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Il "saluto romano" della neo consigliera Gioa Baggio: ne riparla il CorVeneto, commenta Prc

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 9 Giugno 2013 alle 14:35 | 11 commenti

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Claudia Rancati Circolo "Gramsci" P.R.C. Vicenza, Guido Zentile Circolo "Carlo Giuliani" P.R.C. Vicenza  -  E' stata recentemente pubblicata dai giornali (VicenzaPiu.com venerdì 8 giugno a firma Edoardo Andrein si chiedeva se era una goliardata e oggi Giulio Todescan riprende la questione citandoci su Il Corriere del Veneto, ndr) che una foto del 2008 che ritrae la neoeletta consigliera comunale, Gioia Baggio, della lista civica "Dal Lago - Libera dagli schemi", mentre fa il saluto fascista, con addosso una gigantografia di Benito Mussolini.

Il fatto, da lei descritto come una goliardata durante la festa di laurea, è, invece, per noi preoccupante e ci sembra utile ricordare che il saluto romano è vietato in Italia, così come qualsiasi esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del partito fascista, e manifestazioni esteriori di carattere fascista.
E' questo lo spirito della nostra Costituzione, ed è bene ribadirlo soprattutto oggi alla luce della attuale preoccupante recrudescenza dell'estremismo fascista in Europa ed in Italia.
Solo pochi giorni fa, il 5 Giugno a Parigi, Clément Méric, studente della facoltà di Scienze Politiche di appena 18 anni è morto in seguito alle percosse ricevute da cinque naziskin. I cinque appartengono ad un gruppo di estrema destra, di cui il presidente del Consiglio francese, Jean-Marc Ayrault ha chiesto lo scioglimento immediato.
A Roma, invece, nel clima avvelenato della campagna elettorale sono accaduti due altri episodi, per fortuna con conseguenze meno gravi: nella notte dello stesso 5 giugno una molotov è stata lanciata contro il portone del centro sociale Astra 19 a Roma, al piano terra di una casa popolare abitata da decine di persone, e il 7 giugno il cantante ed uno dei fonici del gruppo musicale 99 Posse, sono stati aggrediti con cinture e altri oggetti da un gruppo di una ventina di persone che esponevano simboli di estrema destra.
A Vicenza, infine, ieri (8 giugno), un esiguo numero di esponenti dell'estrema destra ha manifestato in pieno centro con striscioni e parole d'ordine all'insegna della intolleranza, della negazione dei diritti degli omosessuali, e contro il previsto Vicenza Gay Pride di sabato 15 giugno.
In questo contesto, anche quella che può apparire come una semplice goliardata rischia di assumere, invece, un altro significato e di fomentare comportamenti ed azioni estreme (soprattutto tra i più giovani, e tra coloro che hanno scarsa memoria storica), in un momento, oltretutto, in cui la politica istituzionale sta attraversando un periodo di profonda crisi.
Invitiamo, perciò, la neoeletta consigliera Gioia Baggio a rettificare pubblicamente in maniera più netta, o a dimettersi dal Consiglio comunale di Vicenza, perché la nostra città non può essere rappresentata da chi assume atteggiamenti di apertura nei confronti dell'ideologia fascista.


Commenti

francesco paruta
Inviato Domenica 9 Giugno 2013 alle 15:45

Ma se ci siamo pippati Cicero per 10 anni e nessuno ha detto niente! E la Donazzan che va a commemorare da sempre le spie fasciste e i sodati tedeschi alla "foiba " di Lusiana, invece che i partigiani nelle celebrazioni ufficiali, o presiede alla presentazione del libro sugli assaltatori Gamma della X Mas a Valdagno a fine 2011? E che di fronte alla foto dei suoi giovani compartecipi ritratti in gruppo esibenti il saluto romano il 25 aprile 2011(G.d.V. 28/4/2011) ha commentato " Sono giovani, la loro è stata una provocazione che io non avrei fatto (certo, come assessore regionale avrebbe rischiato una denuncia penale...)... non si può metterli in croce. Quando io ero giovane c'è stato un gay pride, non ricordo esattamente dove in Veneto, e io mi trovavo in Corso Palladio dove ho esposto una cassetta di finocchi con la scritta ""Sono solo questi i finocchi che vogliamo vedere"."...ecco, loro hanno voluto fare una provocazione...allora, apriamo un processo? (G.d.V 28/4/2011) - E che dire di Silvio Giovine, altro aspirante consigliere comunale con Dal Lago, come Baggio, che commemorando i caduti fascisti a Lusiana dichiarava "Noi vogliamo ricordare sia i "caduti per la libertà"(tutto tra virgolette e in minuscolo, naturalmente...), cioè i partigiani, sia i soldati morti per difendere "l'Onore d'Italia"(sempre tra virgolette ma con la "O"maiuscola), cioè gli aderenti alla Repubblica Sociale Italiana (G.d.V. 25/4/2007).
E poi ci meravigliamo se vengono eletti dei nostalgici mussoliniani nelle istituzioni repubblicane? SVEGLIA!!!
emanuele
Inviato Domenica 9 Giugno 2013 alle 18:38

Forse Guido Zentile cerca di provocare? O forse prova a recuperare un po' di credibilita' visti i risultati delle amministrative dove la sua lista ha raccolto praticamente tanti voti (un sonoro 0,30%) quanti ne abbia raccolti con preferenza la singola consigliere Baggio? Ad ognuno le sue riflessioni....
Sarpasius
Inviato Domenica 9 Giugno 2013 alle 19:03

Siamo onorati di ricevere tante attenzioni dal Sig. Guido Zentile il quale, con 159 preferenze come candidato Sindaco, non è nemmeno riuscito a convincere tutti i 182 affezzionati elettori della lista "Rifondazione Partito Comunista". Apprezziamo anche la Sig.ra Rancati Claudia che, dall'alto delle sue 24 preferenze, si sarà assicurata il posto di segretaria di sezione al prossimo Congresso di un partito che ha raccolto meno voti dei manifesti affissi per la città nelle ultime elezioni ...
Sarpasius
Inviato Domenica 9 Giugno 2013 alle 19:05

Siamo onorati di ricevere tante attenzioni dal Sig. Guido Zentile il quale, con 159 preferenze come candidato Sindaco, non è nemmeno riuscito a convincere tutti i 182 affezzionati elettori della lista "Rifondazione Partito Comunista". Apprezziamo anche la Sig.ra Rancati Claudia che, dall'alto delle sue 24 preferenze, si sarà assicurata il posto di segretaria di sezione al prossimo Congresso di un partito che ha raccolto meno voti dei manifesti affissi per la città nelle ultime elezioni ...
guido risponde
Inviato Domenica 9 Giugno 2013 alle 20:57

Qui non è questione di preferenze elettorali. Ma di apologia al fascismo e di come certe esternazioni (sia, se fatte per provocazione, sia per scherzo) non fanno altro che manifestare la natura reale delle persone. Poi quel che conta non sono i voti presi, ma quello che si fa per gli ultimi e non per i sordi.
E noi con la nostra coerenza, e con i nostri principi, e ideali, che mettono al centro la Costituzione della Repubblica Italiana, orgogliosi guardiamo avanti, e ripudiamo comportamenti che snaturano la ragione umana.
Georgofilo
Inviato Domenica 9 Giugno 2013 alle 21:11

Tutto questo ? fantastico! Grazie! Non si sa chi preferire fra i nostalgici neri aggrappati, forse goliardicamente, ad un passato che non c'è più e ad un presente in minoranza o i nostalgici rossi, ancorati, forse acriticamente, ad un passato che non c'è nemmeno mai stato e ad un presente con percentuali da prefisso telefonico!
Alex Cioni
Inviato Domenica 9 Giugno 2013 alle 23:17

Le menzogne rosse non terminano mai così come le paranoie sull'apologia al fascismo. Materia più da questurini che da lotta politica - sopratutto per chi si professa per una non meglio definita libertà.
Per una completezza di informazione riporto questo articolo sulla disgrazia avvenuta in Francia.

SABATO 08 GIUGNO 2013 19:17


In Francia come in Italia

Giovedì sera un gruppo di antifa del Front de gauche e più particolarmente della sezione Action Antifasciste, forte di una devastazione riuscita a Lilla, ha provato a devastare in Parigi un negozio di abbigliamento Fred Perry, perché tratta la moda del mondo skin head.
L'aggressione ha avuto luogo davanti agli occhi di vigili e di testimoni vari ma è stata rintuzzata. Nella foga uno degli aggressori, Clement Meric, incassato un pugno da uno degli aggrediti, è caduto malamente all'indietro, ha sbattuto la testa ed è morto.
Si tratta di un giovane di 19 anni, di famiglia gauchiste.

