Il Gioiello di Vicenza: operazione "Trasforma il tuo vecchio argento in Storia"
Domenica 22 Maggio 2011 alle 17:38 | 1 commenti
Comitato per Il Gioiello di Vicenza - È stata presentato questa mattina presso la Fiera di Vicenza in occasione di “Vicenza Oro Charmâ€, alla presenza di giornalisti locali, internazionali e della stampa di settore, l’operazione “Trasforma il tuo vecchio argento in storiaâ€, secondo passaggio del progetto Il Gioiello di Vicenza che porterà alla ricostruzione dello storico capolavoro di oreficeria (qui la Photo gallery).
Distrutto nel XVIII secolo, l’opera che rappresenta l’unione tra la millenaria tradizione orafa con il meglio della creatività urbanistica, architettonica ed esecutiva vicentina, tornerà a nuova vita grazie ad un Comitato appositamente costituito. L’operazione “Trasforma il tuo vecchio argento in Storiaâ€, resa possibile dalla collaborazione di 10 gioiellerie di Vicenza molte delle quali facenti parte dell’Ass. Botteghe Storiche con il patrocinio del Comune di Vicenza, permetterà a tutti di essere parte della rinascita del Gioiello. A partire dal 24 maggio 2011, chi si recherà presso le gioiellerie che aderiscono al progetto e che espongono il marchio “QUI trasformi il tuo vecchio argento in storiaâ€, potrà offrire il suo contributo alla rinascita di un’opera d’arte per la città .  Essere donatori è molto semplice: sarà sufficiente consegnare quei piccoli oggetti d’argento, rotti, inutili e di poco valore economico (bracciali, bomboniere, posate o oggetti danneggiati) che ognuno di noi possiede, così che potranno diventare parte di un progetto culturale partecipato. Il commerciante, pesato il materiale, rilascerà una ricevuta con il peso esatto del materiale donato e iscriverà il nome del donatore in un apposito registro, sempre nella massima trasparenza di tutto il progetto. Le persone, le aziende o le associazioni che consegnassero almeno mezzo kg d’argento avranno diritto a vedere il proprio nome o quello di famiglia, impresa o associazione inciso direttamente sul vassoio del Gioiello. Tutti gli altri donatori, attraverso un registro appositamente costituito e legato per sempre al Gioiello, rimarranno nella memoria anche quando l’opera sarà depositata presso un’istituzione culturale così che possa raccontare da qui al futuro la sua storia lunga cinque secoli. Per quanti volessero contribuire con una donazione in denaro, un conto corrente è a disposizione presso la Banca Popolare di Vicenza. I fondi raccolti o le eventuali eccedenze in argento saranno convertite in valuta per sostenere le sole spese vive di realizzazione come la fusione del materiale raccolto e lo stampo realizzato a mano. Tutte le persone coinvolte a vario titolo nel progetto partecipano in modo volontario e senza scopo di lucro, nell’entusiasmo di lasciare un segno forte nella cultura del territorio vicentino. Il Gioiello di Vicenza, realizzato con pazienza certosina di oltre 2000 ore di lavoro, volontariamente per mano dei migliori artigiani locali, diverrà patrimonio dei vicentini e proprietà dell’intera comunità . Il suo valore consisterà proprio nel farlo diventare ambasciatore nel mondo per mostre, iniziative, incontri di tipo commerciale e quant’altro sarà utile alla categoria orafa per dimostrare il proprio DNA culturale, e alla città di Vicenza per promuovere il territorio e la loro tradizione culturale e artigianale. Il presidente del Comitato, Davide Fiore, lancia un appello agli istituti di credito del territorio e alle aziende perché partecipino con la sponsorizzazione della pubblicazione che possa raccontare 500 anni di uno dei più importanti simboli dei vicentini. «Sono fiducioso che l’accoglienza che i vicentini hanno riservato alla Rua nel 2010» dichiara Fiore, «sarà altrettanto favorevole per questo prezioso simbolo della loro città , che diventerà un portafortuna oggi così come lo è stato nei secoli passati. La generosità dei miei concittadini, quando di parla di solidarietà e di volontariato è la forza di questa terra capace di far parlare di sé in modo positivo».
L’opera perduta che prosegue una tradizione millenaria.
Il Gioiello di Vicenza, consiste in un modello della Città di Vicenza realizzato in argento nel 1578, opera tradizionalmente attribuita al geniale orafo Giorgio Capobianco, su progetto di Andrea Palladio. Venne offerto dai cittadini alla Madonna di Monte Berico per scongiurare l’epidemia di peste. Il modellino fu distrutto dalle truppe del governo napoleonico nel 1797.
