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Il verbale di interrogatorio a Gianni Zonin del 24 marzo 2017: leggetelo e poi verificate i commenti dei media... perchè le bugie non si ripetano

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 31 Luglio 2017 alle 22:09 | 0 commenti

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Il 29 luglio con un articolo aggiornato e integrato il 30 abbiamo iniziato a pubblicare gli interrogatori a Gianni Zonin del 22 marzo e a Samuele Sorato del 6 aprile, "gli originali senza virgolettati parziali. Perchè la "storia" giudichi anche i cronisti sul flop BPVi". Oggi nel rendervi disponibile cliccando qui il testo del secondo interrogatorio, quello del 24 marzo  2017, all'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin (nell'immagine di copertina una sua foto "lenzuolo" apparsa sul Giornale di Vicenza ai tempi delle sue cronache trionfali di altrettanto plaudenti e oceaniche assemblee), ci era venuta la voglia di aggiungerci i nostri commenti.

Tanto palesi, infatti, ci paiono sia certe incongruenze delle dichiarazioni raccolte dai pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi con l'ausilio della Giardia di Finanza di Vicenza sia i possibili coinvolgimenti delle responsabilità degli organi di Vigilanza di Banca d'Italia, che pare più volte incapace o dormiente se non, vogliamo credere di no, collusa

Per questa "impressione" il governatore Ignazio Visco e il responsabile della vigilanza Carmelo Barbagallo non se la prendano, anche loro, con noi perchè a generarla non siamo noi ma colui che molti commentatori definiscono il banchiere loro "amico" e "protetto" anche se quel termine  ci pare a dir poco improprio visto che i banchieri moderni, il piccolo, in fondo, Zonin e il grande, ad esempio, Profumo non rischiano i propri soldi, come facevano i proprietari delle banche di un tempo, ma i soldi, caso mai, li fanno rischiare, e  perdere, ai loro soci a decine di migliaia affascinati dalle loro promesse! 

Volevano commentare il secondo verbale e le tabelle che riporta ma abbiamo rinviato i commenti, confortati da esperti, a un secondo momento e ci siamo mantenuti fedeli all'impostazione iniziale di queste pubblicazioni, di oubblico servizio, che vi ripetiamo qui di seguito.

"Su questo mezzo, come su politici, imprenditori e rappresentanti di un qualunque potere complice o colluso, pende, leggete per quello che il GdV poteva ma non ha voluto scrivere anche "Vicenza. La città sbancata", una «sentenza inappellabile per il passato. Quella della storia». 

Se entro fine anno vi "proporremo" un dossier al riguardo della storia che ci e, peggio, vi hanno propinato oggi (era il 20 luglio, ndr) cominciamo a pubblicare integralmente e senza commenti le parti fondamentali dei "verbali di interrogatorio" ad esempio di Gianni Zonin e Samuele Sorato e i documenti dell'indagine appena chiusa.
Questi documenti, il 29 luglio abbiamo iniziato col verbale del primo interrogatorio di Gianni Zonin (clicca qui) e il 30 abbiamo inserito quello a Samuele Sorato del 6 aprile 2017 (clicca qui), ci sono arrivati per vie anonime, ma sentiamo il dovere di renderli noti, se non bloccheranno in qualche modo un giornalismo, il nostro, fatto di "integralità" della documentazione o non di estrazione dal contesto, contestabile anche in base alla legge e alle norme deontologiche della nostra professione, di alcune frasi, per giunta virgolettate, per due motivi fondamentali:
1 - perché ne siate informati e formuliate un vostro giudizio sulla vicenda senza le interpretazioni di parte o anche solo parziali anche nsotrev e di altri colleghi, che ora stanno subissando le pagine dei media, oppure confrontando quello che vi proponiamo senza filtri con le valutazioni di terzi, che per essere "professionali" dovrebbero studiarsi un milione e centomila pagine di interrogatori e riscontri documentali e 400 ore di intercettazioni;
2 - perché i lettori e, soprattutto, quelli che hanno perso soldi, i loro risparmi, con le azioni della BPVi, conoscano la verità, per lo meno quella dell'accusa, e possano tutelare i propri interessi azzerati senza doversi tassare singolarmente per una cifra enorme (oltre 70.000 euro) per avere dalla Procura di Vicenza tutto il mare magnum della documentazione o per migliaia di euro per ottenerne le parti fondamentali che l'associazione "Noi che credevamo nella BPVi" sta provando ad avere a favore dei propri associati grazie ad una sottoscrizione proposta ad altre associazioni che, però, a parte quella di don Enrico Torta, pare siano restie ad aderirvi, nel momento in cui scriviamo, con la motivazione che la raccolta di documentazione ottenibile con l'importo inizialmnete "consorziabile" sarebbe minima rispetto a quella totale.
Chiedendoci e chiedendo chi mai, e in quanto tempo, potrà leggere tutto (anche i giudici avranno difficoltà) noi proviamo a fornire da oggi, col primo verbale di interrogatorio di Gianni Zonin (da domani gli altri verbali e non solo...), il nostro "servizio" in trasparenza.
E ci rendiamo, ovviamente, disponibili a pubblicare anche i documenti (documenti ma non chiacchiere di "facile retorica", come scriveva il nostro Ivanhoe senza l'h e senza il cavallo che lo renderebbe cavaliere) a difesa degli indagati.

Ad oggi ancora non imputati, ricordiamo anche questo per onestà intellettuale a Il Giornale di Vicenza, che oggi risponde, è un segno della crisi post Zuccato & Zigliotto, a Luciano Vescovi.

Che è stato, ahi la storia!, vice presidente di Banca Nuova prima di salire sul seggio più alto (oggi in effetti... meno basso) di Confindustria Vicenza".

Che detta oggi la linea del locale quotidiano confindustriale che rispondeva prima all'ex presidente di Confindustria Vicenza Giuseppe Zigliotto, membro eccellente del cda di Gianni Zonin, che ha ricevuto, anche lui, la notizia della chiusura delle indagini dai pm Luigi Pipeschi e  Gianni Pipeschi, i due titolari delle indagini che , oltre a sindaci e revisori, hanno, comunque, "graziato" un'altra decina di membri del cda tra cui Roberto Zuccato, anche lui per due volte presidente dell'associazione padronale vicentina prima di arrivare al vertice di quella regionale...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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