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Il caso dei 7 lavoratori lasciati a casa da AIM: silenzio come sul processo Marlane Marzotto

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 31 Dicembre 2011 alle 18:53 | 0 commenti

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Giorgio Langella, Segretario provinciale PdCI FdS - Il caso dei 7 lavoratori lasciati a casa da AIM fa il pari con quello del processo Marlane. Il silenzio prevale. Chi dovrebbe prendere posizione tace. Poche notizie nascoste tra brevi articoli generici. Evidentemente delle condizioni dei lavoratori, poco importa a chi è nelle istituzioni e a chi controlla l'informazione. Di certo è che i lavoratori vengono trattati come numeri di una statistica.

I 7 di AIM sono "troppo pochi", quelli della Marlane sono troppi ma sono "lontani" ed è meglio "stendere un velo" visto che ci sono di mezzo imputati ricchi e potenti. Mi rendo conto sempre di più che il silenzio non è "dimenticanza" ma qualcosa di più grave. E' una grave malattia che si chiama indifferenza. E' l'arroganza di una politica (quella intesa come occupazione delle poltrone) che non deve "far male" e di un'informazione che non deve "disturbare chi comanda".
Tutto meno che libertà e democrazia.
Stiamo vivendo un periodo di declino in ogni settore. E' un problema prima di tutto culturale. Lo si vede anche da queste notizie minimizzate o nascoste. Lo si vede dal fatto che una società a capitale pubblico com'è la AIM si senta autorizzata a non dover garantire quanto previsto dalla Costituzione: il lavoro (art.4: la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto). Un fatto grave e inquietante. Il sistema capitalista che "comanda" ogni cosa fa apparire i sette lavoratori di AIM e i più di cento della Marlane solo dei numeri. Li rende simili a merce, a pezzi di ricambio che possono essere scartati ed eliminati quando non servono più. Senza rimorsi perché "è il mercato che lo chiede".
Non è così. Non può esserlo. I lavoratori di AIM, della Marlane e tutti quelli che vengono considerati "esuberi" sono (o erano nel caso di Praia a Mare) persone in carne ed ossa, con speranze, sogni, intelligenze, capacità. Togliere loro futuro e giustizia è non solo ingiusto ma segno di una società che sta diventando sempre più cattiva e indifferente. E questo è qualcosa di semplicemente intollerabile.

Leggi tutti gli articoli su: Pdci, Giorgio Langella, Fds, Aim Mobilità, Rimessa

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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