Il Golpe finanziario Napolitano-Monti
Giovedi 10 Novembre 2011 alle 11:29 | 0 commenti
Davide Lovat, Progetto Veneto - I poteri finanziari forti hanno realizzato un colpo di stato nel nostro Paese riuscendo a far dimettere Silvio Berlusconi e imponendo Mario Monti. E' un colpo di stato che vede partecipi un'ampia coalizione di congiurati eccellenti: dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, dal Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco al Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, dal Segretario nazionale del Partito Democratico Pier Luigi Bersani al leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, dal Corriere della Sera di Ferruccio De Bortoli a Michele Santoro resuscitato con "Servizio Pubblico".
La nostra Costituzione che dice che l'Italia è una Repubblica parlamentare è stata fatta a pezzi e Napolitano ha trasformato l'Italia in una Repubblica presidenziale dove ormai ha assunto nelle sue mani il potere esecutivo decidendo anticipatamente chi dovrà guidare l'Italia, nominando Monti arbitrariamente senatore a vita quasi si trattasse di una sorta di pizzo da pagare ai poteri finanziari forte per convincerli della sua determinazione ad accondiscendere alle loro richieste.
La scelta sovrana degli italiani, espressa alle urne liberamente attraverso le elezioni, è ormai carta straccia. Berlusconi che era stato investito della responsabilità di governare è stato costretto a dimettersi. La colpa è innanzitutto sua, si è rivelato un capo di governo incapace di gestire la sua stessa maggioranza e ad operare da statista per realizzare il suo stesso programma di riforme liberali, nonostante godesse della più ampia maggioranza parlamentare nella storia dell'Italia repubblicana. Ma è anche vero che è stato sottoposto al fuoco incrociato di tutti i poteri forti, Napolitano, la magistratura, la Confindustria, la grande finanza, i sindacati, i partiti del centro-sinistra, la stampa nazionale e persino la Chiesa. Non gli hanno dato tregua, giorno dopo giorno è stato colpito direttamente fino a logorarlo e a impedirgli di poter esercitare le proprie funzioni.
Il colpo di stato finanziario si sta perpetrando mettendo alla guida del governo un economista gradito alla Banca Centrale Europea, al Fondo Monetario Internazionale e alla Commissione dell'Unione Europea, le tre centrali del potere finanziario che hanno messo sotto tutela l'Italia per dare il colpo di grazia al governo Berlusconi. Monti, che non è stato eletto dagli italiani e che soprattutto non dovrà rispondere del suo operato agli italiani, ha l'incarico di imporre agli italiani una manovra di almeno 400 miliardi di euro che si tradurrà nell'ulteriore impoverimento del ceto medio e nell'acutizzazione dei conflitti sociali. Sarà una manovra omicida ed irresponsabile di chi ritiene che pur di contenere l'indebitamento pubblico e conseguire il pareggio di bilancio sia assolutamente legittimo e doveroso imporre ai cittadini italiani che tutti i giorni si rimboccano le maniche e vivono con il sudore della propria fronte nuovi sacrifici.
La nomina di Monti a nuovo capo di governo ha fatto comprendere a tutti che ormai in Italia chi comanda sono i poteri finanziari forti, il dio mercato, mentre la democrazia è stata assassinata esautorando i cittadini dal potere di esprimere attraverso le elezioni la scelta di chi abbia il diritto di governarli. Dal momento che la maggioranza dei parlamentari non ha ancora maturato il diritto a percepire la pensione e pertanto la maggioranza dei parlamentari è contraria allo scioglimento anticipato delle Camere, questi parlamentari che antepongono l'interesse personale a quello della Nazione finiranno per assecondare il colpo di stato finanziario. Gli stessi deputati del Pdl designati da Berlusconi finiranno per sostenere il governo golpista di Monti unendosi ai golpisti del Partito Democratico e dell'Udc. Nessuno di loro è stato eletto dagli italiani e non ritengono di dover rispondere del loro operato agli italiani.
Diciamo "No" al colpo di stato finanziario, "No" al governo Monti imposto dalla Banca Centrale Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Commissione dell'Unione Europea, "No" al capo dei golpisti Giorgio Napolitano, "No" al fronte dei deputati e senatori collusi e opportunisti che sosterranno Monti in Parlamento, "No" alla manovra che impoverirà ulteriormente il ceto medio, "No" alla strategia che si fa beffe dei cittadini, che umilia la persona, che scardina la famiglia, che toglie speranza ai giovani nel nome della parità di bilancia e del riallineamento del valore dello spread.
Rendiamoci conto che la democrazia ci sta venendo tolta e che da questa UE, col suo Euro-tedesco, dobbiamo uscire al più presto
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