Bergamo e quale sia la loro "solidarietà di classe". Ebbene, ieri, Harald Espenhahn, amministratore delegato della Thyssen è stato applaudito dai presenti. Il Corriere della Sera riporta che l'applauso è stato "scrosciante". Questa è una cosa indecente. Harald Espenhahn è quel "signore" che è stato condannato dal tribunale di Torino a 16 anni e mezzo perché ritenuto colpevole di omicidio volontario. È stato ritenuto responsabile della morte di 7 operai che sono bruciati vivi a causa della sicurezza assolutamente inadeguata. Il tribunale ha ritenuto che il "signor" Harald Espenhahn fosse a conoscenza del rischio che correvano i lavoratori ma che abbia deciso che ne valesse la pena. Tutto per non investire denari della Thyssen nella sicurezza delle persone. E questo è omicidio volontario. Una sentenza giusta che ha visto altre condanne ai dirigenti della Thyssen per omicidio colposo. A Bergamo i "signori" che applaudono uno di loro anche se è stato condannato per omicidio volontario sono gli stessi che piangono quando muore un lavoratore e dicono che fanno di tutto per la sicurezza in fabbrica. Sono gli stessi che ritengono che la vita dei lavoratori valga meno del profitto che vogliono raggiungere. Sono gli stessi che pensano che basti una lacrima o qualche migliaia di euro per mettere a posto la propria coscienza. Sono gli stessi che trovano "eccessiva" la condanna di uno di loro. Sono gli stessi che ci dicono che, questa condanna, "può allontanare gli investimenti esteri" dall'Italia. La "solidarietà di classe" tra lorsignori è miserabile e immorale.
Chiediamo all'Associazione industriali di Vicenza di esprimere sdegno e chiaro dissenso da quegli applausi. Chiediamo alle forze politiche del centro-sinistra e ai sindacati, a tutti i sindacati, di scegliere chiaramente da che parte stare. Dalla parte di chi applaude un condannato per omicidio volontario di 7 operai o dalla parte dei lavoratori. È una scelta molto semplice. Una scelta che noi comunisti italiani abbiamo fatto da sempre. Noi abbiamo scelto di stare dalla parte dei lavoratori. E lottiamo con tutte le nostre forze e la nostra capacità per una società migliore e profondamente diversa da quella che lorsignori ci vogliono imporre.
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