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Il Giornale, Giuseppe Guzzetti su Fondo Atlante: "avrei fatto meglio a non partecipare"

Di Rassegna Stampa Venerdi 28 Ottobre 2016 alle 10:01 | 0 commenti

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I problemi degli istituti veneti potrebbero riverberarsi sull'intero comparto bancario italiano. L'impietosa disamina è del presidente dell'Acri e di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti. «Atlante? È uno strumento buono lasciato al suo destino, non è stato un fallimento perché ha permesso il salvataggio di Veneto Banca e Popolare Vicenza, ma è costato 2 miliardi e non so se bastano», ha dichiarato a margine della presentazione dell'Indagine sul risparmio. Guzzetti, ricordando che il sistema delle Fondazioni ha investito 536 milioni nel Fondo Atlante, ha manifestato una sorta di pentimento.

«Retrospettivamente avrei fatto meglio a non partecipare», ha detto. Il motivo? «Bisognava dare un pacco di miliardi ad Atlante per creare il mercato delle cartolarizzazioni e rompere l'oligopolio delle cinque grandi banche americane che comprano sofferenze a 13 centesimi». La missione era «fare quello che si cerca di fare a Siena per portare fuori dal bilancio i deteriorati a 33 cent». I colpevoli? «Ci sono due banche straniere in Italia, Crédit Agricole (che controlla Cariparma) e Bnp Paribas (che controlla Bnl), che non hanno fatto la loro parte», ha attaccato Guzzetti alludendo ai nominativi che, pur inseriti nelle liste di sottoscrittori stilate al Tesoro, non hanno ottemperato all'impegno preso. Il deus ex machina delle Fondazioni ha invece lodato Allianz, unica investitrice estera in Atlante. «Si è comportata bene, con serietà», a differenza di coloro «che hanno preso i bond a Siena, pur essendo molto lontani», ha concluso alludendo ai sottoscrittori dei subordinati Mps. Tra i quali c'è Generali, che ha investito 150 milioni in Atlante, ma non ha ancora chiuso le trattative sui 200 milioni per Atlante 2. A rendere ancora più tagliente la rampogna di Guzzetti è la fame di capitale delle ex popolari del Nord Est, salvate dallo stesso Atlante. Per rilanciare Popolare Vicenza «abbiamo bisogno di soldi sicuro. Quanti? Lo dirà il piano» atteso tra un paio di mesi, ha detto il presidente Gianni Mion. Insomma il miliardo e mezzo versato da Atlante in aprile per salvare Vicenza dal bail-in è stato solo l'inizio. La banca comunque ad oggi non ha contatti con nuovi investitori perché «prima c'è il piano». Mion dice tuttavia molto di più, aprendo per la prima volta in Italia alla possibilità espellere 1.300-1.500 cassieri e bancari del back office su 5.500 senza aprire il paracadute del fondo esuberi. Si tratta dell'ammortizzatore sociale appena alimentato dal governo con 670 milioni in Finanziaria per prepensionare 25mila addetti entro il 2019 a fronte di fusioni, acquisizioni e ristrutturazioni. «Non è possibile utilizzare solo il Fondo esuberi. Si tratta di un esubero strutturale, non è una cosa temporanea. Noi forse abbiamo commesso l'errore di dirlo subito, ma non siamo in condizione di aspettare», ha scandito Mion. Ogni banca in crisi ha un costo di circa 50mila euro l'anno per ciascun addetto affidato al Fondo. Dietro infuria lo scontro sul destino di Vicenza: da una parte quanti vogliono la fusione con Veneto Banca, indicata come la strada maestra anche da Mion, e quanti invece sperano nel cavaliere bianco. Se Veneto Banca e Vicenza si unissero gli esuberi sarebbero 2.400 circa. Se il cda di Vicenza deciderà per i licenziamenti, «sarà guerra senza confini», minacciano i sindacati. Fabi, Fisac, First e Uilca sanno che il precedente veneto produrrebbe una valanga in tutto il settore.
Di Gian Maria De Francesco e Massimo Restelli, da Il Giornale


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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