Contro i suicidi degli imprenditori, Provincia di Vicenza: attivo il numero verde regionale
Giovedi 12 Luglio 2012 alle 18:32 | 0 commenti
 
				
		Provincia di Vicenza - Una rete di comunità contro i suicidi: si è ufficialmente costituita questa mattina a Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza, all'interno del progetto "inOltre: la salute degli imprenditori" (nella foto Turchi, Laugelli, Secco). L'idea è della Regione Veneto e chi la sta concretizzando è la Ulss 4 Alto Vicentino attraverso la dott.ssa Emilia Laugelli, Responsabile U.O. Psicologia Clinica Ospedaliera dell'ospedale di Santorso, in collaborazione con il prof. Gianpiero Turchi, referente scientifico del progetto oltre che docente alla facoltà di Psicologia dell'Università di Padova.
"Il presupposto -spiega Turchi- è che un'azienda non è solo un valore economico privato, ma un patrimonio collettivo perché genera salute e benessere a tutta la comunità . Quindi se un'azienda o un imprenditore soffrono, la comunità ha il dovere di assisterli e di attivare la rete di aiuti psicologici, legali, economici che già sono presenti sul territorio ma che vanno necessariamente coordinati."
Di qui l'intervento della Regione Veneto, per un progetto di ampio respiro. 
Il  primo passo è stato l'attivazione di un numero verde (800 334343) che  in un mese ha già raccolto 28 segnalazioni di imprenditori in  difficoltà, di cui ben 10 vicentini. 
Il numero è attivo 24 ore al  giorno, 7 giorni su 7, grazie a quattro psicologi che si turnano. A loro  il compito di valutare la gravità della situazione grazie ad un'analisi  scientifica sulle parole usate e il tono di voce dell'interlocutore. La  scala va da 0 a 5, dove più è alto il numero, più è alto il rischio  suicidio e quindi la necessità di intervenire. 
A questo primo  colloquio segue un incontro con uno psicologo sul territorio, uno per  ognuna delle province venete, che si svolge in un luogo informale, in  azienda oppure nella sede dello Spisal, in modo che l'imprenditore si  senta libero di esprimere le proprie esigenze. 
"Le maggiori  criticità finora rilevate -spiega la Laugelli- riguardano l'accesso al  credito, le difficoltà a riscuotere crediti e, di conseguenza, ad  onorare i pagamenti. Si tratta di imprenditori che hanno dedicato  l'intera vita all'azienda e che ora sono disperati, costretti a  licenziare e nell'impossibilità di pagare cartelle esattoriali che si  fanno sempre più pesanti. Perdere il lavoro per loro equivale a perdere  ogni ragione di vita." 
In loro aiuto deve quindi scendere in campo  la rete di comunità i cui rappresentanti hanno fatto il primo incontro  operativo questa mattina in Provincia. La task force contro i suicidi è  composta dalle istituzioni (Regione, Provincia e Comuni attraverso le  conferenze dei sindaci), le associazioni di categoria, i sindacati, le  Ulss, la Caritas, l'associazione Speranzaallavoro, Equitalia (presenti  sia il direttore regionale Branzato che il direttore provinciale  Marchezzolo). 
Da parte di tutti è stata dimostrata grande  disponibilità alla collaborazione, testimoniata dalla numerosa presenza  ma anche dall'esplicita volontà di attivarsi, ognuno per le proprie  competenze, per aiutare concretamente chi è in difficoltà. 
"L'obiettivo  -chiarisce la Laugelli- è di condividere questo progetto in modo da  renderlo un punto di riferimento unitario a livello provinciale e  regionale. Le risorse sul territorio ci sono e sono efficaci, ma è  necessario creare sinergia e non disperdere le nostre forze se vogliamo  davvero rappresentare il sostegno che gli imprenditori e il territorio  stanno chiedendo a gran voce." 
Il prossimo passo sarà l'attivazione  di una piattaforma multimediale in modo da intercettare il disagio di  quegli imprenditori, ma anche lavoratori dipendenti, che non chiamano  direttamente il numero verde. A giorni saranno operativi un sito  internet, una chat, una e-mail, con possibilità di contatti anonimi. E  si usufruirà anche delle potenzialità dei social network per ampliare i  contatti. 
"Ciò che è necessario comprendere -conclude il Capo di  Gabinetto Dino Secco in rappresentanza della Provincia- è che il disagio  del singolo imprenditore non è un problema individuale e non è  risolvibile lasciando che una sola persona ne porti il peso. La  responsabilità va condivisa e la rete si deve muovere compatta, perché  solo così le porte si aprono e si trova la soluzione." 
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