Di esso ci rimane comunque memoria principalmente in sei dipinti a olio raffiguranti San Vincenzo quale patrono della città recante in mano il prezioso modellino, capolavoro perduto di una tradizione orafa millenaria che vale a Vicenza il nome di “Città dell’Oroâ€.
Il Comitato per il Gioiello di Vicenza con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Festival Biblico, Pro Loco Postumia, Gioielleria Soprana di Vicenza attraverso l’Associazione Comitato per la Rua e la collaborazione del VAGA - Associazione Giovani Architetti della Provincia di Vicenza, ha promosso nel Maggio del 2010 un concorso di idee per ricreare virtualmente il Gioiello. Nel settembre 2010 la commissione, ha decretato vincitore il progetto dell’arch. Romano Concato di Trissino.
L’avventura continua nel 2011 con l’obiettivo di ridare a Vicenza e ai suoi cittadini un’opera d’arte che saprà unire il meglio delle antiche tecniche orafe con le migliori tecnologie disponibili oggi e per il quale diventa indispensabile la partecipazione solidale della gente e la professionalità delle botteghe orafe del territorio. Quest’opera della creatività vicentina tornerà a nuova vita grazie all’impegno delle persone, delle istituzioni e dei professionisti coinvolti, oggi come nel lontano 1578. Il Comitato per il Gioiello di Vicenza, tenuto a battesimo dal notaio Vito Guglielmi di Arzignano è costituito da: Davide Fiore (presidente), Enrico Mele (vicepresidente), Francesco Gasparini (tesoriere), Stefano Soprana, Luca Trevisan, Gelindo Mecenero, Romano Concato, Carlo Rossi. Lo stesso Rossi, sarà poi il maestro argentiere che lavorerà , per oltre 2000 ore, alla realizzazione dell’opera.
Il progetto vincitore del Concorso del 2010:
Tre fasi distinte hanno preceduto il lavoro: analisi, studio, e restituzione tridimensionale. In assenza dei disegni originali, fondamentali sono stati due dipinti di Francesco Maffei e due dipinti di Alessandro Maganza unitamente alla planimetria della città denominata «Pianta Angelica» (1580), disegnata negli stessi anni del Gioiello di Vicenza.Â
Ogni dipinto illustra il modello come elemento principale del quadro offerto da San Vincenzo. Questi costituiva un’immagine plastica della città storica, stilizzata e racchiusa all’interno delle mura medievali. In tutti i dipinti il gioiello viene rappresentato frontalmente: si possono distinguere chiaramente alcuni degli edifici più importanti della città come la Basilica palladiana, il Duomo, e la Torre Bissara.  Attraverso un’attenta analisi cartografica e alla consultazione dei testi e studi, si è cercato di capire quali fossero gli edifici di maggiore prestigio e considerazione nel ‘500. Ne sono stati individuati i 61 maggiormente rappresentativi, divisi in 2 categorie: 40 palazzi e 21 edifici di culto, alcuni dei quali disegnati da Andrea Palladio. Si è rilevato come il Maganza ed il Maffei, nelle loro rappresentazioni abbiano ritratto il Gioiello con rapporti di proporzione scaturiti dalla dimensione e dalla collocazione del dipinto e che in ogni caso le misure potessero essere comprese tra 37 ed 80 cm. Il gioiello è stato poi ricondotto alle proporzioni della sezione aurea, e alla ricerca dell’unità di misura utilizzate all’epoca. L’analisi di questi elementi ha permesso l’elaborazione tridimensionale degli edifici, determinando la loro dimensione all’interno del manufatto consentendo la ricostruzione tridimensionale del modello verosimilmente come l’originale.Â
Nota tecnica per la realizzazione
“Il Gioiello di Vicenza†si presenterà come un grande vassoio rotondeggiante del diametro di circa 60 centimetri costituito da più di 300 piccoli modellini di edifici come quelli rilevati nel progetto vincitore del concorso di idee. 61 di questi si riferiscono a opere di pregio come La basilica,il duomo,le chiese, che saranno riprodotte in modo particolareggiato così come nel progetto vincitore.
Verrà realizzato in argento al titolo di 925 millesimi, partendo da piccole sculture in cera modellata che serviranno da modello per la successiva fusione. Gli elementi ottenuti, saranno rifiniti e impreziositi dalla rifinitura a cesello e incisione.
Si stima un peso finale di circa una ventina di chilogrammi, anche se, tenendo conto degli scarti provenienti da materiale eterogeneo, sarà necessaria la raccolta di almeno 30 kg di argento che poi sarà stabilizzato e trasformato in lingotti.
L’ impegno complessivo di un argentiere, con l’aiuto di collaboratori è stimato in circa 2.000 ore di lavoro.
