La Cub accusa Monti di dispotismo al servizio del capitale per la riforma del lavoro
Lunedi 2 Aprile 2012 alle 17:53 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 231
Di Maria Teresa Turetta, Cub
Occupyamo Piazza affari e mobilitazione straordinaria. Il governo dei falsi tecnici, con le decisioni assunte e con le modifiche all'art.18 in materia di lavoro, spalanca le porte ai licenziamenti, ingannando i precari con misure che non cambiano la sostanza, perché i disoccupati e i precari rimarranno tali; riduce la possibilità di ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria che viene sostituita dalla indennità di disoccupazione e centinaia di migliaia di lavoratori a cui sono state cambiate le regole resteranno senza pensione e mobilità .
Per giustificare il lavoro sporco che sta facendo, il Governo Monti afferma che il mondo cambia e che non possiamo restare aggrappati alle conquiste del passato, ossia sostiene che il mondo cambia in peggio e che i lavoratori devono pagarne il costo. Questa vicenda conferma ancora una volta l'irrilevanza di Cgil-Cisl-Uil rispetto alla tutela dei lavoratori, perché rimangono aggrappati a dei tavoli che li rendono complici delle politiche governative. La difesa dell'articolo 18 può essere fatta solo nelle piazze. Solo una mobilitazione straordinaria che blocchi tutto il mondo del lavoro può ribaltare la drammatica sconfitta dei lavoratori. Solo uno sciopero generale prolungato attorno ad una piattaforma di lotta unificante, può riaprire la situazione a vantaggio dei lavoratori. Governo e imprese, a partire dalla Fiat, stanno smantellando il contratto nazionale di lavoro . La macelleria sociale (pensioni, articolo 18, smantellamento dello stato sociale, ecc..) è concordato unilateralmente dal governo Monti - e dai partiti che lo sostengono - con i grandi poteri, sul piano interno ed europeo.
E' necessario che tutte le organizzazioni della classe lavoratrice respingano con la mobilitazione la "riforma" del lavoro. E' necessario che la mobilitazione passi attraverso la manifestazione "Occupyamo Piazza affari" del 31 marzo a Milano e lo sciopero generale della Cgil, ed arrivi presto alla costruzione unitaria da parte di tutto il sindacalismo di base, delle camere del lavoro e delle strutture in Cgil più combattive, ad un grande sciopero generale prolungato fino al ritiro delle riforme contro i lavoratori.
Vogliamo un diverso modello sociale ed economico in Italia e in Europa, fondato sul pubblico, sull'ambiente e sui beni comuni, per riconvertire il sistema industriale con tecnologie e innovazione, per la pace e contro la guerra, per lo sviluppo della ricerca sostenendo scuola pubblica e università , per garantire il diritto a sanità , servizi sociali, reddito e lavoro dignitosi per tutti.
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