L'8 marzo 2007: Equizi lo racconta a Boldrini e Orlando e prova a scuotere le donne ladylike
Domenica 8 Marzo 2015 alle 10:31 | 0 commenti
Franca Equizi, ex consigliere comunale di Vicenza della "vecchia" Lega Nord, che poi la scaricò, è nota per le sue battaglie, alcune condivisibili, altre meno, come è normale, altre derubricate a polemiche donchisciottesche senza vie di sbocco perché faceva comodo ai "benpensanti" appellarsi ai suoi atteggiamenti istrionici per evitare di addentrarsi nel merito. Nel tempo Franca Equizi è stata di fatto imbavagliata o, meglio ancora, silenziata da una città che del basso profilo ha fatto il suo credo fariseo.
Ma, siccome le riconosciuta una qualità sempre più rara, la sincerità delle sue battaglie e l'assenza di secondi fini, pubblichiamo integralmente la sua lettera datata 4 marzo ma pervenutaci ieri, 7 marzo, e indirizzata alla Presidente della Camera dei Deputati, On. Laura Boldrini, e al Ministro Della Giustizia, On. Andrea Orlando. Nell lettera l'ex consigliere comunale affronta il tema della discriminazione verso le donne e quello della lentezza di parte della giustizia nel giorno della "Festa del'8 marzo", che non è una festa ma una rivendicazione di diritti ancora oggi spesso calpestati, anche se corresponsabili spesso sono alcune, molte altre donne non battagliere come la Equizi e dimentiche che basterebbe che fossero più solidali fra loro per ufficializzare anche nelle urne il loro esser maggioranza, senza bisogno di quote rosa e di voti di genere. Pubblichiamo la lettera, nel cui merito non entriamo, sperando lo faccia chi di dovere, parola ormani ignota ai più, ma i cui toni e i cui messaggi condividiamo, non come omaggio alle donne che già si riconoscono nei valori dell'8 marzo, ma come sprone a quelle che identificandosi nel credo ladylike, nato a destra e ora conclamato a sinistra, identificano questa giornata con un mazzolino di mimose, magari ricevuto in dono dal proprio compagno, e con una cena tutta al femminile per fare ciacole.
Donne, meritatevi la vostra maggioranza senza aspettarvi che altri la riconoscano, vero Franca?
Il direttore
Gentili Onorevoli,
sono Franca Equizi nata e residente a Vicenza e ho ricoperto la carica di consigliere comunale per il comune di Vicenza dal dicembre del 1998 al febbraio 2008. Tra poche ore sarà l'8 marzo (la lettera è datata 8 marzo 2015, ndr), giorno in cui tutto il mondo celebra le lotte per l'emancipazione e il rispetto della donna. Questa data per me invece rappresenta una ferita profonda causata da un fatto di una gravità assoluta, che, nonostante gli otto anni trascorsi, non ha ancora trovato giustizia. Durante il consiglio comunale svoltosi, ironia della sorte, l'8 marzo del 2007 fui pubblicamente e pesantemente offesa da una persona, tale Casarotto Franco, presente fra il pubblico che, durante un mio intervento istituzionale, mi diede della puttana alla presenza di vari testimoni. Sottolineo che, oltre alla mia persona e al diritto sacrosanto di esprimere un'opinione politica libera, furono insultate pesantemente anche le istituzioni visto il ruolo da me ricoperto in quel momento. Rimasi sconvolta quando, dopo aver tribolato non poco a far identificare l'autore del fatto da parte dei vigili urbani presenti, appresi che proprio il vicesindaco assessore alla sicurezza e polizia municipale, l'avv. Valerio Sorrentino allora di Allenza Nazionale, aveva immediatamente garantito a questo "signore" la difesa legale gratuita. Condivideva l'offesa forse? Lo voleva premiare per il coraggio avuto e che magari a lui era sempre mancato? Era forse un modo per dimostrami la sua solidarità ? Cosa dire poi delle conclusioni del vigile urbano che, dopo aver avuto conferma scritta dell'accaduto dai testimoni, nel verbale di indagine scrisse: "si evidenzia come gli epiteti addebitati dal Casarotto siano stati pronunciati in un contesto generale alterato... che possono aver stimolato l'esercizio del pensiero privo dei freni inibitori" (se c'è confusione si può tranquillamente offendere chiunque allora?), proseguendo poi con "a parere dello scrivente... mancano i presupposti per l'ingiuria... la parte offesa non era presente nell'immediate vicinanze del Casarotto" (non ha sentito direttamente e quindi non può sentirsi offesa?) e, infine, sottolineando che le offese sarebbero state pronunciate all'indirizzo della persona (tanto è una donna?) e non del consigliere comunale (è grave offendere un politico e non un comune cittadino?). Mi chiedo quali competenze abbia questo vigile sia per ricoprire un incarico così delicato sia per scrivere quelle frasi considerato che, a quanto mi risulta, ha solo il diploma rilasciato da un istituto tecnico professionale. Perché poi sembra ergersi a difensore del Casarotto minimizzando, secondo me, l'operato di quest'ultimo? Ha avuto forse pressioni da parte di qualcuno magari della giunta o suo superiore?
Sottolineo inoltre che, durante la seduta consigliare del 7 luglio 2007, l'allora presidente del consiglio Sante Sarracco, sempre di AN, dichiarò pubblicamente che proprio il Casarotto aveva chiesto il suo intervento "per risolvere benevolmente un momento d'ira che lo aveva portato a dare un epiteto alla Equizi". Ne deduco quindi che il Casarotto abbia confermato, sarebbe meglio dire confessato, a lui l'accaduto eliminando qualsiasi dubbio residuo.
In questi anni ho tentato a più riprese di acquisire copia del fascicolo presso il Tribunale di Vicenza, ma, nonostante le varie richieste anche in forma scritta, solo da un paio di mesi ho potuto acquisire il tutto. E' vergognoso, secondo me, che, dopo ben otto lunghi anni, a tutt'oggi la mia denuncia, a quanto pare, non sia stata presa minimamente in considerazione. Qualche tempo fa il procuratore capo del tribunale di Vicenza Dott. Antonio Cappelleri, come riportato da alcuni media locali, ha dichiarato che, poiché la procura di Vicenza ha troppi fascicoli in carico, hanno deciso di esaminarne solo alcuni lasciando andare in prescrizione tutto il resto e, di fatto, depenalizzando, a mio avviso in modo arbitrario, i relativi reati. Scommettiamo che la mia datata denuncia andrà in prescrizione? Temo che solo a Vicenza, visto il tempo trascorso, offendere un politico donna sia considerato un reato minore e da depenalizzare. Ritengo che tutta questa vicenda svilisca e mortifichi, oltre che le donne, la giustizia e le istituzioni tutte.
Alla luce di quanto riportato chiedo un Vostro intervento al fine di garantire il trionfo della giustizia e il rispetto della dignità delle donne.
Vi ringrazio dell'attenzione e porgo distinti saluti.
Allego copia completa del fascicolo acquisito in procura.
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