Il Nursind aumenta gli iscritti nel 2014: "con i tagli a rischio i diritti degli infermieri"
Venerdi 2 Gennaio 2015 alle 12:41 | 0 commenti
"Infermieri per gli infermieri". Sotto questo slogan il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha tracciato un bilancio dell’anno 2014 nella sede a Vicenza in via Lamarmora, alla presenza del segretario nazionale Andrea Bottega e del segretario provinciale Andrea Gregori. A livello nazionale il sindacato ha registrato una crescita degli iscritti di duemila unità : "la linea nella sanità veneta è stata di tenere aperti gli ospedali ma svuotandoli di personale. Con i tagli del governo alla sanità temiamo una diminuzione dei diritti, e per i prossimi tre anni Vicenza non avrà più possibilità di concorsi", denunciano i rappresentati del Nursind.
Il dettaglio della situazione nazionale e locale:
Anno decisamente positivo il 2014 per il Nursind, che ha visto aumentare gli iscritti a livello nazionale di ben duemila unità . Lo sciopero e la manifestazione a Roma del 3 novembre contro il blocco stipendiale e del turn over del personale hanno rappresentato il culmine dell’attività sindacale. “Il risultato ottenuto da questa attività – spiega il segretario nazionale Andrea Bottega - è l’impegno del Governo a ripartire con la contrattazione sulla base dei risparmi prodotti dai lavoratori, mettendo al centro della politica il lavoro come valore, non solo come costoâ€. In corso d’anno il Nursind ha preso posizione sull’applicazione delle norme sulla trasparenza per i Collegi ed Ordini professionali, sul Patto per la Salute firmato a luglio e sull’emanando Disegno di legge di attuazione, proponendo l’inserimento della figura dell’infermiere di famiglia, del tema della prescrizione infermieristica di presidi ed alcuni farmaci, dell’attivazione della consulenza professionale. “A livello ministeriale abbiamo partecipato ai tavoli sul precariato, sulle competenze avanzate infermieristiche, pur non essendo state ancora definite con un accordo Stato-Regioni e non essendo chiare le ricadute sui professionisti. Dal punto di vista della crescita sindacale – conclue il segretario Andrea Bottega - riscontriamo ancora un aumento dei tesserati, che hanno sfiorato quota 26mila sul territorio nazionaleâ€. Il Centro Studi Nursind ha pubblicato una ricerca sul fenomeno della disoccupazione infermieristica e gli impegni per il 2015 già assunti vedono la collaborazione di Nursind e Cergas della Bocconi per uno studio su inidoneità e limitazioni alle mansioni per il personale infermieristico ed al progetto di ricerca con l’Università di Genova sull’impatto dell’assistenza infermieristica sulla qualità delle cure.
Â
La situazione regionale
Il Nursind ritiene la situazione del personale infermieristico non sufficientemente considerata, in ambito delle politiche sanitarie regionali. Molto si è provato a fare per l’assistenza alla persona, ma fino ad oggi i principali attori, gli infermieri, hanno conosciuto solo atti formali tendenti alla riduzione degli organici. Si è preferito lasciare immutato il panorama regionale delle strutture ospedaliere ed i relativi centri di interesse politico elettorale, a scapito della qualità delle cure erogate, spogliandole progressivamente di funzioni e personale.
La situazione in provincia di Vicenza
Il sistema di relazioni sindacali in ambito provinciale ha conosciuto nel 2014 dinamiche diverse tra le quattro Aziende Ulss della provincia di Vicenza. Elemento comune a tutte è sicuramente la carenza di personale di assistenza diretta ai pazienti. In particolare, negli ultimi mesi questa situazione è peggiorata a causa della mancanza di graduatorie da cui attingere il personale. “Alcune Ulss sono arrivate al fondo delle graduatorie vigenti ed hanno avviato le procedure per nuovi reclutamenti – spiega il segretario provinciale Andrea Gregori - mentre altre, in particolare l’Ulss 6 Vicenza, pagano un ritardo ormai triennale nella programmazione del concorso e nella relativa procedura. Situazione paradossale se consideriamo che centinaia di colleghi neolaureati della provincia sono disoccupati e che alcune Ulss sono arrivate a chiudere temporaneamente, ed a volte definitivamente, servizi per garantire le ferie contrattualmente previste agli infermieri. In tutto questo scenario, di certo non aiuta il vincolo regionale al tetto di spesa per il personale imposto ad ogni Ulss vicentinaâ€.
All’Ulss 3 di Bassano del Grappa le relazioni sindacali nell’anno trascorso hanno conosciuto momenti particolarmente tesi, a causa di rigide, e talvolta inopportune, interpretazioni di normative riguardanti l’orario di lavoro dei dipendenti. Negli ultimi mesi i rappresentanti Rsu eletti nelle liste Nursind non hanno sottoscritto gli accordi sulla deroga al decreto 66 in materia di orario di lavoro proposta dall’azienda, proprio per il profondo disaccordo su altri aspetti dello stesso rigidamente applicati dall’azienda. Conflittualità , comunque già esplose anche in passato (vertenza part-time) che ad oggi non hanno ancora una soluzione a causa dei continui rinvii presso il Tribunale di Bassano del Grappa, posto oramai in condizioni di assoluta inefficienza.
Particolarmente disagevole si è rilevata la situazione del personale infermieristico nelle Ulss 4 Alto Vicentino e 5 Ovest Vicentino in cui, oltre alla carenza di professionisti, manca un corretto rapporto tra operatori addetti all’assistenza e personale infermieristico, costretto a sopperire da un punto di vista delle mansioni. “Decisamente sofferta la situazione del personale infermieristico all’ospedale di Santorso – prosegue il segretario Andrea Gregori - dove l’unificazione delle due strutture preesistenti, con un modello organizzativo “innovativo†per intensità di cure, resta in definitiva una grande incompiuta. Alla prova pratica, infatti, il modello proposto sta naufragando giorno dopo giorno sotto i colpi della scarsa flessibilità del personale dirigente e lo smarrimento del personale infermieristicoâ€.
La situazione logistica e di prospettiva all’Ulss 5 Ovest Vicentino non è da meno, recenti chiusure e trasferimenti di personale (Lonigo) verso Montecchio Maggiore hanno determinato importanti ricadute sull’umore del personale. Stesse preoccupazioni per il polo ospedaliero di Valdagno, dove la sensazione comune di precarietà del personale viene a volte confermata con scelte aziendali che sembrano anticipare i tempi rispetto alle future necessità con la nascita del nuovo ospedale di Montecchio Maggiore.
Infine, la situazione dell’Ulss 6 Vicenza, in cui oltre alla già citata carenza di personale infermieristico, ormai quantificabile in una cinquantina di unità , tiene banco nelle ultime settimane la questione morale ed il clima interno non certo favorevole alla serenità organizzativa. “La sospensione di alcune decisioni importanti – conclude il segretario Andrea Gregori - da un lato può ristabilire serenità in un ambiente avvelenato, ma dall’altro rischia di innescare una paralisi organizzativa senza precedentiâ€.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.