Ovviamente in Francia si è parlato di assassinio; peccato che sia la polizia che la magistratura non abbiano potuto che smentire il governo, essendosi trattato appunto di una caduta. Causata sì da un colpo ricevuto ma ricevuto da un aggressore. Clement Meric stava infatti combattendo la sua personale crociata antifa pretendendo che si dovessero fare a pezzi i fascisti.
Come ha sostenuto in conferenza stampa Serge Ayoub, i suoi veri assassini sono gli adulti criminali che riempiono la testa di odio a dei ragazzini e che li spingono ad aggredire nemici inventati mentre la banda degli oligarchi procede imperterrita nella distruzione dello stato sociale nella distrazione generale.
In effetti, in Francia come in Italia, è in atto un'operazione di colpo di Stato permanente che utilizza le sue piccole squadre d'agitazione e di aggressione, come nel più corretto stile.
D'altronde il "picchiatore" che, nell'atto di difendersi, avrebbe causato la morte di Meric è un suo coetaneo che pesa sessanta chili e che è di famiglia immigrata, iberica precisamente, visto che si chiama Esteban.

Come avveniva da noi all'epoca in cui, in nome della lotta di classe, i figli comunisti dei borghesi uccidevano gli operai fascisti, oggi, in nome dell'integrazione troviamo gente dai cognomi francesissimi che attaccano persone con cognomi di origine straniera accusando chi li porta di essere "xenofobo".
In Francia abbiamo poi avuto diritto alla sceneggiata paradossale.
L'intero parlamento, compreso l'unico deputato del Front National, si è levato in piedi onorando la memoria dello sventurato antifa "assassinato" e chiedendo la messa fuori legge del suo gruppo mentre l'inchiesta dimostrava chiaramente che lo stesso "assassinato" è stato vittima accidentale di un'assalto in cui era aggressore. Il governo da parte sua ha chiesto come misure d'emergenza lo scioglimento della JNR (Jeunesse Nationaliste Révolutionnaire) rifiutando di proporre quella del Front de Gauche. Con due dettagli però: il Front de Gauche ha scatenato la battaglia mentre i Jnr non erano nemmeno presenti, visto che i cinque aggrediti al negozio della Fred Perry, al di là dell'essere semplicemente innocenti ("quando si va a dare pugni si deve presumere anche di riceverne" ha fatto notare Ayoub) per colmo dell'ironia non fanno parte del movimento di cui si è chiesto lo scioglimento.
Tutto il mondo è paese.
www.noreporter.org
francesco paruta
Inviato Lunedi 10 Giugno 2013 alle 00:39

Cioni utilizza un articolo di Gabriele Adinolfi, ideologo e rifondatore della destra radicale, coinvolto nelle indagini sulla strage di Bologna, Terza Posizione e Nar(Nuclei Armati Rivoluzionari), ex fuoriuscito per condanne associative, attivo in iniziative quali la Guardia d?Onore alla cripta di Benito Mussolini.
Un bel modo di contrastare le "menzogne rosse"! È ovvio che quello che scrive il suo camerata sia oro colato...
Alex Cioni
Inviato Lunedi 10 Giugno 2013 alle 08:04

Come volevasi dimostrare!
Mattia Ierardi
Inviato Lunedi 10 Giugno 2013 alle 11:18

ma non rompete le scatoleeeeeeee!!!! sono anni che continuiamo con queste storie..... dalla mattina alla sera, pugni chiusi da una parte, saluti romani dall'altra.... sono folklore per alcuni, sono segni di appartenenza per altri..... ma finitela, cominciate a giudicare le persone per i fatti, non per le goliardate!!! (sottolineo che il commento non è nei confronti dei giornalisti ma dei falsi "moralisti" che si scandalizzano). questo è uno dei motivi per cui il nostro paese va a rotoli.... tutti attaccati alla forma e nessuno alla sostanza...... siamo messi proprio male.....
claudia rancati
Inviato Lunedi 10 Giugno 2013 alle 21:23

Proprio per giudicare sui fatti, è importante tenere alta l?attenzione su un fenomeno in corso, quello del revisionismo storico, che ha assunto una piega preoccupante nel nostro Paese. Del resto anche il processo di revisione della Costituzione, con, da ultimo, la proposta del presidenzialismo, segnala l?importanza di una vigilanza democratica su tali questioni.
Alle riflessioni del sig.Paruta, va aggiunto che il fenomeno del revisionismo storico è stato favorito da importanti azioni di ?sdoganamento? assunte da esponenti del centrosinistra, come fu il celebre discorso del 1996 di Luciano Violante, che in occasione del suo insediamento alla Presidenza della Camera, si soffermò sulla necessità di capire le ragioni dei ?ragazzi di Salò?.
Noi da parte nostra abbiamo sempre denunciato tutto ciò che annulla il giudizio della storia, tutto parificando, e ci siamo sempre schierati al fianco di coloro che lo denunciano, perchè continuiamo a pensare che senza memoria non ci sia futuro.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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