Tra bugie su BPVi, amnesie su Fondazione Roi e fonti di comodo sul "variatiano" Fabio Mantovani il GdV sarà equo col "sincero" Francesco Rucco? La risposta a Publiadige
Lunedi 22 Gennaio 2018 alle 10:48 | 1 commenti
Che il GdV non ami proprio la verità , quella scomoda, si sa bene, vedi il caso della BPVi (stiamo per mandare alle stampe un dossier in cui ricordiamo anche ai cittadini/lettori/soci di Vicenza come siano stati ben informati dalla stampa locale confindustriale). Che spesso non riporti i fatti anche quando accadono, tipo l'assalto proditorio della Fondazione Roi targata Gianni Zonin contro il direttore di questo mezzo e tipo i provvedimenti presi dall'Università di Bergamo contro il membro del suo cda, il prof. Giovanni Villa, è altrettanto noto. È normale, poi, che i colleghi del quotidiano locale non amino prendere buche, e questo avviene tipicamente quando non ricevono le amate veline (eppure sono in oltre 100 anche se non sappiamo quanti assunti regolarmente pur dopo tanti anni di precariato).
Che non citino, infine, correttamente e con un minimo di umile, ma superiore, dignità le fonti quando provano a tappare una "buca" avviene anche oggi, quando per riportare quanto noi abbiamo documentato, dopo altri articoli precedenti, già sabato 20 gennaio scorso sul candidato "variatiano" di FI e Lega ("Vicenza, terra di smemorati: dopo Gianni Zonin che nulla ricorda della BPVi, dimentica di aver firmato gli "indirizzi" di Variati Fabio Mantovani, candidato sindaco di FI e Lega"), fanno riferimento al documento da lui firmato, già da noi pubblicato il 20 e qui ripreso, dicendo di averlo trovato, pigroni, sul profilo di Carlo Rigon (vedi articilo in foto), coordinatore di Fare e sostenitore dell'altro candidato " del centro destra, Francesco Rucco.
I cui supporter ora staranno facendo una riflessione: è immaginabile che il sinvero o, almeno, "non bugiardo" Rucco sarà poco amato, per diverso DNA, dal foglio locale incastrato come si ritrova tra bugie, amnesie e fonti di comodo.
Ma forse a sciogliere il groviglio e a ristabilire la par condicio ci penserà Publiadige, la sua concessionaria di pubblicità .
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