Il cerchio magico di Achille con Bulgarini e Guzzo. Fuori Lago, Moretti, Dalla Pozza e PD
Domenica 17 Luglio 2011 alle 18:17 | 0 commenti
Il sindaco prosegue nel suo disegno «neodoroteo» escludendo lentamente l'anima Ds del Pd che soffre in silenzio. E su Aim si profila una triarchia Guzzo - Vianello - Variati (da VicenzaPiù).
C'è un disagio tanto profondo quanto sopito che agita i sonni del Pd. Dovrebbe essere il partito che esprime pienamente la leadership politica e quindi di visione della città , visto appunto la preminenza in consiglio comunale. In realtà le cose non stanno così perché di fatto il primo cittadino Achille Variati sta pian piano svuotando la compagine democratica per attrarre sulla sua persona e sul suo entourage ruoli, centri di decisione, centri di spesa, centri per la decisione delle strategie politiche e delle alleanze.
Sui media vicentini molto è stato scritto ma il perdurare di una situazione del genere sta mettendo in fibrillazione alcuni tra gli uomini e le donne più in vista in seno alla coalizione che regge le sorti di palazzo Trissino. Il vicesindaco Alessandra Moretti è probabilmente il primo tra i non allineati. L'assessore all'istruzione infatti da tempo sta cercando una sua collocazione autonoma ma gli spazi a livello locale sono così stretti che la stessa Moretti ha deciso di impegnarsi a fondo per cercare una via romana alla sua carriera politica, sulla scorta di quanto già accaduto per l'onorevole Daniela Sbrollini. Quest'ultima per di più ben si guarda di interferire anche minimamente sulle vicende locali e ciò la dice lunga su chi conti sul serio dalle parti dei Colli Berici.
Molto insofferente nei confronti del primo cittadino, e ancor di più nei confronti del suo portavoce Jacopo Bulgarini D'Elci, è l'assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza, che sta cercando giorno dopo giorno di ritagliarsi uno spazio almeno di visibilità , perché sulla politica è il sindaco l'unico ad avere il boccino in mano.
Probabilmente però il disagio maggiore in questo momento è quello dell'assessore al bilancio Umberto Lago. Quest'ultimo è «il pezzo più pregiato» dell'esecutivo. Viene infatti dal mondo dell'università e il ruolo di mero controllore dei conti municipali affibbiatogli dal sindaco gli sta stretto come gli sta stretta la politica dello status quo perseguita da Variati. Lago infatti avrebbe preferito una dimensione più innovativa e meno conservatrice, per di più l'impegno che gli viene chiesto è sensibilmente al di sotto delle sue capacità e di quanto gli era stato prospettato sulle prime quando gli venne offerto un posto in giunta.
E una medesima condizione di sofferenza grava sul capo di Gigi Poletto, anima laica della «gauche» del Pd: da uomo di punta del partito, la sua carica di presidente del consiglio comunale lo ha de facto ridotto a notaio delle scelte ratificate dal duo Variati - Bulgarini; con quest'ultimo che ha costruito attorno al primo cittadino una vera e propria cortina di ferro con la quale filtra ogni contatto anche con i collaboratori più prossimi, eccezion fatta per il consigliere Claudio Cicero (Lista Impegno) che gode di una autonomia di movimento e di spesa non concessa ad alcuno degli assessori. Una condizione che in più di una occasione ha rischiato di far saltare gli equilibri di giunta, quanto meno quelli nervosi.
Sicché Variati si sente abbastanza tranquillo anche in provincia dove i notabili del Pd hanno stretto con lui una sorta di tacito accordo. A palazzo Trissino questo si è consolidato con l'assunzione all'ufficio urbanistica di uno dei fedelissimi di Stefano Fracasso, ex sindaco di Arzignano e uomo di punta democratico nell'Ovest Vicentino. L'unico dissenziente che in questo momento, seppur isolato, sta cercando di dare vita ad un progetto alternativo è Claudio Rizzato. L'ex consigliere regionale, che conosce bene Variati proprio dalla frequentazione dei palazzi veneziani, tra mille difficoltà sta cercando di lavorare nell'Alto Vicentino per trovare una alternativa al progetto neodoroteo che non piace non solo a molti esponenti della ex Quercia ma anche a molti che provengono dalla base della Margherita.
Da quando poi a palazzo Trissino si è sparsa la voce che sarà Angelo Guzzo (attuale presidente di Acque Vicentine e fidatissimo di Variati) a prendere le redini della presidenza di Aim in autunno, il disagio tra i dissenzienti per un disegno «neodoroteo e neocraxiano, molto proiettato verso l'ala sartoriana del Pdl e molto attento solo alla mera gestione del potere e degli interessi» è divenuto ancor più intenso presso la vecchia guardia della Quercia. Non è un caso infatti che il 17 giugno a pagina 18 l'attuale presidente di Aim Roberto "Bob" Fazioli abbia rilasciato una strana intervista al GdV che sembra proprio disegnare un motivo di comodo, magari concordato con l'entourage del primo cittadino, per abbandonare il timone di San Biagio e lasciarlo in mano appunto a Guzzo e soprattutto all'attuale direttore amministrativo Dario Vianello, altra persona del «cerchio magico di Variati».
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