Il discorso di Bonanni e il Patto dei produttori: imprenditori e lavoratori uniti contro politici
Mercoledi 16 Febbraio 2011 alle 21:10 | 0 commenti
"La Cgil si incazza ogni giorno e non mi pare abbia portato a casa un solo risultato. Se anche la Cisl buttasse il cappello in aria, non rimarrebbe più nessun luogo per fare compromessi, accordi, mediazioni". Il segretario generale nazionale Raffaele Bonanni non si è limitato a salutare l'avvento di Gianfranco Refosco (con lui nella seconda foto VicenzaPiù) alla segreteria vicentina, anzi, ha approfittato della tappa vicentina per rivendicare il ruolo giocato dalla Cisl a livello nazionale (a seguire i video del discorso completo).
Nel mirino di Bonanni è finito anche il premier Silvio Berlusconi: "Quale persona normale si mette a organizzare festini con una trentina di meretrici tutte le sere?! Ma il degrado del Paese non si vede da questo, o meglio non solo da questo".
Da qui il riferimento alla funzione svolta dalla Cisl in contrapposizione alla Cgil. "Oggi è inutile incazzarsi: a me personalmente farebbe anche comodo, potrei viaggiare con meno scorte e avrei meno problemi con vecchi amici. Il sindacalismo non è antagonismo. La nostra idea è invece quella di un patto dei produttori". Numerosi i riferimenti di Bonanni al segretario uscente vicentino Gigi Copiello: "Un sindacalista della mia generazione: testa dura, principi fermi e un grande brio. È un burbero in un mondo di persone che sorridono senza motivo. La Cisl è fatta di tanti Gigi Copiello, cioè persone che hanno un'opinione propria molto delineata, per la quale si battono, ma che davanti all'interesse collettivo si fermano". Il segretario generale individua quindi l'origine dei mali italiani nell'esistenza di "una coalizione distributiva formata da coloro che sprecano o rubano i soldi pubblici". Una coalizione che in Italia sarebbe molto più potente della coalizione dei produttori effettivi della ricchezza nazionale. Dito puntato quindi contro le amministrazioni pubbliche: "In Italia siamo arrivati a un milione di persone che si occupano di politica tra gli eletti e i loro portaborse. Si sono mossi durante la crisi come se le risorse pubbliche non avessero mai fine e ci hanno reso i più tartassati dalle tasse in Europa con il 52%. Nel 1980 erano al 30%. Dobbiamo quindi rafforzare i legami con gli imprenditori, non l'antagonismo". Da qui l'affondo a tutto il panorama politico nazionale: "Non finisce tutto con un ‘Berlusconi sì o Berlusconi no', quando sulle tasse la pensano tutti allo stesso modo". Infine una battuta d'incoraggiamento al "giovane" Refosco: "Non è il proprietario della diligenza che inventa la ferrovia. In Cisl dobbiamo avere più donne, più giovani e più stranieri per rappresentare fino in fondo la comunità nazionale. A Copiello un ringraziamento e la speranza di poter parlare ancora con lui in seguito".
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