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La fase 2, una desolante lista di titoli e annunci: con Monti nulla è cambiato

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 30 Dicembre 2011 alle 08:24 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella, segretrario provinciale PdCI FdS, e pubblichiamo.
Monti ha tenuto la conferenza stampa di fine anno. L'attesa era per l'illustrazione delle misure per la crescita. La ormai mitica "fase 2" che deve seguire la prima manovra di qualche settimana fa. Una manovra, la prima, che impone sacrifici quasi esclusivamente ai lavoratori e ai pensionati. Il "quasi" è un eufemismo visto che, per i ricchi, i "sacrifici" sono talmente lievi da sfiorare l'elemosina. Un obolo che serve unicamente a mettersi a posto la coscienza.

Orbene, siamo venuti a conoscenza che la "fase 2" si chiamerà "cresci-Italia". L'unica "proposta concreta" di Monti. Perché il resto è stato un elenco di titoli e qualche annuncio generico. Si faranno liberalizzazioni (ma si deve studiare come e cosa), ci sarà una riforma del lavoro "equa" (se l'equità sarà la stessa della recente manovra c'è da stare poco allegri) ma non si può dire niente perché la professoressa Fornero "sta ragionando", si farà di tutto per "evitare tensioni sociali" ma "bisogna fare presto" ... Monti, come ripreso dai giornali, per quanto riguarda il mercato del lavoro ha chiarito (sic) che bisogna "superare il profondo dualismo che caratterizza il mercato con effetti negativi su equità e efficienza".
Chiarezza e concretezza, appunto. Mah. Soprattutto cose ovvie. Una desolante lista di titoli e annunci. Nulla di nuovo. Un bla-bla che prelude a poco di buono e che non dà fiducia. E desolanti sono anche le dichiarazioni dei sedicenti leader politici che appoggiano il governo. Casini dichiara "siamo nelle migliori mani", Berlusconi dice "citando le mie parole di un anno fa, Monti ha riconosciuto che il fattore psicologico è decisivo nell'economia e che un moderato ottimismo, anche da parte dei mezzi di comunicazione, è indispensabile per uscire dalla crisi", Bersani parla di "bagno di realtà". Realtà, appunto. Ma la conoscono lorsignori, la realtà? Basterebbe andare nelle fabbriche e misurare lo sconcerto (per non dire la rabbia) dei lavoratori che ancora lavorano ma che non sanno quale sarà il loro futuro, basterebbe parlare con chi è nei presidi fuori dai cancelli delle fabbriche e che lotta per il lavoro, basterebbe leggere le statistiche che ci danno un quadro molto cupo della produzione, della disoccupazione, della sicurezza nei posti di lavoro, dei licenziamenti. Si è voluto sempre confondere la "crescita" del nostro paese con il "profitto" dei padroni. Si sono introdotti contratti di lavoro "atipici" e precari per favorire le imprese. E' stata cancellata la scala mobile (che legava i salari al costo della vita) perché avrebbe risolto tutti i problemi delle imprese. Sono state permesse deroghe di ogni tipo a qualsiasi legge. Sono stati imposti "accordi" che cancellano, nei posti di lavoro, diritti elementari e costituzionali. Le delocalizzazioni sono state considerate ineludibili e mai contrastate, anzi ... Misure che hanno prodotto quello che è sotto gli occhi di ognuno:
poco lavoro, grande arroganza da parte dei padroni, salari e pensioni insufficienti, poca sicurezza nei posti di lavoro.
Questa è la realtà che deve essere affrontata. Una sequenza impressionante di iniquità e di norme che sono tutte dalla parte del padrone. Bisogna cambiare direzione.
Invece Monti insiste affermando che ci vuole "una maggiore flessibilità economica". A favore dei capitalisti, naturalmente.
Il "governo dei tecnici" non cambia registro. Fa le cose che facevano Berlusconi e Bossi (che oggi si erge, furbescamente, a paladino dei lavoratori e dei pensionati e che rilancia la secessione "con le buone o con le cattive" in un preoccupante delirio di impotenza) con una faccia più presentabile e una serietà apparentemente maggiore.
Ma nulla è cambiato.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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