Le oreficerie che aderiscono a “Trasforma il tuo vecchio argento in Storiaâ€.
Orologeria Pavan
Contra’ Manin 12, Vicenza - tel. 0444 320684
Gioielleria Oreficeria Argenteria Ageno
Piazza dei Signori 46, Vicenza - tel. e fax 0444 543568
Orologeria Gioielleria Dal Ponte
Piazza dei Signori 54, Vicenza - tel. 0444 320821
Gioielleria Da Rin
Corso Palladio 80, Vicenza - tel. 0444 321915
Oreficeria e Gioielleria Soprana
Sottoportico della Basilica, Piazzetta Palladio 2, Vicenza
tel. e fax 0444 320788 - [email protected]
Gioielleria Donegà Paolo
Contrà Santa Barbara 17, Vicenza
tel. 0444 323260 - [email protected]
Gioielleria Re Mida
Corso Palladio, 70
tel. 0444 545977 - [email protected]
Gioielleria Gino Zoccai
Corso Palladio 75, Vicenza
tel. 0444 546224 - [email protected]
Oreficeria Orologeria Marotto
Corso Santi Felice e Fortunato 77, Vicenza
tel. 0444 545080 - [email protected]
Gioielleria Orologeria Vettori
Via Paolo Lioy 13, Vicenza
0444 323855 - [email protected]
Per contatti e informazioni:Gruppo face book: il Gioiello di Vicenza
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Ashmultimedia è una società vicentina che da quasi 20 anni si occupa di tecnologie multimediali ed innovative, grazie ad una tecnologia per immagini 3D che combina fasci di luce convergenti al centro di una piramide di cristallo, creando oggetti con una terza dimensione pur partendo da immagini bidimensionali. La società , all’interno del progetto MuVi (Museo Virtuale) è in rete con importanti aziende innovative venete per la realizzazione di strumenti utili alla presentazione in modo nuovo e interattivo di contenuti culturali, artistici e ambientali, ha sviluppato ed è distributrice per l’Italia di una tecnologia in grado di presentare oggetti tridimensionali virtuali ma che riescono ad interagire, all’interno di uno specifico spazio, con elementi della realtà .
In occasione di Vicenza Oro Charm gli esperti di questa rivoluzionaria tecnologia 3D, hanno ricostruito il Gioiello di Vicenza attraverso fasci di luce capaci di rendere visibili le immagini tridimensionali virtuali ed ologrammatiche, così da rappresentare esattamente l’opera finita, anche se in modo impalpabile. In uno spazio specifico il Gioiello prende forma e assume sembianze tridimensionali con luci e ombre che ne determinano i volumi. La sorprendente proiezione, resa solida da una raggio di luce all’interno di una piramide di cristallo, si concretizza davanti ai nostri occhi come un oggetto di dimensioni reali che ruota, con gli edifici e la Basilica Palladiana a fare da perno ideale dell’intera città storica, in tutto lo splendore dell’argento massiccio.
Il sistema, utilizzato per il  Gioiello di Vicenza può applicarsi, nel mercato altamente competitivo di oggi, a brand e negozi esclusivi che hanno bisogno di strumenti innovativi per differenziarsi e valorizzarsi nei confronti dei competitor, ottenendo un effetto straordinario ma anche ai Beni Culturali e ai Musei che volessero riprodurre o trasportare virtualmente un oggetto reale o scomparso da secoli, come è il caso del Gioiello di Vicenza. L’installazione rimane esposta presso la Fiera di Vicenza fino al termine di “Vicenza Oro Charmâ€.
Ashmultimedia srl (Via Sarpi 16, 36100 Vicenza [email protected]) mette a disposizione un Display 3D in grado di creare immagini olografiche; totalmente personalizzabile è capace di catturare attenzione positiva.
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Ho cominciato a lavorare nella bottega di mio padre a Santa Lucia a 11 anni nel 1947 imparando da lui
l'arte della lavorazione dell'argenteria e vincendo anche parecchi premi alle varie esposizioni
alla fiera di Vicenza negli anni 50. Nel 1960 ho fatto la corona della Madonna della Pace per il quarantesimo anniversario della Chiesa della Stanga (Viale della Pace). Negli anni sucessivi ho acquisito molte esperienze in Italia e all'estero in tutti i campi nella lavorazione di tutti i metalli preziosi e non.
A parte la modestia, penso di essere uno dei più esperti del settore, almeno a Vicenza.
Sarei molto felice , a nome di mio padre Pino Rigon, poter collaborare alla realizzazione dell'opera:
In attesa di un Vostro cordiale riscontro, distinti saluti, Giacomo Rigon