La Bertoliana non sta bene. Privato e pubblico si muovano di conseguenza
Mercoledi 21 Ottobre 2015 alle 10:15 | 3 commenti
“La più antica ed importante istituzione culturale della città sta colando a picco†con queste parole il Presidente della Biblioteca Bertoliana Giuseppe Pupillo ha lanciato un monito alle amministrazioni e ai privati per far sì che nel prossimo futuro si attui un piano concreto per rilanciare la realtà di contrà Riale. Durante il consiglio comunale di ieri è stato portato alla luce il consuntivo del 2014 il quale ha fotografato lo stato attuale di salute dell'istituzione.
Un calo del 9% delle "accessioni", ovvero dei libri acquistati, rispetto al 2013 e che si attesta intorno al 70% negli ultimi dieci anni. "Questo a causa della cronica mancanza di fondi del Comune - ha dichiarato Pupillo - che ha dovuto accollarsi quelle spese che un tempo derivavano dai bilanci della Provincia". Calo anche dei prestiti urbani (-12%) e quelli provinciali (-7%). "Chi non trova un libro richiesto non viene in biblioteca - prosegue Pupillo - e dunque non si iscrive. I dati parlano di una flessione del 9 % di neo-iscritti rispetto tra 2014 e 2013". Dunque che fare per la Bertoliana? Sicuramente, come ha affermato Pupillo, serve un grandissimo progetto che sia in grado di essere appetibile a partner privati in commistione con le amministrazioni locali. Senza tali partnership il declino è annunciato. Dello stesso parere l'assessore alla crescita e vicesindaco Bulgarini d'Elci il quale afferma che oltre alla concessione degli spazi ex scuola Giuriolo sarà necessario l'affiancamento di risorse private a quelle pubbliche per permettere a questo totem culturale datato 1708 di proseguire nella sua determinante attività di veicolare il sapere. Â
In realtà non si tratta sempre di "cultura" ?
Non parliamo poi delle attrezzature e dell'acquisto libri ecc. A salvarla un po'solo il perdonale, non certo il presidente immobile e ora dopo ben 7 anni di presidenza se ne accorge pubblicamente. Forse la dignità di dimettersi?
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I servizi di ricerca e l'archivio fotografico potrebbero avere un costo. Alcune iniziative Culturali come i prestiti potrebbero essere a pagamento. Una tessera privilegiata di 30/50 € annue non dovrebbe essere rifiutata. Esonerati solo gli studenti per motivi di studio, non solo per stare al caldo d'inverno. Grazie.