Oumar Ly Boubacar, un musulmano vicentino sul terrorismo: "Islam è religione di Pace"
Martedi 26 Gennaio 2016 alle 18:12 | 13 commenti
Riceviamo da Oumar Ly Boubacar, senegalese e membro Fidas Sandrigo-Bressanvido, e pubblichiamo
Volevo dire quello che penso sul terrorismo, di cui si sente tanto parlare in questo periodo. La verità è che, i primi ad esserne colpiti, siamo noi. Sapete cosa succede in Africa? I terroristi non colpiscono solo i cristiani, ma anche i musulmani! La maggior parte di loro è nata e cresciuta in Europa; non hanno frequentato una scuola coranica e quindi non conoscono le leggi del Corano, ma seguono le notizie dell'Isis su Internet.
La nostra è una religione di Pace che non c'entra nulla con i terroristi, che la usano per i loro scopi, che non sono scopi religiosi: la nostra religione, infatti, vieta di uccidere ed usare qualsiasi tipo di violenza.
Maometto ha detto che un musulmano non deve avere un aspetto che spaventi le persone, ma essere gentile, buono e rispettoso di tutti gli altri, anche se sono di un'altra religione.
Se spaventi le persone, ha detto ancora Maometto, significa che non sei musulmano. Per noi è molto importante il rispetto dei vicini, non disturbarli, non fare del male, ma essere invece generosi perché i vicini sono le persone con cui siamo in contatto ogni giorno, a volte più spesso che con i nostri parenti. Secondo me il mondo adesso è molto bello: c'è maggior scambio fra paesi ricchi e poveri, ci sono presidenti giovani come Renzi e Obama.
Per questo dobbiamo vivere in Pace, essere uniti, andare avanti e avere fiducia in chi ci governa.
NON siamo ignoranti del tutto e i mussulmani la devono finire di farci credere, ciò che a loro fa più comodo.
Il fatto è che si deve contestualizzare il testo e lo si deve interpretare: ed è esattamente quello che NON fanno i terroristi.
Numeri 31, 17: “Ora uccidete tutti i ragazzi e anche tutte le donne che sono appartenute a un uomo, ma conserverete in vita per voi le ragazze ancora vergini.”
Il colpevole di idolatria è lapidato (cfr. Dt 17,2-5). Chi profana il sabato è condannato a morte (cfr. Es 31,14). La stessa cosa vale per lo straniero che entra nel santuario del Tempio (cfr. Nm 3,38).
Nel Primo libro dei Re (cfr. 1 Re 18,40), il profeta Elia, sul monte Carmelo, fa massacrare, in nome di Dio, i sacerdoti di Baal.
“Votarono poi allo sterminio, passando a fu di spada, ogni essere che era nella città, dall'uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l’ariete e l'asino” (Gs 6,21).
“Chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte” (Gen 4,15). E nel versetto 24: “Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette”.
“Vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede” (Dt 19,21).
E senza dimenticare le sette piaghe d'Egitto e il diluvio universale.
Che differenza c'è con i versetti violenti del Corano?
Ripeto, secondo me il discorso è lo stesso: si deve contestualizzare e interpretare. Si tratta di testi scritti non proprio ieri, da persone che avevano una cultura e un modo di vivere leggermente diversi dagli attuali.
Signor zenocarino io ho letto il punto cinque, lei ha letto i passi che ho citato?
Signora PaolaFarina, non c'è bisogno che alcuno mi spieghi alcunché, sono perfettamente in grado di discernere e capire da sola, grazie. E la mia idea su Israele e Palestina è molto chiara. Concordo pienamente con David Grossmann, uno dei miei scrittori preferiti che immagino lei conosca bene.
Citando l'Antico Testamento, che cosa vuole dimostrare: -a) che lei è una persona colta; -b) che hanno ragione gli islamici, -c) che lei la "fritta", la sa rigirare. "Signora ribadisco", così NON si fa.
Discussioni, così impostate, sono dannose e servono solo ad inasprire le posizioni.
Si rilegga serenamente quanto ha scritto il signor Oumar e ,poi, di nuovo il -punto - 5) del signor Kairos..
PaolaFarina: veramente ha cominciato lei con il suo: "Spiegate a Mari che...".
Grazie, per me il discorso è chiuso.
P. S. - Il Nuovo Testamento, se lo legga lei
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Sura IX DAL SACRO CORANO
At-Tawba
( Il Pentimento o la Disapprovazione)
Post-Eg. n°113 a parte i due ultimi versetti, di 129 versetti .
Questa sura, penultima ad essere rivelata, ha due nomi che derivano dai versetti 1 (Il disconoscimento) e 118 (Il pentimento). Sua particolarità il fatto che, unico caso in tutto il Corano, non inizia con la basmala (In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso). E’ possibile che questa omissione sia relativa alla considerazione generale del contenuto della sura, che denuncia inequivocabilmente ogni accordo di non aggressione stipulato con i pagani, vieta loro il pellegrinaggio alla Mecca, la frequentazione del Sacro Tempio e interdice la preghiera sulle loro spoglie mortali.
1. Disapprovazione da parte di Allah e del Suo Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i quali concludeste un patto.
2. Per quattro mesi potrete liberamente viaggiare sulla terra* e sappiate che non potrete ridurre Allah all'impotenza. Allah svergogna i miscredenti.
*[“Per quattro mesi”: secondo alcuni commentatori si tratterebbe di un vero e proprio ultimatum intimato da Allah (gloria a Lui l'Altissimo) ai pagani. Il periodo sarebbe iniziato il 10 di Dhul'-Hijjia del IX anno dall'Egira per terminare il 10 di Rabi'a II]
3. Ecco, da parte di Allah e del Suo Messaggero, un proclama alle genti nel giorno del Pellegrinaggio*: “Allah e il Suo Messaggero disconoscono i politeisti. Se vi pentite, sarà meglio per voi; se invece volgerete le spalle, sappiate che non potrete ridurre Allah all'impotenza. Annuncia, a coloro che non credono, un doloroso castigo.
*[“nel giorno del Pellegrinaggio”: secondo alcuni si tratta del X giorno di Dhul'-Hijja, in cui si compie il sacrificio a Mina, altri invece, basandosi su di un hadith dell'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui), affermano che si tratti piuttosto del giorno in cui i pellegrini stazionano ad Arafâ. Il Profeta infatti disse: “L'Hajj è Arafâ”]
4. Fanno eccezione quei politeisti con i quali concludeste un patto*, che non lo violarono in nulla e non aiutarono nessuno contro di voi: rispettate il patto fino alla sua scadenza. Allah ama coloro che [Lo] temono.
*[ Il versetto si riferisce al patto di Hudaybiyya, stipulato dall'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) nel VI anno dall'Egira, in base al quale aveva accettato di rinunciare alla Umra (la pia visita alla Ka’ba). In cambio i politeisti si impegnavano a permettere loro di effettuare la Umra nell'anno successivo. Fu decretata inoltre una tregua di dieci anni]
5. Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso